Papa dal Gemelli: 'Tre anni di guerra in Ucraina, vergogna per l'umanità'
Città del Vaticano (AsiaNews) - Mentre il mondo intero guarda alla sua salute, papa Francesco anche dal Policlinico Gemelli continua a invitare alla preghiera per la pace. Nel testo preparato per l'Angelus - che anche oggi non ha potuto leggere ma è stato diffuso a mezzogiorno dalla Sala stampa vaticana - il pontefice ha ricordato i tre anni dall'inizio della guerra in Ucraina e gli altri conflitti che insanguinano il mondo.
"Si compie domani - scrive - il terzo anniversario della guerra su larga scala contro l’Ucraina: una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’intera umanità. Mentre rinnovo la mia vicinanza al martoriato popolo ucraino, vi invito a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan".Dopo l'aggiornamento di ieri sulla gravità del decorso della polmonite bilaterale per la quale Francesco è ricoverato ormai da dieci giorni, questa mattina il Vaticano ha fatto sapere che il pontefice ha trascorso una notte tranquilla. “Le condizioni del Santo Padre – recitava l’ultimo bollettino sulle sue condizioni di salute, diffuso ieri sera - continuano ad essere critiche, il Papa non è fuori pericolo”. In particolare ieri mattina il pontefice ha avuto “una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi”. Inoltre “gli esami del sangue hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni”. “Il Santo Padre – concludeva la nota della Sala stampa vaticana - continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente. Al momento la prognosi è riservata”.
"Proseguo fiducioso il ricovero al Policlinico Gemelli, portando avanti le cure necessarie; e anche il riposo fa parte della terapia", ha scritto in proposito Francesco nel testo preparato per l'Angelus. Il pontefice ringrazia inoltre il personale sanitario del Gemelli "per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate". "In questi giorni - aggiunge -mi sono giunti tanti messaggi di affetto e mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo".
Prima dell’Angelus già in mattinata papa Francesco aveva comunque continuato a far sentire la parola del suo magistero, attraverso l’omelia letta durante la Messa del Giubileo dei diaconi, presieduta nella basilica di San Pietro a suo nome da mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Del loro ministero Francesco aveva sottolineato innanzi tutto la dimensione del perdono, che il diacono è chiamato a portare nelle periferie del mondo vedendo anche in chi sbaglia e fa soffrire gli altri un fratello. “Un mondo dove per gli avversari c’è solo odio - ha ammonito Francesco - è un mondo senza speranza, senza futuro, destinato ad essere dilaniato da guerre, divisioni e vendette senza fine, come purtroppo vediamo anche oggi, a tanti livelli e in varie parti del mondo. Perdonare vuol dire preparare al futuro una casa accogliente, sicura, in noi e nelle nostre comunità”.
Ha poi sottolineato le altre due dimensioni essenziali di questo ministero: il servizio disinteressato e la comunione. “Tra poco – ha concluso il suo testo dell’omelia facendo riferimento alla celebrazione in San Pietro - alcuni di voi, ricevendo il sacramento dell’Ordine, ‘discenderanno’ i gradini del ministero. Volutamente dico e sottolineo che ‘discenderanno’, e non che “ascenderanno”, perché con l’Ordinazione non si sale, ma si scende, ci si fa piccoli, ci si abbassa e ci si spoglia. Per usare le parole di San Paolo, si abbandona, nel servizio l’“uomo di terra”, e ci si riveste, nella carità, dell’“uomo di cielo” (cfr 1Cor 15,45-49)”.
Foto: la preghiera per la salute di papà Francesco nella cattedrale di Manila (foto tratta dal sito Licas)17/10/2020 11:45