Papa: Dio non si conforma ai pregiudizi
Il Figlio di Dio capovolge ogni schema umano: non sono i discepoli che hanno lavato i piedi al Signore, ma è il Signore che ha lavato i piedi ai discepoli. Questo è un motivo di scandalo e di incredulità, non solo in quell’epoca, in ogni epoca, anche oggi”. Da Francesco anche una battuta riferibile al campionato mondiale di calcio. “Vedo – ha detto – delle bandiere brasiliane. Coraggio – ha aggiunto – un’altra volta ci sarà!”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Dio non si conforma ai pregiudizi” che “impediscono di cogliere la realtà”, ma “ci invita ad assumere un atteggiamento di ascolto umile e di attesa docile, perché la grazia di Dio spesso si presenta a noi in modi sorprendenti, che non corrispondono alle nostre aspettative”. E’ ciò che mostra l’atteggiamento degli abitanti di Nazareth di fronte a Gesù che torna nel suo paese natale, raccontato dal Vangelo di Marco (cfr Mc 6,1-6) commentato da papa Francesco all’Angelus.
Alle 20mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita della preghiera mariana, Francesco ha anche ricordato la “speciale giornata di preghiera e riflessione per la pace” in Medio Oriente, celebrata ieri a Bari e l’odierna “Domenica del Mare”, dedicata ai marittimi e ai pescatori. “Prego – ha detto in proposito - per loro e per le loro famiglie, come pure per i cappellani e i volontari dell’Apostolato del mare. Un ricordo particolare per coloro che in mare vivono situazioni di lavoro indegno; come pure per quanti si impegnano a liberare i mari dall’inquinamento”.
In precedenza, parlando del ritorno di Gesù a Nazareth, Francesco aveva evidenziato che “da quando se ne era andato e si era messo a predicare per le borgate e i villaggi vicini, non aveva rimesso più piede nella sua patria. Pertanto, ci sarà stato tutto il paese ad ascoltare questo figlio del popolo, la cui fama di maestro sapiente e di potente guaritore dilagava ormai per la Galilea e oltre. Ma quello che poteva profilarsi come un successo, si tramutò in un clamoroso rifiuto, al punto che Gesù non poté operare lì nessun prodigio, ma solo poche guarigioni (cfr v. 5). La dinamica di quella giornata è ricostruita nel dettaglio dall’evangelista Marco: la gente di Nazareth dapprima ascolta, e rimane stupita; poi si domanda perplessa: «da dove gli vengono queste cose», questa sapienza?; e alla fine si scandalizza, riconoscendo in Lui il falegname, il figlio di Maria, che loro hanno visto crescere (vv. 2-3). Perciò Gesù conclude con l’espressione divenuta proverbiale: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria» (v. 4)”.
“Ci domandiamo: come mai i compaesani di Gesù passano dalla meraviglia all’incredulità? Essi fanno un confronto tra l’umile origine di Gesù e le sue capacità attuali: è un falegname, non ha fatto studi, eppure predica meglio degli scribi e opera miracoli. E invece di aprirsi alla realtà, si scandalizzano. Secondo gli abitanti di Nazareth, Dio è troppo grande per abbassarsi a parlare attraverso un uomo così semplice! È lo scandalo dell’incarnazione: l’evento sconcertante di un Dio fatto carne, che pensa con mente d’uomo, lavora e agisce con mani d’uomo, ama con cuore d’uomo, un Dio che fatica, mangia e dorme come uno di noi. Il Figlio di Dio capovolge ogni schema umano: non sono i discepoli che hanno lavato i piedi al Signore, ma è il Signore che ha lavato i piedi ai discepoli (cfr Gv 13,1-20). Questo è un motivo di scandalo e di incredulità, non solo in quell’epoca, in ogni epoca, anche oggi”.
“Il capovolgimento operato da Gesù impegna i suoi discepoli di ieri e di oggi a una verifica personale e comunitaria. Anche ai nostri giorni infatti può accadere di nutrire pregiudizi che impediscono di cogliere la realtà. Ma il Signore ci invita ad assumere un atteggiamento di ascolto umile e di attesa docile, perché la grazia di Dio spesso si presenta a noi in modi sorprendenti, che non corrispondono alle nostre aspettative. Pensiamo insieme a Madre Teresa di Calcutta. Una suorina piccolina, nessuno dava dieci lire per lei che andava per le strade a prendere i moribondi”. “Eppure questa suorina ha fatto meraviglie”.
“Dio non si conforma ai pregiudizi. Dobbiamo sforzarci di aprire il cuore e la mente, per accogliere la realtà divina che ci viene incontro. Si tratta di avere fede: la mancanza di fede è un ostacolo alla grazia di Dio. Molti battezzati vivono come se Cristo non esistesse: si ripetono i gesti e i segni della fede, ma ad essi non corrisponde una reale adesione alla persona di Gesù e al suo Vangelo. Ogni cristiano ognuno di noi invece è chiamato ad approfondire questa appartenenza fondamentale, cercando di testimoniarla con una coerente condotta di vita, il cui filo conduttore sempre sarà la carità. Chiediamo al Signore, per intercessione della Vergine Maria, di sciogliere la durezza dei cuori e la ristrettezza delle menti, perché siamo aperti alla sua grazia, alla sua verità e alla sua missione di bontà e di misericordia, che è indirizzata a tutti, senza alcuna esclusione”.
E infine, una battuta riferibile al campionato mondiale di calcio. “Vedo – ha detto – delle bandiere brasiliane. Coraggio – ha aggiunto – un’altra volta ci sarà!”.