Papa: il Vangelo della vita è non sostituire Dio con gli idoli del nostro tempo, figli dell'egoismo
Città del Vaticano (AsiaNews) - "Sì alla vita e no alla morte", "sì alla libertà e no alla schiavitù dei tanti idoli del nostro tempo"; in una parola "sì a Dio, che è amore, vita e libertà, e mai delude". E' la giornata che in questo Anno della fede è dedicata alla Evangelium Vitae, l'enciclica scritta da Giovanni Paolo II nel 1995. Alla messa di Francesco c'è una folla di forse 200mila persone, raccolte ben oltre piazza san Pietro, tanto che la jeep bianca con il Papa si è inoltrata in via della Conciliazione per peremettere al Papa di salutare i fedeli, in una giornata di sole estivo che ha spinto Francesco a fare più volte segno ai genitori dei bambini di coprire la testa dei piccoli. "Sei uno di noi", grida qualcuno.
"Spesso - osserva il Papa - l'uomo non sceglie la vita, non accoglie il 'Vangelo della vita'", che porta la vera libertà, ma "si lascia guidare da ideologie e logiche che mettono ostacoli alla vita, che non la rispettano, perché sono dettate dall'egoismo, dall'interesse, dal profitto, dal potere, dal piacere e non dall'amore, dalla ricerca del bene dell'altro". "E' la costante illusione di voler costruire la città dell'uomo senza Dio, senza la vita e l'amore di Dio - una nuova Torre di Babele; è il pensare che il rifiuto di Dio, del Messaggio di Cristo, del Vangelo della vita, porti alla libertà, alla piena realizzazione dell'uomo. Il risultato è che al Dio Vivente vengono sostituiti idoli umani e passeggeri, che offrono l'ebbrezza di un momento di libertà, ma che alla fine sono portatori di nuove schiavitù e di morte".
E' questo il senso di una celebrazione che vuole "ringraziare il Signore per il dono della vita, in tutte le sue manifestazioni" e "annunciare il Vangelo della Vita". Esemplare in tal senso il nuovo beato che il Papa ricora all'Anglus: "al termine di questa Eucaristia dedicata al Vangelo della vita - dice - sono lieto di ricordare che ieri, a Carpi, è stato proclamato Beato Odoardo Focherini, sposo e padre di sette figli, giornalista. Catturato e incarcerato in odio alla sua fede cattolica, morì nel campo di concentramento di Hersbruck nel 1944, a 37 anni. Salvò numerosi ebrei dalla persecuzione nazista. Insieme con la Chiesa che è in Carpi, rendiamo grazie a Dio per questo testimone del Vangelo della Vita!".
Durante la messa e commentando le letture del giorno, papa Francesco aveva proposo "tre semplici spunti di meditazione per la nostra fede: anzitutto, la Bibbia ci rivela il Dio Vivente, il Dio che è Vita e fonte della vita; in secondo luogo, Gesù Cristo dona la vita, e lo Spirito Santo ci mantiene nella vita; terzo, seguire la via di Dio conduce alla vita, mentre seguire gli idoli conduce alla morte".
E' così per David, il re di Israele che per nascondere un adulterio manda a morire un soldato. "Ma Dio non si può ingannare" e il re, messo dal profeta "di fronte alle sue opere di morte", si pente e chiede perdono. "E il Dio misericordioso che vuole la vita lo perdona, gli ridona vita". "Che immagine abbiamo di Dio? Forse ci appare come un giudice severo, come qualcuno che limita la nostra libertà di vivere. Ma tutta la Scrittura ci ricorda che Dio è il Vivente, colui che dona la vita e che indica la via della vita piena".
Così è quando "Gesù incontra una donna peccatrice durante un pranzo in casa di un fariseo, suscitando lo scandalo dei presenti: Gesù si lascia avvicinare da una peccatrice e addirittura le rimette i peccati". "Gesù è l'incarnazione del Dio Vivente, Colui che porta la vita, di fronte alle opere di morte, al peccato, all'egoismo, alla chiusura in se stessi. Gesù accoglie, ama, solleva, incoraggia, perdona e dona nuovamente la forza di camminare, ridona vita. In tutto il Vangelo noi vediamo come Gesù con i gesti e le parole porta la vita di Dio che trasforma. E' l'esperienza della donna che unge con profumo i piedi del Signore: si sente compresa, amata, e risponde con un gesto di amore, si lascia toccare dalla misericordia di Dio e ottiene il perdono, inizia una nuova vita".
"E' stata questa anche l'esperienza dell'apostolo Paolo, come abbiamo ascoltato nella seconda Lettura: «Questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20). Qual è questa vita? E' la vita stessa di Dio. E chi ci introduce in questa vita? E' lo Spirito Santo, dono del Cristo Risorto. E' Lui che ci introduce nella vita divina come veri figli di Dio, come figli nel Figlio Unigenito, Gesù Cristo. Siamo aperti noi allo Spirito Santo? Ci lasciamo guidare da Lui? Il cristiano è un uomo spirituale, e questo non significa che sia una persona che vive 'nelle nuvole', fuori della realtà, (come se fosse un fantasma), no! Il cristiano è una persona che pensa e agisce nella vita quotidiana secondo Dio, una persona che lascia che la sua vita sia animata, nutrita dallo Spirito Santo perché sia piena, da veri figli. E questo significa realismo e fecondità. Chi si lascia condurre dallo Spirito Santo è realista, sa misurare e valutare la realtà, ed è anche fecondo: la sua vita genera vita attorno a sé".
"Cari fratelli e sorelle - è la conclusione del Papa - guardiamo a Dio come al Dio della vita, guardiamo alla sua legge, al messaggio del Vangelo come a una via di libertà e di vita. Il Dio Vivente ci fa liberi! Diciamo sì all'amore e no all'egoismo, diciamo sì alla vita e no alla morte, diciamo sì alla libertà e no alla schiavitù dei tanti idoli del nostro tempo; in una parola diciamo sì a Dio, che è amore, vita e libertà, e mai delude. Solo la fede nel Dio Vivente ci salva; nel Dio che in Gesù Cristo ci ha donato la sua vita e con il dono dello Spirito Santo ci fa vivere da veri figli di Dio. Questa fede ci rende liberi e felici. Chiediamo a Maria, Madre della Vita, che ci aiuti ad accogliere e testimoniare sempre il Vangelo della Vita".
23/03/2017 11:27
08/08/2018 11:49