Papa: con i capi delle Comunità cristiane in preghiera per il Libano
E’ cominciata con una preghiera e l’accensione di una candela davanti alla tomba di San Pietro la Giornata per la pace nel Paese dei cedri. Il programma della Giornata prevede tre momenti di consultazioni a porte chiuse e si concluderà in serata, nella Basilica Vaticana, con una preghiera ecumenica.
Città del Vaticano (AsiaNews) – E’ cominciata con una preghiera e l’accensione di una candela davanti alla tomba di San Pietro da parte di papa Francesco e dei capi delle Comunità cristiane libanesi la Giornata di preghiera per la pace nel Paese dei cedri.
Stamattina Francesco ha accolto a Casa Santa Marta, in Vaticano, i leader religiosi cristiani del Libano per una giornata di preghiera per un Paese legato all’inizio della predicazione del Vangelo - ultimo nella regione con una rilevante presenza cristiana - che sta attraversando la crisi economica e politica più grave dai tempi della guerra civile. Secondo stime dell'Onu, il tasso di povertà, nel 2020, è salito al 55%. La percentuale di libanesi in condizioni di povertà estrema è passata dall'8% al 23%. Situazione aggravata dalla presenza di circa un milione e mezzo di rifugiati siriani.
Il programma della Giornata prevede tre momenti di consultazioni a porte chiuse e si concluderà in serata, nella Basilica Vaticana, con una preghiera ecumenica, Ci saranno invocazioni e canti delle diverse tradizioni presenti in Libano, con testi in arabo, siriaco, armeno, caldeo. Verso la fine della celebrazione alcuni giovani consegneranno ai leader cristiani una lampada accesa, che verrà poi collocata su un candelabro: è la speranza di pace per quella terra. Infine una riflessione del Papa.
Con Francesco ci sono il cardinale Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia dei maroniti, Youhanna X, patriarca greco-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente; Ignazio Aphrem II, patriarca siro-ortodosso di Antiochia, Aram I, catholicos di Cilicia degli Armeni; Ignazio Youssef III, patriarca siro-cattolico di Antiochia; Youssef Absi, patriarca di Antiochia dei greco-melkiti; il reverendo Joseph Kassab, presidente del Concilio supremo delle comunità evangeliche in Siria e Libanoc e il vescovo di Beirut dei Caldei, Michel Kassarji. Con loro anche il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, mons. Joseph Spiteri, nunzio apostolico in Libano, e mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.