Papa: S. Agostino per i non credenti: non abbiate paura della Verità
L'udienza rivolta a chi vive come se Dio non esistesse e a chi partecipa poco alla vita della Chiesa. L’esperienza del santo di Ippona contrasta con il relativismo di oggi. Il silenzio è importante per lasciare parlare Dio, vincendo le illusioni, l’attimo fuggente, la superficialità. I santi come “compagni di viaggio”. Appello per la Somalia.
Castel Gandolfo (AsiaNews) – Un’udienza tutta speciale quella tenuta da Benedetto XVI oggi. Forse per la prima volta egli ha indirizzato in modo esplicito le sue parole a “chi vive ‘come se Dio non esistesse’” per invitarli a “non aver paura della Verità”, sull’esempio di sant’Agostino e santa Monica che saranno festeggiati il 28 e il 29 di questo mese.
Davanti ai fedeli radunati nel cortile del palazzo apostolico di Castel Gandolfo, egli si è rivolto “a chi è in un momento di difficoltà nel suo cammino di fede, a chi partecipa poco alla vita della Chiesa o a chi vive ‘come se Dio non esistesse’, di non avere paura della Verità, di non interrompere mai il cammino verso di essa, di non cessare mai di ricercare la verità profonda su se stessi e sulle cose con l’occhio interiore del cuore. Dio non mancherà di donare Luce per far vedere e Calore per far sentire al cuore che ci ama e che desidera essere amato”.
La “paura della Verità” è tipica della “nostra epoca in cui sembra che il relativismo sia paradossalmente la ‘verità’ che deve guidare il pensiero, le scelte, i comportamenti”. Contro il relativismo, il papa ha presentato alcuni aspetti della vita di s. Agostino, “un uomo – ha detto - che non è mai vissuto con superficialità; la sete, la ricerca inquieta e costante della Verità è una delle caratteristiche di fondo della sua esistenza; non, però, delle ‘pseudo-verità’ incapaci di dare pace duratura al cuore, ma di quella Verità che dà senso all’esistenza ed è ‘la dimora’ in cui il cuore trova serenità e gioia”.
“Il suo – ha aggiunto - non è stato un cammino facile: ha pensato di incontrare la Verità nel prestigio, nella carriera, nel possesso delle cose, nelle voci che gli promettevano felicità immediata; ha commesso errori, ha attraversato tristezze, ha affrontato insuccessi, ma non si è mai fermato, non si è mai accontentato di ciò che gli dava solamente un barlume di luce; ha saputo guardare nell’intimo di se stesso e si è accorto, come scrive nelle Confessioni, che quella Verità, quel Dio che cercava con le sue forze era più intimo a sé di se stesso, gli era stato sempre accanto, non lo aveva mai abbandonato, era in attesa di poter entrare in modo definitivo nella sua vita (cfr III, 6, 11; X, 27, 38). Come dicevo a commento del recente film sulla sua vita, sant’Agostino ha capito, nella sua inquieta ricerca, che non è lui ad aver trovato la Verità, ma la Verità stessa, che è Dio, lo ha rincorso e lo ha trovato”.
Ricordando poi l’episodio del dialogo fra Agostino e sua madre Monica a Ostia, il pontefice ha sottolineato “un'idea fondamentale nel cammino verso la Verità: le creature debbono tacere se deve subentrare il silenzio in cui Dio può parlare. Questo è vero sempre anche nel nostro tempo: a volte si ha una sorta di timore del silenzio, del raccoglimento, del pensare alle proprie azioni, al senso profondo della propria vita, spesso si preferisce vivere solo l’attimo fuggente, illudendosi che porti felicità duratura; si preferisce vivere, perché sembra più facile, con superficialità, senza pensare; si ha paura di cercare la Verità o forse si ha paura che la Verità ci trovi, ci afferri e cambi la vita, come è avvenuto per sant’Agostino”.
Per Benedetto XVI Agostino – da lui conosciuto durante gli studi – “è diventato un buon ‘compagno di viaggio’” nella sua vita e nel ministero. “E’ importante – ha aggiunto - avere anche dei ‘compagni di viaggio’ nel cammino della nostra vita cristiana: penso al Direttore spirituale, al Confessore, a persone con cui si può condividere la propria esperienza di fede, ma penso anche alla Vergine Maria e ai Santi”.
Proprio per questo, egli ha esortato tutti i cristiani “a conoscere maggiormente i Santi, a iniziare da quello di cui portate il nome, leggendone la vita, gli scritti. Siate certi che diventeranno buone guide per amare ancora di più il Signore e validi aiuti per la vostra crescita umana e cristiana”.
Al termine dell’udienza e dei saluti, il pontefice ha lanciato un appello per Mogadiscio (Somalia), dove ieri gruppi di guerriglieri hanno assaltato un hotel uccidendo 32 persone e sei parlamentari lì radunati. “Sono vicino – ha detto il papa - alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che, in Somalia, soffrono a causa dell'odio e dell'instabilità. Auspico che, con l'aiuto della comunità internazionale, non si risparmino sforzi per ristabilire il rispetto della vita e dei diritti umani”.
Foto: CPP
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