Papa: educare i giovani a essere testimoni di Gesù nella moderna società indiana
“La capacità di presentare la verità con delicatezza, ma con fermezza è un compito che va fatto crescere specialmente tra coloro che insegnano negli istituti cattolici di grado più elevato e coloro che sono incaricati del compito ecclesiale di educare i eminaristi, i religiosi o i fedeli laici”.
Castel Gandolfo (AsiaNews) – L’importanza che riveste per la Chiesa cattolica la formazione dei giovani, in particolare nelle scuole da essa gestite, per prepararli a testimoniare nella società indiana di oggi i valori portati dal cristianesimo è stata ribadita da Benedetto XVI nel discorso rivolto a un gruppo di vescovi indiani ricevuti a Castel Gandolfo per la quinquennale visita ad limina.
Ricordato che la Chiesa in India ha una moltitudine di istituzioni “che vogliono essere espressione dell’amore di Dio per l’umanità attraverso la carità e l’esempio di sacerdoti, religiosi e fedeli laici che lavorano con loro”, il Papa ha sottolineato in particolare che “gli sforzi compiuti dall’intera comunità cristiana per preparare i giovani cittadini del vostro nobile Paese a costruire una società giusta e più prospera sono da lungo tempo una caratteristica della Chiesa” in tutta l’India.
“Vi incoraggio - ha aggiunto - a continuare a orre attenzione alla qualità dell’istruzione delle vostre scuole” per “assicurare che siano veramente cattoliche e quindi capaci di fornire quelle verità e quei valori che sono necessari per la salvezza delle anime e per una elevazione della società”.
“La capacità di presentare la verità con delicatezza, ma con fermezza è un compito che va fatto crescere specialmente tra coloro che insegnano negli istituti cattolici di grado più elevato e coloro che sono incaricati del compito ecclesiale di educare i eminaristi, i religiosi o i fedeli laici sia in teologia che in catechetica o spiritualità cristiana. Coloro che insegnano in nome della Chiesa – ha concluso Benedetto XVI - hanno un dovere particolare a trasmettere fedelmente le ricchezze della tradizione, in accordo con il magistero e in modo rispondente alle necessità di oggi, mentre gli studenti hanno il diritto di ricevere la pienezza dell’eredità culturale e spirituale della Chiesa”.
Ricordato che la Chiesa in India ha una moltitudine di istituzioni “che vogliono essere espressione dell’amore di Dio per l’umanità attraverso la carità e l’esempio di sacerdoti, religiosi e fedeli laici che lavorano con loro”, il Papa ha sottolineato in particolare che “gli sforzi compiuti dall’intera comunità cristiana per preparare i giovani cittadini del vostro nobile Paese a costruire una società giusta e più prospera sono da lungo tempo una caratteristica della Chiesa” in tutta l’India.
“Vi incoraggio - ha aggiunto - a continuare a orre attenzione alla qualità dell’istruzione delle vostre scuole” per “assicurare che siano veramente cattoliche e quindi capaci di fornire quelle verità e quei valori che sono necessari per la salvezza delle anime e per una elevazione della società”.
“La capacità di presentare la verità con delicatezza, ma con fermezza è un compito che va fatto crescere specialmente tra coloro che insegnano negli istituti cattolici di grado più elevato e coloro che sono incaricati del compito ecclesiale di educare i eminaristi, i religiosi o i fedeli laici sia in teologia che in catechetica o spiritualità cristiana. Coloro che insegnano in nome della Chiesa – ha concluso Benedetto XVI - hanno un dovere particolare a trasmettere fedelmente le ricchezze della tradizione, in accordo con il magistero e in modo rispondente alle necessità di oggi, mentre gli studenti hanno il diritto di ricevere la pienezza dell’eredità culturale e spirituale della Chiesa”.
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