31/05/2013, 00.00
VATICANO
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Papa: il cristianesimo è gioia, "non si può portare avanti il Vangelo con cristiani tristi, sfiduciati, scoraggiati"

"Tante volte i cristiani hanno faccia di andare più ad un corteo funebre che di andare a lodare Dio". "Lo Spirito che ci guida è l'autore della gioia, il Creatore della gioia. E questa gioia nello Spirito, ci dà la vera libertà cristiana". "L'eternità sarà quello: lodare Dio! E quello non sarà noioso: sarà bellissimo! Questa gioia ci fa liberi".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Il cristianesimo è gioia, che viene dallo Spirito, e "non si può portare avanti il Vangelo con cristiani tristi, sfiduciati, scoraggiati". "Tante volte i cristiani hanno faccia di andare più ad un corteo funebre che di andare a lodare Dio, no? E da questa gioia viene la lode". Papa Francesco, nelle omelie delle messe che celebra al mattino alla Casa santa Marta continua a indicare il modo nel quale va vissuta la vita del cristiano.

Oggi, nella sintesi diffusa dalla Radio Vaticana, ha preso spunto dalle letture che riportano l'esclamazione del profeta Sofonia, "Rallegrati! Grida di gioia, il Signore è in mezzo a te!" e la gioia del figlio nel grembo di Elisabetta nell'udire la voce di Maria.

Dunque, osserva Papa Francesco, "è tutto gioia, la gioia che è festa". Eppure, prosegue, "noi cristiani non siamo tanto abituati a parlare di gioia, di allegria", "credo che tante volte ci piacciano più le lamentele". E invece, chi "ci dà la gioia è lo Spirito Santo". "E' proprio lo Spirito che ci guida: Lui è l'autore della gioia, il Creatore della gioia. E questa gioia nello Spirito, ci dà la vera libertà cristiana. Senza gioia, noi cristiani non possiamo diventare liberi, diventiamo schiavi delle nostre tristezze. Il grande Paolo VI diceva che non si può portare avanti il Vangelo con cristiani tristi, sfiduciati, scoraggiati. Non si può. Questo atteggiamento un po' funebre, eh? Tante volte i cristiani hanno faccia di andare più ad un corteo funebre che di andare a lodare Dio, no? E da questa gioia viene la lode, questa lode di Maria, questa lode che dice Sofonia, questa lode di Simeone, di Anna: la lode di Dio!".

E come si loda Dio? Si loda uscendo da se stessi, "gratuitamente, com'è gratuita la grazia che Lui ci dà". "'Lei - chiede rivolgendosi a uno dei presenti - che è qui a Messa, lei loda Dio o soltanto chiede a Dio e ringrazia Dio? Ma loda Dio?'. E' una cosa nuova quella, nuova nella nostra vita spirituale. Lodare Dio, uscire da noi stessi per lodare; perdere del tempo lodando. 'Questa Messa, che lunga s'è fatta!'. Se tu non lodi Dio, non sai quella gratuità di perdere il tempo lodando a Dio, è lunga la Messa. Ma se tu vai su questo atteggiamento della gioia, della lode a Dio, quello è bello! L'eternità sarà quello: lodare Dio! E quello non sarà noioso: sarà bellissimo! Questa gioia ci fa liberi".

Il modello di questa lode, e di questa gioia, è ancora una volta la Madre di Gesù. "La Chiesa - ricorda Papa Francesco - la chiama "causa della nostra gioia", Causa Nostrae Letitiae. Perché? Perché porta la gioia più grande che è Gesù". "Dobbiamo pregare la Madonna, perché portando Gesù ci dia la grazia della gioia, della libertà della gioia. Ci dia la grazia di lodare, di lodare con una preghiera di lode gratuita, di lode, perché Lui è degno di lode sempre. Pregare la Madonna e dirle come le dice la Chiesa: Veni, Precelsa Domina, Maria, tu nos visita, Signora, tu che sei tanto grande, visita noi e donaci la gioia!".

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