Papa: Quaresima, opporsi al male con il bene, alla menzogna con la verità, all'odio con l'amore
Nella celebrazione del rito delle Ceneri, Benedetto XVI ricorda la "lotta" contro il male e rinnova l'invito alla pratica della carità.
Roma (AsiaNews) - La risposta del cristiano alla violenza che minaccia la pace nel mondo, "non è la vendetta, non l'odio e nemmeno la fuga in un falso spiritualismo", ma "l'opporci al male con il bene, alla menzogna con la verità, all'odio con l'amore". E' stata la "lotta" con il male, centro della spiritualità quaresimale che mira al rinnovamento personale, il tema del quale Benedetto XVI ha parlato nella basilica romana di Santa Sabina, dove ha celebrato il rito delle Ceneri. Nell'antica basilica egli si è recato in processione dalla chiesa di Sant'Anselmo, rinnovando così una pratica che Giovanni Paolo II aveva dovuto interrompere quando la malattia gli ha impedito di camminare.
Benedetto XVI, al quale le ceneri sono state imposte dal cardinale Jozef Tomko, titolare della basilica, nel corso della celebrazione ha detto che la Quaresima "ci ricorda che l'esistenza cristiana è un combattimento senza sosta, nel quale vanno utilizzate le 'armi' della preghiera, del digiuno e della penitenza. Lottare contro il male, contro ogni forma di egoismo e di odio, e morire a se stessi per vivere in Dio è l'itinerario ascetico che ogni discepolo di Gesù è chiamato a percorrere con umiltà e pazienza,con generosità e perseveranza. La docile sequela del divino Maestro rende i cristiani testimoni e apostoli di pace. Potremmo dire che questo interiore atteggiamento ci aiuta a meglio evidenziare anche quale debba essere la risposta cristiana alla violenza che minaccia la pace nel mondo. Non certo la vendetta, non l'odio e nemmeno la fuga in un falso spiritualismo. La risposta di chi segue Cristo è piuttosto quella di percorrere la strada scelta da Colui che, davanti ai mali del suo tempo e di tutti i tempi, ha abbracciato decisamente la Croce, seguendo il sentiero più lungo ma efficace dell'amore. Sulle sue orme e uniti a Lui, dobbiamo tutti impegnarci nell'opporci al male con il bene, alla menzogna con la verità, all'odio con l'amore".
"Ogni giorno, ma particolarmente in Quaresima, il cristiano deve affrontare una lotta, come quella che Cristo ha sostenuto nel deserto di Giuda, dove per quaranta giorni fu tentato dal diavolo, e poi nel Getsemani, quando respinse l'estrema tentazione accettando fino in fondo la volontà del Padre. Si tratta di una battaglia spirituale, che è diretta contro il peccato e, ultimamente, contro satana, "origine e causa di ogni peccato" (Rito del Battesimo, Professione di fede). E' una lotta che investe l'intera persona e richiede un'attenta e costante vigilanza".
Il Papa si è infine soffermato su un altro aspetto tipico della Quaresima, quello della "carità", perché "l'amore, deve tradursi in gesti concreti verso il prossimo, specialmente verso i poveri e i bisognosi, sempre subordinando il valore delle "buone opere" alla sincerità del rapporto con il "Padre che è nei cieli", che "vede nel segreto" e "ricompenserà" quanti fanno il bene in modo umile e disinteressato (cfr Mt 6,1.4.6.18).