Papa: Sicuri sulla barca della Chiesa, non sui ‘battelli ammalianti’ di ideologie e mode, oroscopi e cartomanti
All’Angelus, papa Francesco paragona la vita personale e della Chiesa a una barca, che deve affrontare difficoltà e prove. “La fede ci dà la sicurezza di una Presenza che ci spinge a superare le bufere esistenziali, la certezza di una mano che ci afferra per aiutarci ad affrontare le difficoltà, indicandoci la strada anche quando è buio”.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Sulla “barca” della Chiesa “siamo al sicuro, nonostante le nostre miserie e debolezze”; “la garanzia contro il naufragio è la fede in Cristo e nella sua parola”, molto più solida di “oroscopi e cartomanti” e dei “battelli ammalianti ma insicuri delle ideologie, delle mode e degli slogan”. Sono alcune delle conclusioni che papa Francesco ha espresso oggi ai fedeli radunati in piazza san Pietro per l’Angelus, commentando il vangelo di oggi (19ma domenica per anno A, Matteo 14,22-33).
Il vangelo narra di Gesù che cammina sulle acque e calma la tempesta; permette a Pietro di camminare sulle acque, e lo salva quando per la poca fede egli sta annegando.
“Questo racconto - ha spiegato Francesco - contiene un ricco simbolismo e ci fa riflettere sulla nostra fede, sia come singoli, sia come comunità ecclesiale. La barca è la vita di ognuno di noi ma è anche la vita della Chiesa; il vento contrario rappresenta le difficoltà e le prove. L’invocazione di Pietro: «Signore, comandami di venire verso di te!» e il suo grido: «Signore, salvami!» assomigliano tanto al nostro desiderio di sentire la vicinanza del Signore, ma anche la paura e l’angoscia che accompagnano i momenti più duri della vita nostra e delle nostre comunità, segnata da fragilità interne e da difficoltà esterne”.
“A Pietro, in quel momento, non è bastata la parola sicura di Gesù, che era come la corda tesa a cui aggrapparsi per affrontare le acque ostili e turbolente. È quanto può capitare anche a noi. Quando non ci si aggrappa alla parola del Signore, ma si consultano oroscopi e cartomanti, si comincia ad andare a fondo. Il Vangelo di oggi ci ricorda che la fede nel Signore e nella sua parola non ci apre un cammino dove tutto è facile e tranquillo; non ci sottrae alle tempeste della vita. La fede ci dà la sicurezza di una Presenza che ci spinge a superare le bufere esistenziali, la certezza di una mano che ci afferra per aiutarci ad affrontare le difficoltà, indicandoci la strada anche quando è buio. La fede, insomma, non è una scappatoia dai problemi della vita, ma sostiene nel cammino e gli dà un senso”.
“Questo episodio è un’immagine stupenda della realtà della Chiesa di tutti i tempi: una barca che, lungo l’attraversata, deve scontrare anche venti contrari e tempeste, che minacciano di travolgerla. Ciò che la salva non sono il coraggio e le qualità dei suoi uomini: la garanzia contro il naufragio è la fede in Cristo e nella sua parola. Su questa barca siamo al sicuro, nonostante le nostre miserie e debolezze, soprattutto quando ci mettiamo in ginocchio e adoriamo il Signore, come i discepoli che, alla fine, «si prostrarono davanti a lui, dicendo: “Davvero tu sei il Figlio di Dio!”» (v. 33)”.
Il papa ha chiesto ai fedeli di ripetere diverse volte: “Davvero tu sei il Figlio di Dio!”.
“La Vergine Maria - ha concluso prima della preghiera mariana - ci aiuti a perdurare ben saldi nella fede per resistere alle bufere della vita, a rimanere sulla barca della Chiesa rifuggendo la tentazione di salire sui battelli ammalianti ma insicuri delle ideologie, delle mode e degli slogan”.
18/04/2016 11:18
27/09/2014