Papa invia condoglianze ad Hanoi per la morte del segretario del Partito comunista
In un telegramma firmato dal cardinale segretario di Stato Parolin il pontefice ricorda il ruolo svolto in questi anni da Nguyen Phu Trong “nel favorire e promuovere lo sviluppo positivo delle relazioni tra il Vietnam e la Santa Sede". Un segnale di vicinanza al Paese in un delicatissimo momento di transizione.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Papa Francesco ha inviato un telegramma al presidente del Vietnam To Lam per esprimere le proprie condoglianze per la morte del segretario generale del Partito comunista vietnamita, Nguyen Phu Trong, avvenuta ad Hanoi venerdì 19 luglio. Si tratta di un gesto attraverso il quale il pontefice ha voluto sottolineare espressamente il ruolo svolto dal leader scomparso in questi giorni all’età di 80 anni “nel favorire e promuovere lo sviluppo positivo delle relazioni tra il Vietnam e la Santa Sede".
Nel telegramma - firmato dal cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin - si dice che papa Francesco “invia le sue condoglianze a tutti coloro che piangono la sua perdita, in particolare alla sua famiglia, insieme con l’assicurazione delle sue preghiere per la loro pace e consolazione”. “Papa Francesco - si legge ancora nel testo inviato a To Lam e diffuso oggi dalla Sala stampa vaticana - invia volentieri il pegno della sua spirituale vicinanza a sua eccellenza (il presidente To Lam ndr) e a tutti i suoi concittadini in questo momento di dolore per la nazione”.
In quanto segretario generale del Partito comunista vietnamita Nguyen Phu Trong è stato dal 2011 la figura al vertice della gerarchia politica del Paese. Morto mentre era ancora in carica, i suoi funerali sono in programma ad Hanoi il 26 luglio, al termine di due giornate di lutto nazionale. A Nguyen Phu Trong si devono le aperture della cosiddetta “politica del bambù”, all’interno delle quali si inseriscono anche i rapporti con il Vaticano, suggellati lo scorso anno dalla firma dell'accordo sulla base dei quali la Santa Sede lo scorso dicembre ha potuto insediare ad Hanoi un suo rappresentante permanente, l’arcivescovo Marek Zarewsky. Questi già l’altro giorno aveva pubblicato una dichiarazione in cui esprimeva le condoglianze della Santa Sede, rilanciata dai siti cattolici vietnamiti.
Il telegramma di papa Francesco e il ricordo del ruolo svolto nelle relazioni con la Santa Sede dice quanto il Vaticano segua con attenzione l’evoluzione della situazione politica ad Hanoi, dove la delicatissima successione di Nguyen Phu Trong si intreccia con gli scontri interni al partito. L’ascesa negli ultimi mesi dell’ex ministro della Sicurezza pubblica To Lam è avvenuta, infatti, attraverso le “dimissioni” di molti altri leader di spicco travolti dalle campagne anticorruzione, tra cui lo stesso ex presidente Vo Vhan Tuong, con cui la Santa Sede aveva firmato gli accordi lo scorso luglio. L’auspicio è evidentemente che non vi siano cambiamenti di rotta nel percorso verso il ristabilimento di relazioni diplomatiche piene e l’auspicata visita del papa, che è già stato invitato ufficialmente da Hanoi lo scorso mese di dicembre. Un percorso più volte indicato come un modello della via che il Vaticano vorrebbe imboccare anche nelle relazioni con Pechino.
Dopo il viaggio compiuto ad aprile del segretario per i Rapporti con gli Stati mons. Paul Richard Gallagher entro la fine dell’anno era atteso in Vietnam anche il card. Parolin. Un’agenda che andrà ora verificata alla luce degli sviluppi interni della situazione ad Hanoi.