Papa: i sacerdoti sappiano vivere la grazia della paternità spirituale
Città del Vaticano (AsiaNews) - I sacerdoti vivano con pienezza una speciale grazia di "paternità", quella spirituale, pastorale, nei riguardi delle persone loro affidate. E' l'esortazione che papa Francesco ha rivolto nella Messa di questa mattina, celebrata nella Casa santa Marta, commentando il passo della Genesi nel quale Dio promette al vecchio Abramo la gioia di un figlio, assieme a una discendenza fitta come le stelle del cielo..
Per suggellare questo patto, il Papa, riferisce la Radio Vaticana, ha sottolineato come Abramo segue le indicazioni di Dio e allestisce un sacrificio di animali che poi difende dall'assalto di uccelli rapaci. "Mi commuove guardare questo novantenne con il bastone in mano", che difende il suo sacrificio. "Mi fa pensare a un padre, quando difende la famiglia, i figli".
La "voglia di paternità", ha osservato Francesco, è iscritta nelle fibre più profonde di un uomo. E un sacerdote non fa eccezione, pur essendo il suo desiderio orientato e vissuto in modo particolare. "Quando un uomo non ha questa voglia, qualcosa manca, in quest'uomo. Qualcosa non va. Tutti noi, per essere, per diventare pieni, per essere maturi, dobbiamo sentire la gioia della paternità: anche noi celibi. La paternità è dare vita agli altri, dare vita, dare vita... Per noi, sarà la paternità pastorale, la paternità spirituale: ma è dare vita, diventare padri".
"Un padre che sa cosa significa difendere i figli. E questa è una grazia che noi preti dobbiamo chiedere: essere padri, essere padri. La grazia della paternità, della paternità pastorale, della paternità spirituale. Peccati ne avremo tanti, ma questo è di commune sanctorum: tutti abbiamo peccati. Ma non avere figli, non diventare padre, è come se la vita non arrivasse alla fine: si ferma a metà cammino. E perciò dobbiamo essere padri. Ma è una grazia che il Signore dà. La gente ci dice così: 'Padre, padre, padre...'. Ci vuole così, padri, con la grazia della paternità pastorale".
In proposito, il Papa ha sottolineato la presenza, alla messa, del cardinale di Palermo, Salvatore De Giorgi, che oggi celebra il 60.mo anniversario di ordinazione sacerdotale e, quest'anno, il 40mo di episcopato. "Io non so - ha detto - cosa ha fatto il caro Salvatore", ma "sono sicuro che è stato padre". "E questo è un segno", prosegue rivolto ai sacerdoti che hanno accompagnato il porporato. Li ha ricordati anche al termine dell'udienza generale, quando ha rivolto un saluto al cardinale. "Oggi, alla mattina abbiamo celebrato la messa e c'era un piccolo gruppo, piccolo, ce n'erano più di 80, immaginatevi quanto ha fatto per la Chiesa".
Proprio ai sacerdoti ordinati dal card. De Giorgi,, al mattino, aveva raccomandato "non fategli fare brutta figura...", ricordando che ogni albero "dà il frutto da sé e se lui è buono, i frutti devono essere buoni, no?".
"Ringraziamo il Signore - la conclusione del Papa - per questa grazia della paternità nella Chiesa, che va di padre in figlio, e così... E io penso, per finire, a queste due icone e a una in più: l'icona di Abramo che chiede un figlio, l'icona di Abramo con il bastone in mano, difendendo la famiglia, e l'icona dell'anziano Simeone nel Tempio, quando riceve la vita nuova: fa una liturgia spontanea, la liturgia della gioia, a Lui. E a voi, il Signore oggi vi dia tanta gioia".