Papa: “prego per la riconciliazione, la pace e la giustizia in Medio Oriente”
Nel corso dell’udienza generale, dedicata ad una riflessione sulla Quaresima come tempo di conversione ed in particolare alla carità, Benedetto XVI ha lanciato un appello per la popolazione del Ciad, chiedendo che le sia garantita assistenza e che siano percorse le vie del dialogo.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Il Papa “offre la sua preghiera” agli sforzi per promuovere “la riconciliazione, la giustizia e la pace” in Medio Oriente e chiede che “alle care popolazioni del Ciad” siano risparmiate “ulteriori violenze”, sia garantita assistenza umanitaria e si percorra “la via del dialogo e della riconciliazione”. I difficili e drammatici momenti che le due regioni d’Asia e d’Africa stanno vivendo sono stati ricordati oggi da Benedetto XVI in un breve saluto che ha rivolto, in inglese, ad una delegazione di esponenti politici libanesi, iracheni e giordani presente questa mattina nell’aula delle udienze, in Vaticano ed in un appello in italiano.
Nel discorso rivolto alle 4mila persone presenti all’udienza generale, Benedetto XVI ha parlato della odierna celebrazione delle Ceneri, che nel pomeriggio vedrà il Papa celebrare il rito nella basilica romana di Santa Sabina.
“Noi sappiamo quanto purtroppo la suggestione delle ricchezze materiali pervada in profondità la vita moderna”, ha detto Benedetto XVI, che, nel giorno di inizio della Quaresima ha voluto ricordare che i cristiani “sono chiamati a non idolatrare i beni terreni”, a guardare ad essi come mezzi per aiutare gli altri che sono nel bisogno. Per questo l’elemosina viene indicata come una delle pratiche utili alla conversione, elemento caratterizzante di questo tempo.
Storicamente, ha ricordato il Papa, la Quaresima era il periodo nel quale i cristiani si preparavano al battesimo che avrebbero avuto durante la veglia di Pasqua. Era una “vera conversione” e ancora oggi è questo il carattere fondamentale della Quaresima. Questo periodo “ci provoca ad imprimere un più deciso impulso alla nostra esistenza cristiana” perché “impegni e affanni” ci pongono nel rischio di “dimenticare l’avventura nella quale Gesù ci ha coinvolto”. Per questo, nella liturgia delle Ceneri, il celebrante dice “ricordati che sei polvere” o ripete le parole di Gesù “convertitevi”: “entrambe le formule sono un richiamo alla verità dell’esistenza umana, Siamo creature limitate, peccatori che necessitano di penitenza e conversione”. Quando invece “proclama la sua totale autonomia da Dio l’uomo diventa schiavo di se stesso e spesso si trova in una solitudine sconsolata”
Il tempo quaresimale è dunque un itinerario per un camino interiore attraverso preghiera digiuno elemosina. Ricordando che nel messaggio di quest’anno per la Quaresima ha sottolineata la pratica dell’elemosina, il Papa l’ha definita un “modo concreto di venire aiuto a chi è nel bisogno” e “nello stesso tempo un esercizio ascetico per liberarsi dalla tentazione delle ricchezze materiali”, sull’esempio di Gesù. Alla sua scuola possiamo “imparare a fare della nostra vita un dono”, a “renderci disponibile non tanto a dare qualcosa di ciò che possediamo, bensì noi stessi”. Il Vangelo, ha ripetuto con le parole del suo messaggio quaresimale, “si riassume nel comandamento della carità”.
Ecco allora che l’elemosina realizzata con profondo spirito di fede diventa un cammino per realizzare noi stessi: “l’esperienza dimostra che non si è felici per il fatto che si soddisfano le esigenze materiali. Abbiamo bisogno della gioia infinita rappresentata da Dio”.
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