17/11/2013, 00.00
VATICANO
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Papa: Tanti cristiani nel mondo soffrono per la loro fede, vicini a loro con ammirazione e preghiera

All'Angelus domenicale, Francesco parla del discorso di Gesù "sugli ultimi tempi" e a braccio ricorda i "fratelli e sorelle che in tante parti del mondo ancora vengono perseguitati per la fedeltà a Gesù. Sono tanti, forse più che nei primi secoli: siamo vicini a loro con il cuore e con la preghiera". Dopo la preghiera mariana, il Papa annuncia la distribuzione in piazza della Misericordina: una scatoletta con dentro una corona del Rosario, "medicina spirituale" da 59 gradelli intercordiali "che fa bene alla vita di tutti noi!".

Città del Vaticano (AsiaNews) - I cristiani nel mondo che soffrono per la fedeltà a Cristo "sono tanti oggi, forse più che nei primi secoli. Siamo vicini a loro con la preghiera e con ammirazione, sono fratelli e sorelle nella fede. Prego per loro, preghiamo tutti per loro". Lo ha detto il Papa nel corso dell'Angelus di oggi, un'aggiunta a braccio che Francesco inserisce commentando il Vangelo che racconta il discorso "sugli ultimi tempi" pronunciato da Gesù a Gerusalemme. Nel corso del suo discorso, il Papa ci invita a "non fidarci di santoni, falsi messia e stregoni" che "ancora oggi" sono presenti nel nostro mondo. E prima di salutare i fedeli consiglia "una medicina particolare, chiamata Misericordina. Il Papa non fa il farmacista, ma vi invito a prendere questa scatoletta che contiene il Rosario e a pregarlo: fa bene alla vita di tutti noi".

Il discorso riportato dall'evangelista Luca, spiega il Papa, è pronunciato da Cristo "nei pressi del tempio; e lo spunto gli è dato proprio dalla gente che parlava del tempio e della sua bellezza. Perché era bello a quel tempo. Allora Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra» (Lc 21,6). Naturalmente gli chiedono: quando accadrà questo?, quali saranno i segni? Ma Gesù sposta l'attenzione da questi aspetti secondari - quando sarà?, come sarà? - alle vere questioni. E sono due. Primo: non lasciarsi ingannare dai falsi messia e non lasciarsi paralizzare dalla paura. Secondo: vivere il tempo dell'attesa come tempo della testimonianza e della perseveranza. E noi siamo in questo tempo dell'attesa della venuta del Signore".

Questo discorso di Gesù, aggiunge subito dopo il Papa, "è sempre attuale, anche per noi che viviamo nel XXI secolo. Egli ci ripete: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome» (v.8). E' un invito al discernimento, questa virtù cristiana di capire dov'è lo spirito del Signore e dov'è il cattivo spirito. Anche oggi, infatti, ci sono falsi "salvatori", che tentano di sostituirsi a Gesù: leader di questo mondo, santoni, anche stregoni, personaggi che vogliono attirare a sé le menti e i cuori, specialmente dei giovani. Gesù ci mette in guardia :«Non andate dietro a loro!». E il Signore ci aiuta anche a non avere paura: di fronte alle guerre, alle rivoluzioni, ma anche alle calamità naturali, alle epidemie, Gesù ci libera dal fatalismo e da false visioni apocalittiche".

Il secondo aspetto ci interpella proprio come cristiani e come Chiesa: Gesù preannuncia prove dolorose e persecuzioni che i suoi discepoli dovranno patire, a causa sua. Tuttavia assicura: «Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto» (v.18). Insomma, sottolinea Francesco, "ci ricorda che siamo totalmente nelle mani di Dio! Le avversità che incontriamo per la nostra fede e la nostra adesione al Vangelo sono occasioni di testimonianza; non devono allontanarci dal Signore, ma spingerci ad abbandonarci ancora di più a Lui, alla forza del suo Spirito e della sua grazia. In questo momento, penso e pensiamo tutti - facciamolo insieme - a tanti fratelli e sorelle cristiani che soffrono persecuzione a causa della loro fede. Ce ne sono tanti, forse molti di più dei primi secoli. Gesù è con loro, e anche noi siamo uniti a loro con la nostra preghiera e il nostro affetto. Abbiamo ammirazione per il loro coraggio e testimonianza. Sono nostri fratelli e sorelle, che in tante parti del mondo soffrono per la loro fedeltà a Gesù Cristo. Li salutiamo di cuore e con affetto".

Alla fine, Gesù fa una promessa che è garanzia di vittoria: «Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita» (v.19).Quanta speranza in queste parole! Sono un richiamo alla speranza e alla pazienza, al saper aspettare i frutti sicuri della salvezza, confidando nel senso profondo della vita e della storia: le prove e le difficoltà fanno parte di un disegno più grande; il Signore, padrone della storia, conduce tutto al suo compimento. Nonostante i disordini e le sciagure che turbano il mondo, il disegno di bontà e di misericordia di Dio si compirà! E questa è la nostra speranza. Andare in questa strada, sul disegno di Dio che si compirà. Questo messaggio di Gesù ci fa riflettere sul nostro presente e ci dà la forza di affrontarlo con coraggio e speranza, in compagnia della Madonna, che cammina sempre con noi.

Subito dopo la preghiera mariana ,il Papa pronuncia i consueti saluti domenicali: "Saluto tutti voi, famiglie, associazioni e gruppi, che siete venuti da Roma, dall'Italia e da tante parti del mondo: Spagna, Francia, Finlandia, Paesi Bassi. In particolare, saluto i pellegrini provenienti da Vercelli, Salerno, Lizzanello; il Motoclub Lucaniadi Potenza, i ragazzi di Montecassino e di Caserta. Oggi la comunità eritrea a Roma celebra la festa di san Michele: li salutiamo di cuore. Oggi ricorre anche la 'Giornata delle vittime della strada'. Assicuro la mia preghiera e incoraggio a proseguire nell'impegno della prevenzione, perché la prudenza e il rispetto delle norme sono la prima forma di tutela di sé e degli altri".

Prima di salutare, il Papa ricorda la fine dell'Anno della Fede e annuncia un'iniziativa insolita: "Vorrei adesso consigliare a tutti voi che siete qui in piazza una medicina: qualcuno pensa che il Papa faccia il farmacista... E' una medicina speciale per concretizzare i frutti dell'Anno della Fede, che volge al termine. E' una medicina di 59 granelli intracordiali: si tratta di una medicina spirituale chiamata Misericordina. È contenuta in una scatoletta, che alcuni volontari distribuiranno mentre lasciate la piazza. Prendetela: c'è una corona del Rosario, con la quale si può pregare anche la 'coroncina della Divina Misericordia',aiuto spirituale perla nostra anima e per diffondere ovunque l'amore, il perdono e la fraternità. Non dimenticatevi di prenderla, perché fa bene: al cuore, all'anima, a tutta la vita! A tutti un cordiale augurio di buona domenica. Buon pranzo e arrivederci!".

 

 

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