Papa: Talitha Kum, la lotta alla tratta ‘un esempio per tutta la Chiesa’
Ricevendo le delegate della Rete mondiale della vita consacrata contro la tratta di esseri umani, impegnata nella sua prima assemblea generale, Francesco ha rivolto un appello anche ad altre congregazioni religiose, sia femminili sia maschili, affinché aderiscano a quest’opera missionaria.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Un esempio per tutta la Chiesa”. Papa Francesco ha voluto lodare così, oggi, il lavoro di Talitha Kum, la Rete mondiale della vita consacrata contro la tratta di esseri umani, impegnata nella sua prima assemblea generale.
Talitha Kum è un’espressione che si trova nel Vangelo di Marco e in aramaico significa: “fanciulla, io ti dico, alzati”. "In soli dieci anni - ha sottolineato Francesco ricevendo le 86 delegate presenti a Roma - è arrivata a coordinare 52 reti di religiose presenti in più di 90 Paesi in tutti i continenti".
L’organismo, sorto nel 2009 per volontà dell’Unione internazionale delle superiore generali (UISG) in collaborazione con l’Unione superiori generali (USG), vede costantemente in prima linea le numerose congregazioni coinvolte nel progetto. "Duemila operatori – ha sottolineato ancora il Papa - più di quindicimila vittime di tratta assistite e più di duecentomila persone raggiunte con attività di prevenzione e sensibilizzazione". “Mi congratulo per l’importante opera che state realizzando in questo ambito così complesso e così drammatico. Un’opera che unisce la missione e la collaborazione tra gli istituti. Voi avete scelto di stare in prima linea”.
“Avete deciso di mettere a tema nelle varie sessioni di lavoro due questioni principali, legate al fenomeno della tratta. Da una parte, le grandi differenze che ancora segnano la condizione femminile nel mondo, derivate in prevalenza da fattori socio-culturali. Dall’altra, i limiti del modello di sviluppo neoliberista, che con la sua visione individualistica rischia di deresponsabilizzare lo Stato. Si tratta indubbiamente di sfide complesse e urgenti, che richiedono risposte adeguate ed efficaci. So che nella vostra assemblea vi siete impegnate ad individuare proposte di soluzione, evidenziando le risorse necessarie per realizzarle. Apprezzo questo lavoro di progettazione pastorale in vista di un’assistenza più qualificata e proficua alle Chiese locali”.
“Seppure importanti, queste non sono le uniche sfide che ci troviamo ad affrontare. La Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha recentemente pubblicato gli Orientamenti Pastorali sulla Tratta di Persone, un documento che esplicita la complessità delle sfide di oggi e offre indicazioni chiare per tutti gli operatori pastorali che vogliano impegnarsi in questo ambito”.
“Voglio rinnovare il mio incoraggiamento a tutti gli istituti femminili di vita consacrata che hanno disposto e sostenuto l’impegno delle loro suore nella lotta contro la tratta e nell’assistenza delle vittime. Mentre vi invito a dare continuità a questo impegno, rivolgo il mio appello anche ad altre congregazioni religiose, sia femminili sia maschili, affinché aderiscano a quest’opera missionaria, mettendo a servizio personale e risorse così da poter raggiungere ogni luogo. Auspico, inoltre, che si moltiplichino le fondazioni e i benefattori che assicurano il loro generoso e disinteressato sostegno alle vostre attività. Riguardo a questo invito ad altre congregazioni religiose, penso ai problemi che hanno tante congregazioni, e forse alcune, sia femminili sia maschili, potranno dirvi: ‘Noi abbiamo tanti problemi da risolvere all’interno, non possiamo…’. Dite loro che il Papa ha detto che i problemi ‘all’interno’ si risolvono uscendo sulla strada, così che entri l’aria fresca.
Nella foto: l’inaugurazione della mostra fotografica “Nuns healing hearts”, a maggio, in Vaticano.
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