30/04/2020, 08.45
VATICANO
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Papa: andare in missione è dare testimonianza della propria fede

“Preghiamo oggi per i defunti, coloro che sono morti per la pandemia; e anche in modo speciale per i defunti – diciamo così – anonimi: abbiamo visto le fotografie delle fosse comuni. Tanti …”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Preghiamo oggi per i defunti, coloro che sono morti per la pandemia; e anche in modo speciale per i defunti – diciamo così – anonimi: abbiamo visto le fotografie delle fosse comuni. Tanti …”. E’ l’invito alla preghiera col quale papa Francesco ha introdotto la messa celebrata stamattina a Casa Santa Marta.

Nell’omelia, il Papa commentando il passo del Vangelo (Gv 6, 44-51) nel quale Gesù dice “Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre”, ha sottolineato che l’apostolato, come l’andare in missione, è “testimonianza e preghiera”.

“E questo - ha detto Francesco - che nessuno può conoscere Gesù senza che il Padre lo attiri, questo è valido per il nostro apostolato, per la nostra missione apostolica come cristiani. Penso anche alle missioni. ‘Cosa vai a fare nelle missioni?’ – ‘Io, a convertire la gente’ – ‘Ma fermati, tu non convertirai nessuno! Sarà il Padre ad attirare quei cuori per riconoscere Gesù’. Andare in missione è dare testimonianza della propria fede; senza testimonianza non farai nulla. Andare in missione – e sono bravi i missionari! – non significa fare strutture grandi, cose … e fermarsi così. No: le strutture devono essere testimonianze. Tu puoi fare una struttura ospedaliera, educativa di grande perfezione, di grande sviluppo, ma se una struttura è senza testimonianza cristiana, il tuo lavoro lì non sarà un lavoro di testimone, un lavoro di vera predicazione di Gesù: sarà una società di beneficenza, molto buona – molto buona! – ma niente di più”.

“Se - ha proseguito - io voglio andare in missione, e questo lo dico se io voglio andare in apostolato, devo andare con la disponibilità che il Padre attiri la gente a Gesù, e questo lo fa la testimonianza. Gesù stesso lo disse a Pietro, quando confessa che Lui è il Messia: ‘Tu sei felice, Simon Pietro, perché questo te lo ha rivelato il Padre’. È il Padre che attira, e attira anche con la nostra testimonianza. ‘Io farò tante opere, qui, di qua, di là, di educazione, di questo, dell’altro …’, ma senza testimonianza sono cose buone, ma non sono l’annuncio del Vangelo, non sono posti che diano la possibilità che il Padre attiri alla conoscenza di Gesù. Lavoro e testimonianza”.

“‘Ma come posso fare perché il Padre si preoccupi di attirare quella gente?’. La preghiera. E questa è la preghiera per le missioni: pregare perché il Padre attiri la gente verso Gesù. Testimonianza e preghiera, vanno insieme. Senza testimonianza e preghiera non si può fare predicazione apostolica, non si può fare annuncio. Farai una bella predica morale, farai tante cose buone, tutte buone. Ma il Padre non avrà la possibilità di attirare la gente a Gesù. E questo è il centro: questo è il centro del nostro apostolato, che il Padre possa attirare la gente a Gesù. La nostra testimonianza apre le porte alla gente e la nostra preghiera apre le porte al cuore del Padre perché attiri la gente. Testimonianza e preghiera. E questo non è soltanto per le missioni, è anche per il nostro lavoro come cristiani. Io do testimonianza di vita cristiana, davvero, con il mio stile di vita? Io prego perché il Padre attiri la gente verso Gesù?”.

“Questa - ha detto ancora il Papa - è la grande regola per il nostro apostolato, dappertutto, e in modo speciale per le missioni. Andare in missione non è fare proselitismo. Una volta ... una signora – buona, si vedeva che era di buona volontà – si è avvicinata con due ragazzi, un ragazzo e una ragazza, e mi ha detto: ‘Questo [ragazzo], Padre, era protestante e si è convertito: io l’ho convinto. E questa [ragazza] era ...’ - non so, animista, non so cosa mi ha detto, ‘e l’ho convertita’. E la signora era buona: buona. Ma sbagliava. Io ho perso un po’ la pazienza e ho detto: ‘Ma senti, tu non hai convertito nessuno: è stato Dio a toccare il cuore della gente. E non dimenticarti: testimonianza, sì; proselitismo, no’”.

“Chiediamo al Signore – ha concluso - la grazia di vivere il nostro lavoro con testimonianza e con preghiera, perché Lui, il Padre, possa attirare la gente verso Gesù”.

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