Papa: è lo Spirito Santo che nel Battesimo purifica e rinnova
Continuando a parlare del Battesimo, Francesco si è soffermato sull’acqua. “La Bibbia descrive gli interventi e le promesse di Dio attraverso il segno dell’acqua”. “Non è possibile aderire a Cristo ponendo condizioni. Occorre distaccarsi da certi legami per poterne abbracciare davvero altri”. “Quando intingiamo la mano nell’acqua benedetta e facciamo il segno della Croce, pensiamo con gioia e gratitudine al Battesimo che abbiamo ricevuto”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – L’acqua sulla quale si invoca la benedizione di Dio “viene trasformata, ha in sé la forza dello Spirito Santo” e per questo, nel Battesimo, purifica dai peccati. L’acqua nel rito del Battesimo è stata l’argomento del quale papa Francesco ha parlato alle 20mila persone che hanno preso parte all’udienza generale di oggi.
Continuando a illustrare il sacramento del battesimo, Francesco ha infatti dedicato la catechesi ai “riti centrali, che si svolgono presso il fonte battesimale. Consideriamo anzitutto l’acqua, sulla quale viene invocata la potenza dello Spirito affinché abbia la forza di rigenerare e rinnovare (cfr Gv 3,5 e Tt 3,5). L’acqua è matrice di vita e di benessere, mentre la sua mancanza provoca lo spegnersi di ogni fecondità, come capita nel deserto; l’acqua, però, può essere anche causa di morte, quando sommerge tra i suoi flutti o in grande quantità travolge ogni cosa; infine, l’acqua ha la capacità di lavare, pulire, purificare. A partire da questo simbolismo naturale, universalmente riconosciuto, la Bibbia descrive gli interventi e le promesse di Dio attraverso il segno dell’acqua. Troviamo alcuni oracoli del Signore dati per bocca dei profeti, ad esempio Isaia: «Io verserò acqua sul suolo assetato» (44,3); e ancora Ezechiele: «Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati» (36,25). Tuttavia, il potere di rimettere i peccati non sta nell’acqua in sé, come spiegava Sant’Ambrogio ai neobattezzati: «Hai visto l’acqua, ma non ogni acqua risana: risana l’acqua che ha la grazia di Cristo. […] L’azione è dell’acqua, l’efficacia è dello Spirito Santo» (De sacramentis 1,15)”.
“Perciò la Chiesa invoca l’azione dello Spirito sull’acqua «perché coloro che in essa riceveranno il Battesimo, siano sepolti con Cristo nella morte e con lui risorgano alla vita immortale» (Rito del Battesimo dei bambini, n. 60). La preghiera di benedizione dice che Dio ha preparato l’acqua «ad essere segno del Battesimo» e ricorda le principali prefigurazioni bibliche: sulle acque delle origini si librava lo Spirito per renderle germe di vita (cfr Gen 1,1-2); l’acqua del diluvio segnò la fine del peccato e l’inizio della vita nuova (cfr Gen 7,6-8,22); attraverso l’acqua del Mar Rosso furono liberati dalla schiavitù d’Egitto i figli di Abramo (cfr Es 14,15-31). In relazione con Gesù, si ricorda il battesimo nel Giordano (cfr Mt 3,13-17), il sangue e l’acqua versati dal suo fianco (cfr Gv 19,31-37), e il mandato ai discepoli di battezzare tutti i popoli nel nome della Trinità (cfr Mt 28,19). Forti di tale memoria, si chiede a Dio di infondere nell’acqua del fonte la grazia di Cristo morto e risorto (cfr Rito del Battesimo dei bambini, n. 60). E così quest’acqua viene trasformata, ha in sé la forza dello Spirito Santo”.
“Santificata l’acqua del fonte, bisogna disporre il cuore per accedere al Battesimo. Ciò avviene con la rinuncia a Satana e la professione di fede, due atti strettamente connessi tra loro. Nella misura in cui dico ‘no’ alle suggestioni del diavolo – colui che divide – sono in grado di dire ‘sì’ a Dio che mi chiama a conformarmi a Lui nei pensieri e nelle opere”.
“Non è possibile aderire a Cristo ponendo condizioni. Occorre distaccarsi da certi legami per poterne abbracciare davvero altri”. “C’è gente che sembra sempre cavarsela bene si dice: ‘questo va bene con Dio e col diavolo’. Ma non va bene”. “Occorre tagliare dei ponti, lasciandoli alle spalle, per intraprendere la nuova Via che è Cristo. a risposta alle domande – «Rinunciate a Satana, a tutte le sue opere, e a tutte le sue seduzioni?» – è formulata alla prima persona singolare: «Rinuncio». E allo stesso modo viene professata la fede della Chiesa, dicendo: «Credo». E’ una scelta responsabile, che esige di essere tradotta in gesti concreti di fiducia in Dio. L’atto di fede suppone un impegno che lo stesso Battesimo aiuterà a mantenere con perseveranza nelle diverse situazioni e prove della vita. Ricordiamo l’antica sapienza di Israele: «Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione» (Sir 2,1). La rinuncia al peccato, alle seduzioni del male, a satana, origine e causa di ogni peccato, e, in positivo, la fede in ciò che la Chiesa crede, non sono atti momentanei, limitati al momento del Battesimo; sono atteggiamenti che accompagnano tutta la crescita e la maturazione della vita cristiana. E la vita cristiana è lotta. Aiutata dallo Spirito Santo”.
“Cari fratelli e sorelle – ha concluso il Papa - quando intingiamo la mano nell’acqua benedetta e facciamo il segno della Croce, pensiamo con gioia e gratitudine al Battesimo che abbiamo ricevuto, e rinnoviamo il nostro ‘Amen’, per vivere immersi nell’amore della Santissima Trinità”.