13/10/2016, 10.45
VATICANO
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Papa: i cristiani sono “benedetti, perché scelti, perché perdonati e perché in cammino”

“Ognuno di noi, è stato sognato dal Padre come un papà e una mamma sognano il figlio che aspettano”. “E’ come un tifoso di una squadra di calcio”. “Un uomo o una donna che non si sente perdonato” non è pienamente cristiano. “E’ un uomo e una donna in cammino verso la pienezza, verso l’incontro col Cristo che ci ha redento”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – I cristiani sono “benedetti, perché scelti, perché perdonati e perché in cammino”: è la loro “identità”. L’ha detto papa Francesco nell’omelia della messa celebrata stamattina a Casa santa Marta commentando il  passo della Lettera di Paolo agli Efesini, dove dice: “Il cristiano è benedetto dal Padre, da Dio”.

Evidenziando quali siano i “tratti di questa benedizione”. Francesco ha tracciato un ritratto del buon cristiano. Innanzitutto “il cristiano è una persona scelta”. Dio, infatti,  ci chiama uno ad uno, “non come una moltitudine oceanica”. Noi siamo stati scelti, aspettati dal Padre. “Pensiamo ad una coppia, quando aspetta un bambino: ‘Come sarà? E come sarà il suo sorriso? E come parlerà?’ Ma io oso dire che anche noi, ognuno di noi, è stato sognato dal Padre come un papà e una mamma sognano il figlio che aspettano. E questo ti dà una sicurezza grande. Il Padre ha voluto te, non la massa di gente, no: te, te, te. Ognuno di noi. E’ il fondamento, è la base del nostro rapporto con Dio. Noi parliamo ad un Padre che ci vuole bene, che ci ha scelti, che ci ha dato un nome”. Si capisce, ha detto ancora, quando un cristiano “non si sente scelto dal Padre”. Quando invece si sente di appartenere ad una comunità “è come un tifoso di una squadra di calcio”. “Il tifoso sceglie la squadra e appartiene alla squadra di calcio”. Il cristiano, dunque, “è uno scelto, è un sognato da Dio”. E quando viviamo così  “sentiamo nel cuore una grande consolazione”, non ci sentiamo “abbandonati”, non ci viene detto “arrangiati come puoi”.

Il secondo tratto della benedizione del cristiano è il sentirsi perdonati. “Un uomo o una donna che non si sente perdonato” non è pienamente “cristiano”. “Tutti noi siamo stati perdonati col prezzo del sangue di Cristo. Ma di che cosa io sono stato perdonato? Ma fa un po’ di memoria e ricorda un po’ le cose brutte che tu hai fatto, non quelle che ha fatto il tuo amico, il tuo vicino, la tua vicina: le tue. ‘Che cosa brutta io ho fatto nella vita?’ Il Signore ha perdonato queste cose. Ecco, sono benedetto, sono cristiano. Cioè, primo tratto: sono scelto, sognato da Dio, con un nome che Dio mi ha dato, amato da Dio. Secondo tratto: perdonato da Dio”.

Terzo tratto, il cristiano “è un uomo e una donna in cammino verso la pienezza, verso l’incontro col Cristo che ci ha redento”. “Non si può capire un cristiano fermo. Il cristiano sempre deve andare avanti, deve camminare. Il cristiano fermo è quell’uomo che aveva ricevuto il talento e per paura della vita, per paura di perderlo, per paura del padrone, per paura o per comodità, ha sotterrato e lascia lì il talento, e lui è tranquillo e passa la vita senza andare. Il cristiano è un uomo in cammino, una donna in cammino, che fa sempre il bene, che cerca di fare il bene, di andare avanti”.

Questa, ha sintetizzato, è l’identità cristiana: “benedetti, perché scelti, perché perdonati e perché in cammino”. Noi, ha concluso, “non siamo anonimi, noi non siamo superbi”, tanto da non avere “bisogno del perdono” e “non siamo fermi”. “Che il Signore ci accompagni con questa grazia della benedizione che ci ha dato, cioè la benedizione della nostra identità cristiana”.

 

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