Papa: “Sopraffatti dalla gioia” perché Cristo ci dona la vita vera e piena
Città del Vaticano (AsiaNews) – Nell’ultimo Angelus del tempo liturgico di Natale, il papa ha ricordato il mistero della festa di oggi, quella del battesimo di Gesù, “la sua prima manifestazione pubblica, dopo trent’anni circa di vita nascosta a Nazaret”. Il senso profondo di questo gesto, ha detto il pontefice, “emergerà solo alla fine della vicenda terrena di Cristo, cioè nella sua morte e risurrezione”.
Davanti alle migliaia di pellegrini, radunati in piazza san Pietro sotto una pioggia battente, il pontefice ha spiegato: “Facendosi battezzare da Giovanni insieme con i peccatori, Gesù ha iniziato a prendere su di sé il peso della colpa dell’intera umanità, come Agnello di Dio che ‘toglie’ il peccato del mondo (cfr Gv 1,29). Opera che Egli portò a compimento sulla croce, quando ricevette anche il suo ‘battesimo’ (cfr Lc 12,50). Morendo infatti si ‘immerse’ nell’amore del Padre ed effuse lo Spirito Santo, affinché i credenti in Lui potessero rinascere da quella sorgente inesauribile di vita nuova ed eterna. Tutta la missione di Cristo si riassume in questo: battezzarci nello Spirito Santo, per liberarci dalla schiavitù della morte e ‘aprirci il cielo’, l’accesso cioè alla vita vera e piena, che sarà "un sempre nuovo immergersi nella vastità dell’essere, mentre siamo semplicemente sopraffatti dalla gioia" (Spe salvi, 12)”.
Dopo la preghiera mariana, Benedetto XVI ha ricordato che oggi si celebra anche la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che quest’anno pone al centro dell’attenzione i giovani migranti. “Numerosi – ha detto il papa - sono infatti i giovani che vari motivi spingono a vivere lontani dalle loro famiglie e dai loro Paesi. Particolarmente a rischio sono le ragazze e i minori. Alcuni bambini e adolescenti sono nati e cresciuti in ‘campi-profughi’: anch’essi hanno diritto ad un futuro! Esprimo il mio apprezzamento per quanti si impegnano in favore dei giovani migranti, delle loro famiglie e per la loro integrazione lavorativa e scolastica; invito le comunità ecclesiali ad accogliere con simpatia giovani e giovanissimi con i loro genitori, cercando di comprenderne le storie e di favorirne l’inserimento. Cari giovani migranti! Impegnatevi a costruire insieme ai vostri coetanei una società più giusta e fraterna, adempiendo i vostri doveri, rispettando le leggi e non lasciandovi mai trasportare dalla violenza. Vi affido tutti a Maria, Madre dell’intera umanità”.