Papa: L'identità europea, incomprensibile senza il cristianesimo
Il pontefice saluta i 10 nuovi stati membri della UE e chiede che l'unità europea non sia solo economica e politica.
Città del Vaticano (AsiaNews) Nelle parole di commento prima della preghiera mariana pasquale del Regina Caeli, Giovanni Paolo II ha riaffermato le radici cristiane dell'Europa: "nonostante le crisi spirituali che hanno segnato la vita del Continente sino ai nostri giorni, la sua identità sarebbe incomprensibile senza il Cristianesimo". L'entrata nella UE di 10 nuovi stati (Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia, già membri del Patto di Varsavia; Estonia, Lettonia e Lituania, già parte dell'ex Urss; Malta e Cipro), avvenuta ieri, è "un'altra importante tappa" della storia d'Europa. Ma il pontefice ha messo in guardia l'unione degli stati europei: "L'unità dei popoli europei, se vuol essere duratura, non può però essere solo economica e politica". E ha precisato che "solo un'Europa che non rimuova, ma riscopra le proprie radici cristiane potrà essere all'altezza delle grandi sfide del terzo millennio: la pace, il dialogo tra le culture e le religioni, la salvaguardia del creato. A questa importante impresa tutti i credenti in Cristo dell'Occidente e dell'Oriente europeo, grazie a un'aperta e sincera cooperazione ecumenica, sono chiamati a offrire il proprio contributo".
Dopo la preghiera mariana, il Papa ha ricordato i 26 nuovi ordinati al sacerdozio "Ad essi e ai loro familiari ed amici rinnovo il mio cordiale saluto. Possano essere sempre, in mezzo al Popolo di Dio, immagine viva di Cristo, Buon Pastore". E ha aggiunto: "Si celebra oggi la Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni. Rivolgo uno speciale pensiero a quanti, sono impegnati nel cammino di formazione al sacerdozio e alla vita consacrata; e invito a pregare perché non manchino mai numerose e sante vocazioni nella Chiesa".