04/05/2022, 11.42
VATICANO
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Papa: credere non è 'una cosa da vecchi'

All'udienza generale Francesco ha affrontato il tema della testimonianza nell'età anziana: "I giovani ci guardano e la nostra coerenza può aprire una strada bellissima per loro. Il contrario invece può fare tanto male”. Nell'incontro con il premier giapponese Kishida l'auspicio di "un mondo libero dalle armi nucleari".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Ipocrisia e coerenza della fede: sono i temi affrontati nella catechesi da papa Francesco durante l'udienza generale di questa mattina in piazza San Pietro. Continuando le riflessioni sulla vecchiaia, il pontefice si è concentrato su “Eleazaro, la coerenza della fede, eredità dell’onore”. Vissuto ai tempi della persecuzione di Antioco Epifane, Eleazaro era un anziano molto stimato da tutti. Secondo il racconto biblico, quando gli ebrei vennero costretti da un decreto del re a mangiare carni sacrificate agli idoli, Eleazaro si rifiutò. Non cedette nemmeno al consiglio degli ufficiali del re, che gli suggerivano di fingere di farlo, per salvarsi. "C'è tanta ipocrisia religiosa, c'è tanta ipocrisia clericale”, ha affermato il Santo Padre. Eleazaro invece sceglie di non disonorare la fede nella vecchiaia, per guadagnare una manciata di giorni, perché ciò non è paragonabile con l’eredità che essa deve lasciare ai giovani, per intere generazioni a venire.

Proprio la vecchiaia appare il luogo decisivo e insostituibile per dare una testimonianza, continua il pontefice. “Un anziano che, a motivo della sua vulnerabilità, accettasse di considerare irrilevante la pratica della fede, farebbe credere ai giovani che la fede non abbia alcun reale rapporto con la vita”, come se fosse un insieme di comportamenti che, all’occorrenza, possono essere simulati o dissimulati.                                                          

“L’antica gnosi eterodossa teorizzava proprio questo: che la fede è una spiritualità, non una pratica; una forza della mente, non una forma della vita”. Eppure - ha affermato il papa - la fede non si può mai ridurre a un insieme di regole alimentari o di pratiche sociali e che la radicalizzazione gnostica di questa verità rischia di vanificare il realismo della fede cristiana.  “La fede cristiana  è realistica: non è solo dire il Credo, ma sentire e compiere il Credo”.

Purtroppo anche oggi la tentazione gnostica rimane attuale: la pratica della fede subisce una rappresentazione negativa ed “è considerata come un’esteriorità inutile e anzi nociva, come un residuo antiquato, come una superstizione mascherata. Insomma, una cosa per vecchi”.

Davanti alla forte pressione che questa critica indiscriminata esercita sulle giovani generazioni, bisogna mettersi in guardia anche davanti al pericolo che la fede diventi un’esteriorità senz’anima. Ecco allora un'importante missione che spetta agli anziani compiere: restituire alla fede il suo onore, farla coerente, come racconta la testimonianza di Eleazaro.

“La pratica della fede non è il simbolo della nostra debolezza, ma piuttosto il segno della sua forza. Non siamo più ragazzi - ha detto Francesco -. Non abbiamo scherzato quando ci siamo messi sulla strada del Signore. La fede merita rispetto e onore: ci ha cambiato la vita, ci ha purificato la mente, ci ha insegnato l’adorazione di Dio e l’amore del prossimo. È una benedizione per tutti. Non baratteremo la fede per una manciata di giorni tranquilli. Dimostreremo, in tutta umiltà e fermezza, proprio nella nostra vecchiaia, che credere non è una cosa da vecchi“.

A braccio ha poi rivolto un accorato appello agli anziani e ha chiesto loro di essere un buon esempio per le nuove generazioni: "I giovani ci guardano e la nostra coerenza può aprire una strada bellissima per loro. Il contrario invece può fare tanto male”.

Salutando i pellegrini presenti in piazza san Pietro, il Santo Padre ha voluto ricordare, in questa prima udienza di maggio, che questo è il mese tradizionalmente dedicato alla venerazione alla Vergine Maria. Parlando ai pellegrini polacchi, ha menzionato la solennità della Beata Vergine Maria, Regina della Polonia, celebrata ieri: “A Jasna Góra avete ricordato il Beato Cardinale Wyszyński, che vi ha insegnato a confidare in Maria nei momenti più difficili della vostra storia. Seguendo il suo esempio, affidate alla Vergine Santa la sorte della vostra patria e la pace in Europa”.

Sempre questa mattina papa Francesco ha anche ricevuto in udienza in Vaticano il primo ministro del Giappone Fumio Kishida. Nel corso del colloquio - spiega un comunicato diffuso dalla Sala stampa vaticana - "sono state affrontate tematiche di carattere internazionale, con un’attenzione particolare alla guerra in Ucraina, sottolineando l’urgenza del dialogo e della pace e auspicando, a questo fine, un mondo libero dalle armi nucleari".

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