Papa: nella "lavanda dei piedi" l'amore di Gesù che purifica gli uomini
E' un amore che non conosce limiti, ma può essere rifiutato, come fece Giuda, che "valuta Gesù secondo le categorie del potere e del successo: per lui solo potere e successo sono realtà, l'amore non conta".
Roma (AsiaNews) - Nel gesto della "lavanda dei piedi" che Benedetto XVI ha compiuto oggi per la prima volta da papa, dopo averlo fatto l'anno scorso da cardinale decano, c'è l'eco del gesto di Gesù che "toglie la nostra sporcizia con la forza purificatrice della sua bontà". La prima messa "in coena Domini" di Benedetto XVI è tornata ad essere celebrata nella basilica di San Giovanni in Laterano, da dove negli ultimi tempi l'avevano allontanata le condizioni fisiche di Giovanni Paolo II. Benedetto XVI ha anche compiuto personalmente la "lavanda" dei piedi di 12 uomini.
Quello che compì Gesù è, nelle parole di Benedetto XVI, il gesto di un amore che non conosce limite, ma che può essere rifiutato, come fa Giuda nella tradizione evangelica. "È la superbia che non vuole confessare e riconoscere che abbiamo bisogno di purificazione. In Giuda vediamo la natura di questo rifiuto". Egli "valuta Gesù secondo le categorie del potere e del successo: per lui solo potere e successo sono realtà, l'amore non conta. Ed egli è avido: il denaro è più importante della comunione con Gesù, più importante di Dio e del suo amore. E così diventa anche un bugiardo, che fa il doppio gioco e rompe con la verità; uno che vive nella menzogna e perde così il senso per la verità suprema, per Dio. In questo modo egli si indurisce, diventa incapace della conversione, del fiducioso ritorno del figliol prodigo, e butta via la vita distrutta".
Nel gesto della "lavanda" vediamo che "la santità di Dio non è solo un potere incandescente, davanti al quale noi dobbiamo ritrarci atterriti; è potere d'amore e per questo è potere purificatore e risanante. Dio scende e diventa schiavo, ci lava i piedi affinché noi possiamo stare alla sua tavola. In questo si esprime tutto il mistero di Gesù Cristo. In questo diventa visibile che cosa significa redenzione. Il bagno nel quale ci lava è il suo amore pronto ad affrontare la morte. Solo l'amore ha quella forza purificante che ci toglie la nostra sporcizia e ci eleva alle altezze di Dio. Il bagno che ci purifica è Lui stesso che si dona totalmente a noi fin nelle profondità della sua sofferenza e della sua morte. Continuamente Egli è questo amore che ci lava; nei sacramenti della purificazione - il battesimo e il sacramento della penitenza - Egli è continuamente inginocchiato davanti ai nostri piedi e ci rende il servizio da schiavo, il servizio della purificazione, ci fa capaci di Dio. Il suo amore è inesauribile, va veramente sino alla fine".
Ma oggi, "che cosa significa in concreto" la "lavanda dei piedi"? "Ogni opera di bontà per l'altro specialmente per i sofferenti e per coloro che sono poco stimati è un servizio di lavanda dei piedi. A questo ci chiama il Signore: scendere, imparare l'umiltà e il coraggio della bontà e anche la disponibilità ad accettare il rifiuto e tuttavia fidarsi della bontà e perseverare in essa. Ma c'è ancora una dimensione più profonda. Il Signore toglie la nostra sporcizia con la forza purificatrice della sua bontà. Lavarci i piedi gli uni gli altri significa soprattutto perdonarci instancabilmente gli uni gli altri, sempre di nuovo ricominciare insieme per quanto possa anche sembrare inutile. Significa purificarci gli uni gli altri sopportandoci a vicenda e accettando di essere sopportati dagli altri; purificarci gli uni gli altri donandoci a vicenda la forza santificante della Parola di Dio e introducendoci nel Sacramento dell'amore divino".
A significare la solidarietà con i sofferenti, le offerte raccolte durante il rito andranno a sostegno del progetto di ricostruzione di case per le vittime delle devastanti frane che hanno colpito il territorio della Diocesi di Maasin (Filippine).
29/03/2018 16:53