Papa: all’Onu e negli Usa per “condividere” la speranza cristiana
In un viedo-messaggio ai cattolici Usa, Benedetto XVI parla del suo prossimo viaggio. L’umanità spera in un futuro di pace, di giustizia, di libertà, “ma non potrà realizzare questa speranza senza obbedire alla legge di Dio”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Il mondo ha bisogno di speranza, della speranza rappresentata da Gesù. E’ questo il messaggio che Benedetto XVI vuole “condividere” con gli Stati Uniti e con il mondo intero durante il viaggio che compirà negli Usa dal 15 al 20 aprile e nel corso del quale si recherà anche alle Nazioni Unite. Una “speranza di pace, di giustizia, di libertà”, che non potrà realizzarsi “senza obbedire alla legge di Dio”.
Lo ricorda lo stesso Papa in un video-messaggio indirizzato ai cattolici e al popolo degli Stati Uniti, diffuso oggi. “Porterò – dice tra l’altro il Papa - il messaggio della speranza cristiana anche nella grande Assemblea delle Nazioni Unite, ai Rappresentanti dei popoli del mondo. Il mondo infatti ha più che mai bisogno di speranza: speranza di pace, di giustizia, di libertà, ma non potrà realizzare questa speranza senza obbedire alla legge di Dio, che Cristo ha portato a compimento nel comandamento di amarci gli uni gli altri. Fate agli altri ciò che volete facciano a voi, non fate ciò che non volete che essi vi facciano. Questa ‘regola d’oro’ si trova nella Bibbia ma vale per tutti, anche per i non credenti. E’ la legge scritta nella coscienza umana, e su questa possiamo tutti ritrovarci, così che l’incontro delle differenze sia positivo e costruttivo per l’intera comunità umana”.
“Insieme con i vostri Vescovi – aggiunge, rivolgendosi direttamente ai cattolici americani - ho scelto come tema del mio viaggio tre semplici ma essenziali parole: ‘Cristo nostra speranza’. Sulle orme dei miei venerati predecessori, Paolo VI e Giovanni Paolo II, per la prima volta verrò da Pontefice negli Stati Uniti d’America, portando con me questa grande verità: Gesù Cristo è la speranza per gli uomini e le donne di ogni lingua, razza, cultura e condizione sociale. Sì, Cristo è il volto di Dio apparso tra noi. Grazie a Lui la nostra vita trova la sua pienezza ed insieme possiamo formare una famiglia di persone e di popoli che vivono in fraternità, secondo il perenne disegno di Dio Padre. So bene quanto nel vostro Paese questo messaggio evangelico sia radicato! Vengo a condividerlo con voi, nelle celebrazioni e negli incontri”.
Il Papa, infine, ricorda che la visita toccherà due sole città: Washington e New York; “ma essa intende spiritualmente abbracciare tutti i cattolici che vivono negli Stati Uniti”.
Il programma prevede l’arrivo di Benedetto XVI il 15 aprile a Washington, dove sarà accolto dal presidente Bush col quale, il giorno successivo, avrà un colloquio alla Casa Bianca. Nel pomeriggio celebrerà i Vespri con i vescovi degli Stati Uniti d’America nel National Shrine of the Immaculate Conception di Washington. Il 17 il Papa celebrerà la messa nel Nationals Stadium di Washington e nel pomeriggio incontrerà il mondo universitario cattolico nella Catholic University of America. Il 18 è previsto il trasferimento a New York dove, in mattinata ci sarà la visita all’Onu e nel pomeriggio un incontro ecumenico nella chiesa di St. Joseph. Sabato 19 sarà dedicato al mattino ad una messa con sacerdoti, religiosi e religiose nella cattedrale di St. Patrick e al pomeriggio ad un incontro con i giovani e con i seminaristi nel seminario di St. Joseph. Domenica 20 la suggestiva visita a Ground Zero e nel pomeriggio la messa nello Yankee Stadium ed in serata la partenza per Roma.
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