Papa: l’acqua, un bene di tutti che esige collaborazione di tutti
Messaggio di Francesco per l’odierna IV Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, sul tema: “L’acqua, particolarmente in due aspetti: il rispetto dell’acqua come elemento prezioso e l’accesso all’acqua come diritto umano”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – L’acqua, in quanto sorgenti non può essere privatizzata, in quanto oceani chiede collaborazione perché sia tutelata, in quanto mari non sia strumento di separazione tra i popoli, in particolare per chi è costretto a emigrare. E’ dedicato all’acqua il messaggio di Francesco per l’odierna IV Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, sul tema: “L’acqua, particolarmente in due aspetti: il rispetto dell’acqua come elemento prezioso e l’accesso all’acqua come diritto umano”.
Il Papa ricorda innanzi tutto che la Giornata viene celebrata “in unione con i fratelli e le sorelle ortodossi, e con l’adesione di altre Chiese e Comunità cristiane e si dice grato “per i numerosi progetti volti a promuovere lo studio e la tutela degli ecosistemi, per gli sforzi orientati allo sviluppo di un’agricoltura più sostenibile e di un’alimentazione più responsabile, per le varie iniziative educative, spirituali e liturgiche che coinvolgono nella cura del creato tanti cristiani in tutto il mondo”.
“Dobbiamo riconoscerlo – scrive poi - non abbiamo saputo custodire il creato con responsabilità. La situazione ambientale, a livello globale così come in molti luoghi specifici, non si può considerare soddisfacente. A ragione è emersa la necessità di una rinnovata e sana relazione tra l’umanità e il creato, la convinzione che solo una visione dell’uomo autentica e integrale ci permetterà di prenderci meglio cura del nostro pianeta a beneficio della presente e delle future generazioni, perché «non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia» (Lett. enc. Laudato si’, 118)”.
Affrontando poi il tema dell’acqua, Francesco ricorda che “l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani”.
“Pensando al suo ruolo fondamentale nel creato e nello sviluppo umano, sento il bisogno di rendere grazie a Dio per ‘sorella acqua’, semplice e utile come nient’altro per la vita sul pianeta. Proprio per questo, prendersi cura delle fonti e dei bacini idrici è un imperativo urgente. Oggi più che mai si richiede uno sguardo che vada oltre l’immediato (cfr Laudato si’, 36), al di là di «un criterio utilitarista di efficienza e produttività per il profitto individuale» (ibid., 159). Urgono progetti condivisi e gesti concreti, tenendo conto che ogni privatizzazione del bene naturale dell’acqua che vada a scapito del diritto umano di potervi accedere è inaccettabile”.
Per i cristiani, poi, “l’acqua rappresenta un elemento essenziale di purificazione e di vita. Il pensiero va subito al Battesimo, sacramento della nostra rinascita”. E “Gesù, nel corso della sua missione, ha promesso un’acqua in grado di placare per sempre la sete dell’uomo (cfr Gv 4,14) e ha profetizzato: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva» (Gv 7,37). Andare a Gesù, abbeverarsi di Lui significa incontrarlo personalmente come Signore, attingendo dalla sua Parola il senso della vita”.
Toccando poi la questione dei mari e degli oceani, Francesco scrive che “custodire ogni giorno questo bene inestimabile rappresenta oggi una responsabilità ineludibile, una vera e propria sfida: occorre fattiva cooperazione tra gli uomini di buona volontà per collaborare all’opera continua del Creatore. Tanti sforzi, purtroppo, svaniscono per la mancanza di regolamentazione e di controlli effettivi, specialmente per quanto riguarda la protezione delle aree marine al di là dei confini nazionali (cfr Laudato si’, 174). Non possiamo permettere che i mari e gli oceani si riempiano di distese inerti di plastica galleggiante. Anche per questa emergenza siamo chiamati a impegnarci, con mentalità attiva, pregando come se tutto dipendesse dalla Provvidenza divina e operando come se tutto dipendesse da noi”.
“Preghiamo affinché le acque non siano segno di separazione tra i popoli, ma di incontro per la comunità umana. Preghiamo perché sia salvaguardato chi rischia la vita sulle onde in cerca di un futuro migliore. Chiediamo al Signore e a chi svolge l’alto servizio della politica che le questioni più delicate della nostra epoca, come quelle legate alle migrazioni, ai cambiamenti climatici, al diritto per tutti di fruire dei beni primari, siano affrontate con responsabilità, con lungimiranza guardando al domani, con generosità e in spirito di collaborazione, soprattutto tra i Paesi che hanno maggiori disponibilità. Preghiamo per quanti si dedicano all’apostolato del mare, per chi aiuta a riflettere sui problemi in cui versano gli ecosistemi marittimi, per chi contribuisce all’elaborazione e all’applicazione di normative internazionali concernenti i mari che possano tutelare le persone, i Paesi, i beni, le risorse naturali – penso ad esempio alla fauna e alla flora ittica, così come alle barriere coralline (cfr ibid., 41) o ai fondali marini – e garantire uno sviluppo integrale nella prospettiva del bene comune dell’intera famiglia umana e non di interessi particolari”.
“Infine, abbiamo a cuore le giovani generazioni e per esse preghiamo, perché crescano nella conoscenza e nel rispetto della casa comune e col desiderio di prendersi cura del bene essenziale dell’acqua a vantaggio di tutti”.
09/06/2017 10:16
21/05/2024 12:05