Papa: l’omosessualità nella Chiesa ‘è una questione molto seria’
Sta per uscire un libro-intervista con Francesco. “Il clericalismo è la radice di molti problemi, come stiamo vedendo. Anche dietro ai casi di abusi, oltre che ad altre immaturità e nevrosi, si trova il clericalismo. Occorre fare molta attenzione a questo durante la formazione”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Papa Francesco è preoccupato per i casi di omosessualità nel clero e sottolinea la necessità di “discernere” i candidati al sacerdozio. E’ una delle affermazioni fatte dal Papa in un libro-intervista di 120 pagine, intitolato "La fuerza de la vocación. La vida consagrada hoy", che uscirà a breve, in contemporanea internazionale e tradotto in 10 lingue tra cui il cinese.
Il volume è frutto di un colloquio di quattro ore di Francesco con il missionario spagnolo Fernando Prado, svoltosi lo scorso 9 agosto a Casa Santa Marta. Nell’occasione, il Papa non ha voluto che p. Prado, direttore dell'editrice Publicaciones Clretianas, inviasse prima le domande. Ha scelto un dialogo aperto, "a tu per tu", anche per i temi più difficili, del quale la Radio Vaticana ha diffuso alcuni brani.
Uno di fronte all'altro, parlano per quasi quattro ore e Francesco affronta il grande tema della vocazione, di "quelle persone consacrate che non hanno pretese" e "che fanno la teologia della vita consacrata vivendola, pregandola". Ma anche delle grandi sfide, del pericolo del clericalismo o dell'ideologia, "uno dei nemici più seri che ha avuto e può avere la vita consacrata". “Il clericalismo è la radice di molti problemi, come stiamo vedendo. Anche dietro ai casi di abusi, oltre che ad altre immaturità e nevrosi, si trova il clericalismo. Occorre fare molta attenzione a questo durante la formazione”.
A proposito del problema dell’omosessualità, Francesco dice che “è una questione molto seria, che occorre discernere adeguatamente fin dall’inizio con i candidati, se è il caso. Dobbiamo essere esigenti. Nelle nostre società sembra addirittura che l’omosessualità sia di moda e questa mentalità, in qualche modo, influisce anche sulla vita della Chiesa”.
I tre capitoli del libro: Guardare al passato con gratitudine, Vivere il presente con passione e Guardare al futuro con speranza, ripercorrono i temi di quel processo di rinnovamento, sotto la guida della Chiesa, indicato dal Concilio Vaticano II e affrontati da Francesco.
“Dobbiamo guardare al passato con gratitudine, ma non come se guardassimo un pezzo da museo, bensì con lo sguardo di chi vuole cercarvi la radice dell’ispirazione”.
Riflettendo poi sui "milioni di esseri umani che vivono, o meglio, sopravvivono con meno del giusto", Francesco mette in guardia anche da un altro pericolo: quella "certa ideologizzazione della povertà" in cui si può cadere quando "si teorizza su di essa, ma i nostri criteri e le nostre azioni non l’accompagnano per davvero".
“I poveri, se ci fai caso, hanno una capacità impressionante di fare festa. Non perdono la gioia, anche in mezzo alla povertà più dura. È qualcosa che mi commuove. Credo che dobbiamo vivere la povertà così: con naturalezza, con semplicità, preoccupandoci sinceramente di quanti sono stati meno fortunati nella vita”.