21/12/2022, 11.31
VATICANO
Invia ad un amico

Papa: il sorriso tolto ai bambini ucraini dalla guerra, ferita di questo Natale

All'udienza generale nuovo appello di Francesco a pregare per la pace "in questa festa di Dio che si fa bambino". Nella catechesi l'invito al confronto con la Parola di Dio e la dottrina della Chiesa che "ci aiutano a leggere ciò che si muove nel nostro cuore".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Uno dei crimini della guerra è togliere ai bambini la capacità di sorridere. Lo ha detto oggi papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì, tornando a rinnovare l’invito a vivere questo Natale con lo sguardo fisso sulle sofferenze del popolo ucraino.

“In questa festa di Dio che si fa bambino - ha detto ai fedeli presenti nell’aula Paolo VI in Vaticano - pensiamo ai bambini dell’Ucraina che soffrono tanto per questa guerra. Quando li incontro qui la maggioranza non riesce a sorridere e quando un bambino perde la capacità di sorridere è grave. Questi bambini portano su di sé la tragedia di questa guerra che è così disumana, così dura. Pensiamo al popolo ucraino in questo Natale, senza luce, senza riscaldamento, senza ciò che serve per sopravvivere. Preghiamo il Signore perché porti la pace il più presto possibile”.

In precedenza, proseguendo la sua catechesi sul discernimento, papa Francesco si era soffermato su alcuni aiuti che possono rendere più agevole questo esercizio indispensabile della vita spirituale. E il primo aiuto “indispensabile” è il confronto con la Parola di Dio e la dottrina della Chiesa. “Ci aiutano a leggere ciò che si muove nel cuore, imparando a riconoscere la voce di Dio e a distinguerla da altre voci, che sembrano imporsi alla nostra attenzione, ma che ci lasciano alla fine confusi”, ha osservato il pontefice.
“Per il credente – ha aggiunto - la Parola di Dio non è semplicemente un testo da leggere, è una presenza viva, opera dello Spirito Santo che conforta, istruisce, dà luce, forza, ristoro e gusto di vivere. È un vero anticipo di paradiso”.

Accostarsi alla Parola di Dio aiuta a vivere una relazione affettiva con il Signore Gesù. “Molte volte possiamo avere un’idea distorta di Dio - ha commentato Francesco -, considerandolo come un giudice arcigno, severo, pronto a coglierci in fallo. Gesù, al contrario, ci rivela un Dio pieno di compassione e di tenerezza, pronto a sacrificare sé stesso pur di venirci incontro. Gesù sulla croce non fa paura a nessuno, è l’immagine dell’impotenza totale e insieme dell’amore più pieno, capace di affrontare ogni prova per noi”.

“È molto bello - ha aggiunto ancora il papa - pensare alla vita con il Signore come una relazione di amicizia che ha la capacità di cambiare il cuore”. Succede grazie allo Spirito Santo “discernimento in azione, presenza di Dio in noi, che ci istruisce, rende viva la Parola di Dio che leggiamo, suggerisce significati nuovi, apre porte che sembravano chiuse, indica sentieri di vita là dove sembrava ci fossero solo buio e confusione”. Con questi aiuti, che il Signore ci dà, non dobbiamo temere”, ha concluso Francesco.

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Papa: l'esame di coscienza ci insegna le password della vita spirituale
05/10/2022 11:59
Papa: cessi l’uragano della violenza in Ucraina
12/10/2022 13:20
Papa: la preghiera è il primo passo del discernimento
28/09/2022 10:54
Papa: un nuovo ciclo di catechesi sul discernimento
31/08/2022 11:01
Papa: a Natale meno spese e più vicinanza a chi soffre in Ucraina
14/12/2022 10:55


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”