Papa: ai "tanti" che vogliono "vedere Gesù" offriamo il Vangelo, il crocifisso e la testimonianza della nostra fede
Città del Vaticano (AsiaNews) - Ai "tanti" che "vogliono vedere Gesù", che "sono alla ricerca del volto di Dio, a chi ha ricevuto una catechesi da piccolo e poi non l'ha più approfondita", "possiamo offrire tre cose: il Vangelo; il crocifisso e la testimonianzadella nostra fede, povera, ma sincera. Il Vangelo: lì possiamo incontrare Gesù, ascoltarlo, conoscerlo. Il crocifisso: segno dell'amore di Gesù che ha dato sé stesso per noi. E poi una fede che si traduce in gesti semplici di carità fraterna". L'ha detto papa Francesco prima della recita dell'Angelus, al termine del quale anche quest'anno ha fatto distribuire tra i presenti un Vangelo.
"Secondo l'antica tradizione della Chiesa - ha spiegato alle 40mila persone presenti in piazza san Pietro - durante la Quaresima si consegna il Vangelo a coloro che si preparano al Battesimo; così io oggi offro a voi che siete in piazza un Vangelo tascabile. Vi sarà distribuito gratuitamente da alcune persone senza fissa dimora che vivono a Roma. Anche in questo vediamo un gesto che piace a Gesù: i più bisognosi ci regalano la Parola di Dio. Prendetelo e portatelo con voi, per leggerlo spesso, un passo ogni giorno. La Parola di Dio è luce per il nostro cammino!".
Dopo la recita della preghiera mariana, il Papa ha voluto "ringraziare la calorosa accoglienza di tutti i napoletani" tra i quali si è recato ieri e ha anche ricordato che "oggi ricorre la Giornata mondiale dell'acqua, promossa dalle Nazioni Unite. L'acqua - ha aggiunto - è l'elemento più essenziale per la vita, e dalla nostra capacità di custodirlo e di condividerlo dipende il futuro dell'umanità. Incoraggio pertanto la Comunità internazionale a vigilare affinché le acque del pianeta siano adeguatamente protette e nessuno sia escluso o discriminato nell'uso di questo bene, che è un bene comune per eccellenza. Con san Francesco d'Assisi diciamo: «Laudato si', mi' Signore, per sora aqua, / la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta»".
In precedenza, Francesco aveva commentato il passo del Vangelo di oggi nel quale "alcuni 'greci', di religione ebraica, venuti a Gerusalemme per la festa di Pasqua, si rivolgono all'apostolo Filippo e gli dicono: «Vogliamo vedere Gesù». Nella città santa, dove Gesù si è recato per l'ultima volta, c'è molta gente. Ci sono i piccoli e i semplici, che hanno accolto festosamente il profeta di Nazaret riconoscendo in Lui l'Inviato del Signore. Ci sono i sommi sacerdoti e i capi del popolo, che lo vogliono eliminare perché lo considerano eretico e pericoloso. Ci sono anche persone, come quei 'greci', che sono curiose di vederlo e saperne di più sulla sua persona e sulle opere da Lui compiute, l'ultima delle quali - la risurrezione di Lazzaro - ha fatto molto scalpore".
"«Vogliamo vedere Gesù»: queste parole, come tante altre nei Vangeli, vanno al di là dell'episodio particolare ed esprimono qualcosa di universale; rivelano un desiderio che attraversa le epoche e le culture, un desiderio presente nel cuore di tante persone che hanno sentito parlare di Cristo, ma non lo hanno ancora incontrato. Rispondendo indirettamente, in modo profetico, a quella richiesta di poterlo vedere, Gesù pronuncia una profezia che svela la sua identità e indica il cammino per conoscerlo veramente: «E' giunta l'ora che il figlio dell'uomo sia glorificato». E' l'ora della Croce! È l'ora della sconfitta di Satana, principe del male, e del trionfo definitivo dell'amore misericordioso di Dio. Cristo dichiara che sarà «innalzato da terra», un'espressione dal doppio significato: 'innalzato' perché crocifisso, e 'innalzato' perché esaltato dal Padre nella Risurrezione, per attirare tutti a sé e riconciliare gli uomini con Dio e tra di loro. L'ora della Croce, la più buia della storia, è anche la sorgente della salvezza per quanti credono in Lui".
"Proseguendo nella profezia sulla sua Pasqua ormai imminente, Gesù usa un'immagine semplice e suggestiva, quella del "chicco di grano" che, caduto in terra, muore per portare frutto. In questa immagine troviamo un altro aspetto della Croce di Cristo: quello della fecondità. La morte di Gesù, infatti, è una fonte inesauribile di vita nuova, perché porta in sé la forza rigeneratrice dell'amore di Dio. Immersi in questo amore per il Battesimo, i cristiani possono diventare 'chicchi di grano' e portare molto frutto se, come Gesù, 'perdono la propria vita' per amore di Dio e dei fratelli. Per questo, a coloro che anche oggi 'vogliono vedere Gesù', a quanti sono alla ricerca del volto di Dio; a chi ha ricevuto una catechesi da piccolo e poi non l'ha più approfondita; a tanti che non hanno ancora incontrato Gesù personalmente...; a tutte queste persone possiamo offrire tre cose: il Vangelo; il crocifisso e la testimonianza della nostra fede, povera, ma sincera. Il Vangelo: lì possiamo incontrare Gesù, ascoltarlo, conoscerlo. Il crocifisso: segno dell'amore di Gesù che ha dato sé stesso per noi. E poi una fede che si traduce in gesti semplici di carità fraterna".