Papa: Nell’Eucaristia Gesù si affianca a noi, pellegrini nella storia
All’Angelus, papa Francesco ricorda la Giornata mondiale delrifugiati, che si celebrerà il 20 giugno, dal tema “Con i rifugiati. Oggi più che mai dobbiamo stare dalla parte dei rifugiati”. “L’incontro personale con i rifugiati dissipa paure e ideologie distorte, e diventa fattore di crescita in umanità”. Il pellegrinaggio a Bozzolo (Mantova) e a Barbiana (Firenze) per onorare la memoria di don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani: “il mondo ha bisogno di una testimonianza come la loro”. Stasera in san Giovanni in Laterano, messa del Corpus Domini e processione eucaristica fino a Santa Maria Maggiore.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Nell’Eucaristia Gesù, come fece con i discepoli di Emmaus, si affianca a noi, pellegrini nella storia, per alimentare in noi la fede, la speranza e la carità; per confortarci nelle prove; per sostenerci nell’impegno per la giustizia e la pace”. E’ quanto papa Francesco ha sottolineato oggi nella sua riflessione prima dell’Angelus con i fedeli in piazza san Pietro. L’accento sull’eucaristia è dovuto al fatto che oggi in Italia e in molti Paesi si celebra la festa del Corpus Domini (tradizionalmente festeggiata al secondo giovedì dopo la Pentecoste). Tale festa, ha detto Francesco, esprime “in pienezza la nostra adorazione a Cristo che si dona come cibo e bevanda di salvezza”.
“Gesù, sulla croce, ha donato il suo corpo e ha versato il suo sangue. Il Figlio dell’uomo crocifisso è il vero Agnello pasquale, che fa uscire dalla schiavitù del peccato e sostiene nel cammino verso la terra promessa. L’Eucaristia è sacramento della sua carne data per far vivere il mondo; chi si nutre di questo cibo rimane in Gesù e vive per Lui. Assimilare Gesù significa essere in Lui, diventare figli nel Figlio… Questa presenza solidale del Figlio di Dio è dappertutto: nelle città e nelle campagne, nel Nord e nel Sud del mondo, nei Paesi di tradizione cristiana e in quelli di prima evangelizzazione”.
“Nell’Eucaristia – ha continuato - Egli offre sé stesso come forza spirituale per aiutarci a mettere in pratica il suo comandamento – amarci come Lui ci ha amato –, costruendo comunità accoglienti e aperte alle necessità di tutti, specialmente delle persone più fragili, povere e bisognose.
Nutrirci di Gesù Eucaristia significa anche abbandonarci con fiducia a Lui e lasciarci guidare da Lui. Si tratta di accogliere Gesù al posto del proprio ‘io’. In questo modo l’amore gratuito ricevuto da Cristo nella Comunione eucaristica, con l’opera dello Spirito Santo alimenta il nostro amore per Dio e per i fratelli e le sorelle che incontriamo nel cammino di ogni giorno. Nutriti del Corpo di Cristo, noi diventiamo sempre più intimamente e concretamente il Corpo mistico di Cristo. Ce lo ricorda l’apostolo Paolo: «Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane» (1 Cor 10,16-17)”.
Dopo la preghiera mariana, il pontefice ha ricordato che fra due giorni, il 20 giugno, ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato promossa dalle Nazioni Unite, che quest’anno ha come tema “Con i rifugiati. Oggi più che mai dobbiamo stare dalla parte dei rifugiati”.
“L’attenzione concreta – ha spiegato il papa - va a donne, uomini, bambini in fuga da conflitti, violenze e persecuzioni. Ricordiamo anche nella preghiera quanti di loro hanno perso la vita in mare o in estenuanti viaggi via terra. Le loro storie di dolore e di speranza possono diventare opportunità di incontro fraterno e di vera conoscenza reciproca. Infatti, l’incontro personale con i rifugiati dissipa paure e ideologie distorte, e diventa fattore di crescita in umanità, capace di fare spazio a sentimenti di apertura e alla costruzione di ponti”.
Prima di concludere, Francesco ha ricordato due suoi appuntamenti per la prossima settimana: il primo è che il 20 giugno egli si recherà in pellegrinaggio a Bozzolo (Mantova) e Barbiana (Firenze) “per rendere omaggio a Don Primo Mazzolari e Don Lorenzo Milani”, della cui testimonianza – ha aggiunto a braccio “il mondo ha ancora bisogno oggi”. Don Primo Mazzolari (1890-1959) è stato parroco, scrittore, partigiano, difensore dei deboli oltre ogni ideologia di destra e di sinistra. Costretto spesso al silenzio da parte dell’autorità della Chiesa, verso gli ultimi anni di vita è stato valorizzato da Paolo VI, allora cardinale di Milano, e da Giovanni XXIII.
Don Lorenzo Milani (1923- 1967), è stato parroco, scrittore, educatore. È ricordato per il suo impegno sociale e per l’istruzione verso gli adulti e i contadini. Il suo libro “Lettera a una professoressa” è stata la base per un ripensamento dell’educazione e per i movimenti studenteschi degli anni ’60. Anche lui ha avuto diversi problemi con l’istituzione.
Infine, papa Francesco ha ricordato che stasera alle 19, sul sagrato di San Giovanni in Laterano, egli celebrerà la messa del Corpus Domini, a cui seguirà la processione con il Santissimo Sacramento, fino alla basilica di Santa Maria Maggiore. “Invito tutti a partecipare – ha detto il papa - anche spiritualmente, penso in particolare alle comunità di clausura, alle persone malate e ai carcerati. In questo aiutano anche la radio e la televisione”.
20/06/2005
23/06/2019 12:22