Papa: Dio non è solitudine immensa, ma comunione di amore
All'Angelsu, Benedetto XVI definisce la famiglia come "analogia" della Trinità. Tutto ciò che esiste "rimanda ad un Essere che si comunica nella molteplicità e varietà degli elementi, come in un'immensa sinfonia", nella quale tutti "sono ordinati secondo un dinamismo armonico che possiamo analogicamente chiamare 'amore'".
Città del Vaticano (AsiaNews) Dio "non è solitudine infinita, ma comunione di luce e di amore, vita donata e ricevuta in un eterno dialogo tra il Padre e il Figlio nello Spirito Santo", un amore del quale si ha una "analogia" nella famiglia.
Nella domenica dedicata alla Santissima Trinità, Benedetto XVI, rivolgendosi alle 40mila persone presenti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus, ha sottolineato come "grazie allo Spirito Santo, che aiuta a comprendere le parole di Gesù e guida alla verità tutta intera (cfr Gv 14,26; 16,13), i credenti possono conoscere, per così dire, l'intimità di Dio stesso, scoprendo che Egli non è solitudine infinita, ma comunione di luce e di amore, vita donata e ricevuta in un eterno dialogo tra il Padre e il Figlio nello Spirito Santo Amante, Amato e Amore, per riecheggiare sant'Agostino".
Ed anche se gli uomini, ora, non possono vederlo, "tutto l'universo, per chi ha fede, parla di Dio Uno e Trino. Dagli spazi interstellari fino alle particelle microscopiche, tutto ciò che esiste rimanda ad un Essere che si comunica nella molteplicità e varietà degli elementi, come in un'immensa sinfonia", nella quale "tutti gli esseri sono ordinati secondo un dinamismo armonico che possiamo analogicamente chiamare 'amore'. Ma solo nella persona umana, libera e ragionevole, questo dinamismo diventa spirituale, diventa amore responsabile, come risposta a Dio e al prossimo in un dono sincero di sé. In questo amore l'essere umano trova la sua verità e la sua felicità. Tra le diverse analogie dell'ineffabile mistero di Dio Uno e Trino che i credenti sono in grado di intravedere, vorrei citare quella della famiglia. Essa è chiamata ad essere una comunità di amore e di vita, nella quale le diversità devono concorrere a formare una 'parabola di comunione'.
"Capolavoro della Santissima Trinità, tra tutte le creature ha concluso il Papa - è la Vergine Maria: nel suo cuore umile e pieno di fede Dio si è preparato una degna dimora, per portare a compimento il mistero della salvezza".
Prima di accomiatarsi dai presenti, Benedetto XVI ha invitato romani e pellegrini a predere parte, giovedì prossimo, alla tradizionale processione del CorpusDomin, che si svolgerà dal sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano, ove il Papa celebrerà la messa, fino alla Piazza di Santa Maria Maggiore, dove egli impartirà la Benedizione eucaristica.