Papa: ambiente, migranti e drammi umanitari nell’incontro con segretario Onu
Città del Vaticano (AsiaNews) – Papa Francesco ha incontrato questa mattina il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. In proposito, il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha informato che l’incontro, in forma privata, si è svolto alla Casina Pio IV, sede dell’Accademia delle scienze, dove il segretario dell’Onu si trova per il discorso di apertura del Workshop internazionale: “Protect the Earth, Dignify Humanity. The Moral Dimensions of Climate Change and Sustainable Development”.
“Nel corso dell’incontro il Segretario delle Nazioni Unite - come ha spiegato egli stesso nel corso di una successiva conferenza stampa - ha manifestato al Papa la sua gratitudine per aver accettato di rivolgersi all’Assemblea delle Nazioni Unite il prossimo 25 settembre, gli ha espresso l’attesa per il suo discorso in tale occasione e per la sua prossima enciclica, e gli ha illustrato alcuni punti dell’attuale impegno delle Nazioni Unite a proposito non solo delle questioni ambientali, ma anche dei migranti e delle drammatiche situazioni umanitarie nelle aree del mondo colpite da conflitti”.
Il seminario che si svolge in Vaticano, sul tema “Proteggere la terra, nobilitare l'umanità. Le dimensioni morali dei cambiamenti climatici e dell'umanità sostenibile”, è organizzato dalla Pontificia accademia delle scienze, congiuntamente a Religions for Peace e United Nations Sustainable Development Solutions Network.
“Il workshop – informa l’Accademia - intende informare e arrivare ad un consenso sul fatto che i valori dello sviluppo sostenibile sono coerenti con i valori delle principali tradizioni religiose, con un'attenzione particolare ai più vulnerabili. Punta inoltre a portare a un livello più alto il dibattito sulle dimensioni morali della protezione dell'ambiente, prima dell’Enciclica papale, e a permettere di consolidare un movimento mondiale interreligioso a favore dello sviluppo sostenibile per combattere i cambiamenti climatici nel 2015 e oltre. L’esito auspicato è una dichiarazione congiunta sull'imperativo morale e religioso dello sviluppo sostenibile, che sottolinea la connessione intrinseca tra il rispetto dell’ambiente e il rispetto delle persone, soprattutto i poveri, gli esclusi, le vittime della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna, i bambini e le generazioni future”.