26/04/2020, 12.07
VATICANO
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Papa: Come a Emmaus, scegliere la via di Dio, non quella dell’io; la via del sì, non quella dei se

Prima del Regina Caeli, celebrato dalla biblioteca vaticana, papa Francesco commenta l’episodio dei due discepoli di Emmaus, il loro “viaggio di andata”, nella tristezza; quello “di ritorno”, nella gioia per l’incontro col Signore risorto. “Aprire il cuore a Gesù, affidargli i pesi, le fatiche, le delusioni della vita”, “prendere in mano il Vangelo”; “pregare Gesù”. La Giornata mondiale delle Nazioni Unite contro la malaria. Leggere ogni giorno un brano della Bibbia. La Lettera e le preghiere ai fedeli per il Mese di maggio.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Scegliamo la via di Dio, non quella dell’io; la via del sì, non quella dei se. Scopriremo che non c’è imprevisto, non c’è salita, non c’è notte che non si possano affrontare con Gesù”: è la conclusione che ha tratto papa Francesco oggi, commentando il vangelo della terza domenica di Pasqua (anno A, Luca 24, 13-35), che racconta l’episodio dei discepoli di Emmaus.

All’appuntamento domenicale dalla biblioteca vaticana, prima del Regina Caeli, il pontefice ha descritto “il viaggio di andata dei discepoli…, tristi per l’epilogo della vicenda di Gesù”, e quello “di ritorno”, per annunciare ai discepoli l’incontro col Signore risorto: “Due viaggi: uno agevole di giorno e l’altro faticoso di notte. Eppure il primo avviene nella tristezza, il secondo nella gioia. Nel primo c’è il Signore che cammina al loro fianco, ma non lo riconoscono; nel secondo non lo vedono più, ma lo sentono vicino. Nel primo sono sconfortati e senza speranza; nel secondo corrono a portare agli altri la bella notizia dell’incontro con Gesù Risorto”.

Anche noi oggi, ha continuato, “abbiamo davanti due direzioni opposte: c’è la via di chi, come quei due all’andata, si lascia paralizzare dalle delusioni della vita e va avanti triste; e c’è la via di chi non mette al primo posto sé stesso e i suoi problemi, ma Gesù che ci visita, e i fratelli che attendono la sua visita. Ecco la svolta: smettere di orbitare attorno al proprio io, alle delusioni del passato, agli ideali non realizzati, e andare avanti guardando alla realtà più grande e vera della vita: Gesù è vivo e mi ama. L’inversione di marcia è questa: passare dai pensieri sul mio io alla realtà del mio Dio; passare – con un altro gioco di parole – dai ‘se’ al ‘sì’… Dalla lamentela alla gioia e alla pace”

“Questo cambio di passo, dall’io a Dio, dai se al sì, com’è accaduto? Incontrando Gesù: i due di Emmaus prima gli aprono il loro cuore; poi lo ascoltano spiegare le Scritture; quindi lo invitano a casa. Sono tre passaggi che possiamo compiere anche noi nelle nostre case: primo, aprire il cuore a Gesù, affidargli i pesi, le fatiche, le delusioni della vita; secondo, ascoltare Gesù, prendere in mano il Vangelo, leggere oggi stesso questo brano, al capitolo ventiquattro del Vangelo di Luca; terzo, pregare Gesù, con le stesse parole di quei discepoli: ‘Signore, «resta con noi» (v. 29): con tutti noi, perché abbiamo bisogno di Te per trovare la via’. E senza di Te c’è la notte”.

Dopo la preghiera mariana, Francesco ha ricordato che ieri si è celebrata la Giornata mondiale delle Nazioni Unite contro la malaria. “Mentre stiamo combattendo la pandemia di coronavirus – ha detto - dobbiamo portare avanti anche l’impegno per prevenire e curare la malaria, che minaccia miliardi di persone in molti Paesi. Sono vicino a tutti i malati, a quanti li curano, e a coloro che lavorano perché ogni persona abbia accesso a dei buoni servizi sanitari di base”.

Ricordando poi che oggi, in Polonia, si celebra la “Lettura Nazionale della Sacra Scrittura”, egli ha esortato “come ho fatto altre volte”, di leggere ogni giorno qualche brano della Bibbia, 2portando con sé” una copia del libro sacro.

Prima di concludere, egli ha sottolineato di nuovo il valore del Mese di maggio, dedicato alla devozione mariana e alla preghiera del rosario. “Tra pochi giorni – ha spiegato - inizierà il mese di maggio, dedicato in modo particolare alla Vergine Maria. Con una breve Lettera – pubblicata ieri – ho invitato tutti i fedeli a pregare in questo mese il santo Rosario, insieme con due preghiere che ho messo a disposizione di tutti. La nostra Madre ci aiuterà ad affrontare con più fede e speranza il tempo di prova che stiamo attraversando”.

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