Papa e arcivescovo Cipro, “sforzo costante" per l'unità della Chiesa
Ricevendo in udienza Chrysostomos II,Benedetto XVI ha sottolineato l’urgenza per le Chiese cristiane di trovare un linguaggio nuovo e condiviso, capace di trasmettere fedelmente le verità rivelate da Cristo. Il Papa invitato a Cipro.
Città del Vaticano (AsiaNews) – L’unità fra le Chiese “è dono e frutto dello Spirito Santo”, ma “domanda, allo stesso tempo, uno sforzo costante, animato da una volontà certa e da una speranza incrollabile nella potenza del Signore”. E’ questo il senso del discorso che ha rivolto questa mattina Benedetto XVI a Chrysostomos II, arcivescovo ortodosso di Cipro. "Vogliamo dichiarare di comune accordo - si legge nella dichiarazione comune diffusa al termine dell'incontro - la nostra sincera e ferma disposizione, in obbedienza alla volontà di Nostro Signore Gesù Cristo, ad intensificare la ricerca della piena unità tra tutti i cristiani, attivando ogni sforzo a noi possibile e considerato utile alla vita delle nostre Comunità".
A tale scopo, il Papa ha sottolineato "l'urgenza" di “trovare un linguaggio nuovo, un linguaggio condiviso, un linguaggio spirituale capace di trasmettere fedelmente le verità rivelate, aiutandoci così a ricostruire, nella verità e nella carità, la comunione tra tutti i membri dell’unico Corpo di Cristo”.
Questa necessità “che tutti avvertiamo”, ha aggiunto, “ci spinge a proseguire senza scoraggiarci il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme; essa ci orienta ad utilizzare strumenti validi e stabili, perché la ricerca della comunione non sia discontinua ed occasionale nella vita e nella missione delle nostre Chiese”.
Da parte sua, Chrysostomos II ha ricordato il problema del continente europeo, che risente di questa mancanza di unità fra i cristiani: “L’Europa, culla della civiltà occidentale e casa comune della Chiesa cattolica e di quella ortodossa – sta attraversando un periodo di crisi e di disorientamento, di ateismo e di dubbio, di secolarizzazione e di decadenza”. Di conseguenza, l’uomo del nostro tempo “ha dei valori ispirati al Vangelo”, ma “rifiuta l'importanza fondamentale delle radici cristiane dell'Europa: è l'ora della Chiesa e della nuova evangelizzazione, l'ora della missione ad intra!”. Per questo, l’arcivescovo di Cipro si appella all’unità delle Chiese, senza la quale “di certo poche cose possono avere un esito positivo e tanti sforzi isolati delle diverse Chiese e Confessioni Cristiane sono, purtroppo, condannati al fallimento”.
L’arcivescovo di Cipro invita poi il Papa “proveniente da un paese amico, traumatizzato dalla divisione per decenni, come il nostro, ma grazie a Dio riunificato”, affinché ascolti e faccia ascoltare il lamento dell’isola, sulla quale “i diritti umani vengono calpestati, monumenti vengono distrutti, opere del nostro patrimonio spirituale diventano oggetto di commercio internazionale e la divisione dell'ultima capitale europea, Nicosia, sembra perpetuarsi in eterno”.
Della "situazione di divisione e di tensioni" che da oltre 30 anni colpiscono Cipro, si fa riferimento anche nella dichiarazione congiunta, nella quale c'è anche un pensiero alla situazione del Medio Oriente, "dove la guerra e i contrasti tra i popoli rischiano di estendersi con disastrose conseguenze. Abbiamo invocato la pace «che viene dall'alto». Le nostre Chiese intendono svolgere un ruolo di pacificazione nella giustizia e nella solidarietà e, affinché tutto ciò si realizzi, è nostro desiderio promuovere le fraterne relazioni fra tutti i cristiani ed un leale dialogo tra le diverse religioni presenti e operanti nella Regione".
In conclusione, Chrysostomos II ha invitato Benedetto XVI “a visitare per la prima volta la sua umile casa, ad esserne ospitato, a sentirla come sua propria casa, a benedirla!".
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