Papa: l’azione missionaria è “intrinseca” alla vita del sacerdote
Benedetto XVI ha indetto un Anno sacerdotale, che comincerà il prossimo 19 giugno. Nel corso dell’Anno proclamerà San Giovanni M. Vianney “Patrono di tutti i sacerdoti del mondo”, saranno pubblicati un “Direttorio per i Confessori e Direttori Spirituali” e una raccolta di testi di Benedetto XVI sui temi essenziali della vita e della missione sacerdotale nell’epoca attuale.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Benedetto XVI ha indetto uno speciale Anno sacerdotale, nel corso del quale egli proclamerà San Giovanni M. Vianney (il Curato d'Ars) “Patrono di tutti i sacerdoti del mondo”. E’ stato lo stesso Papa ad annunciarlo, oggi, ai partecipanti alla plenaria della Congregazione per il clero, ricevuti in udienza.
Il discorso al dicastero vaticano per il clero è stato anche occasione, per Benedetto XVI, per alcune affermazioni riguardanti il sacerdote, a partire da quella che l’azione missionaria è “intrinseca” alla vita del presbitero, per il quale “è costitutivo il mandato apostolico: ‘Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura’ (Mc16,15)”. Ciò distingue “ontologicamente” la missione del prete da quella del laico cristiano, in quanto per il sacerdote la dimensione missionaria “nasce dalla sua configurazione sacramentale a Cristo Capo”. Di qui, da un lato, la “necessaria, anzi indispensabile, tensione verso la perfezione morale, che deve abitare ogni cuore autenticamente sacerdotale” e dall’altro la necessità del sacerdozio ministeriale, senza il quale non ci sarebbe né l’Eucaristia, né, tanto meno, la missione e la stessa Chiesa. In tal senso - ha aggiunto il Papa - è necessario vigilare affinché le ‘nuove strutture’ od organizzazioni pastorali non siano pensate per un tempo nel quale si dovrebbe ‘fare a meno’ del ministero ordinato, partendo da un’erronea interpretazione della giusta promozione dei laici, perché in tal caso si porrebbero i presupposti per l’ulteriore diluizione del sacerdozio ministeriale e le eventuali presunte ‘soluzioni’ verrebbero drammaticamente a coincidere con le reali cause delle problematiche contemporanee legate al ministero”.
La missione del sacerdote, poi, “si svolge ‘nella Chiesa’. Una tale dimensione ecclesiale, comunionale, gerarchica e dottrinale è assolutamente indispensabile ad ogni autentica missione e, sola, ne garantisce la spirituale efficacia. I quattro aspetti menzionati devono essere sempre riconosciuti come intimamente correlati: la missione è ‘ecclesiale’ perché nessuno annuncia o porta se stesso, ma dentro ed attraverso la propria umanità ogni sacerdote deve essere ben consapevole di portare un Altro, Dio stesso, al mondo. Dio è la sola ricchezza che, in definitiva, gli uomini desiderano trovare in un sacerdote. La missione è ‘comunionale’, perché si svolge in un’unità e comunione che solo secondariamente ha anche aspetti rilevanti di visibilità sociale. Questi, d’altra parte, derivano essenzialmente da quell’intimità divina della quale il sacerdote è chiamato ad essere esperto, per poter condurre, con umiltà e fiducia, le anime a lui affidate al medesimo incontro con il Signore. Infine le dimensioni ‘gerarchica’ e ‘dottrinale’ suggeriscono di ribadire l’importanza della disciplina (il termine si collega con ‘discepolo’) ecclesiastica e della formazione dottrinale, e non solo teologica, iniziale e permanente”.
Quest’ultimo punto è stato sottolineato dal Papa sia per ribadire la necessità della formazione permanente del sacerdote, sia, nell’ambito di questa, di riaffermare che la necessaria lettura del Concilio Vaticano II va fatta nell’ambito della tradizione della Chiesa e non come una “novità” da essa distaccata. “La missione - ha detto infatti - ha le sue radici in special modo in una buona formazione, sviluppata in comunione con l’ininterrotta Tradizione ecclesiale, senza cesure né tentazioni di discontinuità. In tal senso, è importante favorire nei sacerdoti, soprattutto nelle giovani generazioni, una corretta ricezione dei testi del Concilio Ecumenico Vaticano II, interpretati alla luce di tutto il bagaglio dottrinale della Chiesa”.
Ugualmente “urgente appare anche il recupero di quella consapevolezza che spinge i sacerdoti ad essere presenti, identificabili e riconoscibili sia per il giudizio di fede, sia per le virtù personali sia anche per l’abito, negli ambiti della cultura e della carità, da sempre al cuore della missione della Chiesa”.
Il Papa, infine, prenderà parte, a chiusura dell’Anno sacerdotale - che inizia il prossimo 19 giugno - a un “Incontro Mondiale Sacerdotale” in Piazza San Pietro, il 19 giugno 2010. Nel corso dell’Anno sacerdotale, sarà inoltre pubblicato il “Direttorio per i Confessori e Direttori Spirituali” insieme ad una raccolta di testi di Benedetto XVI sui temi essenziali della vita e della missione sacerdotale nell’epoca attuale.
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