Papa alla Veglia Pasquale: Non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita!
Città del Vaticano (AsiaNews) - La resurrezione di Gesù Cristo è la novità di Dio nella nostra vita. "Fratelli e sorelle, non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita!": è l'invito che papa Francesco ha rivolto a tutti i fedeli radunati nella basilica di san Pietro per la celebrazione della Veglia pasquale. Riferendosi al vangelo della messa (Luca 24, 1-12), che presenta le donne al sepolcro impaurire e Pietro stesso pieno di stupore, Francesco spiega: "La novità spesso ci fa paura, anche la novità che Dio ci porta, la novità che Dio ci chiede. Siamo come gli Apostoli del Vangelo: spesso preferiamo tenere le nostre sicurezze, fermarci ad una tomba, al pensiero verso un defunto, che alla fine vive solo nel ricordo della storia come i grandi personaggi del passato. Abbiamo paura delle sorprese di Dio; abbiamo paura delle sorprese di Dio! Egli ci sorprende sempre!".
E ancora: "Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela? Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non rassegniamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c'è peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui".
La grande Veglia si era aperta con il rito del fuoco e dell'accensione del cero pasquale nell'atrio della basilica, a cui è seguito il canto dell'Exultet. Nel corso della celebrazione Francesco ha amministrato i sacramenti di battesimo, cresima e Prima comunione a quattro catecumeni, tutti uomini, provenienti da Italia, Albania, Russia e Stati Uniti d'America.
Ma il filo della celebrazione è sempre la novità che la resurrezione di Gesù dalla morte porta nel mondo: "La novità di Dio si presenta davanti agli occhi delle donne, dei discepoli, di tutti noi: la vittoria sul peccato, sul male, sulla morte, su tutto ciò che opprime la vita e le dà un volto meno umano. E questo è un messaggio rivolto a me, a te, cara sorella e caro fratello. Quante volte abbiamo bisogno che l'Amore ci dica: perché cercate tra i morti colui che è vivo? I problemi, le preoccupazioni di tutti i giorni tendono a farci chiudere in noi stessi, nella tristezza, nell'amarezza... e lì sta la morte. Non cerchiamo lì Colui che è vivo!
Accetta allora che Gesù Risorto entri nella tua vita, accoglilo come amico, con fiducia: Lui è la vita! Se fino ad ora sei stato lontano da Lui, fa' un piccolo passo: ti accoglierà a braccia aperte. Se sei indifferente, accetta di rischiare: non sarai deluso. Se ti sembra difficile seguirlo, non avere paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è vicino, è con te e ti darà la pace che cerchi e la forza per vivere come Lui vuole".
E quasi rivolgendosi a chi si è allontanato dalla fede, dimenticando l'opera di Cristo nella sua vita, il pontefice suggerisce di "fare memoria dell'incontro con Gesù, delle sue parole, dei suoi gesti, della sua vita; ed è proprio questo ricordare con amore l'esperienza con il Maestro che conduce le donne a superare ogni timore e a portare l'annuncio della Risurrezione agli Apostoli e a tutti gli altri (cfr Lc 24,9). Fare memoria di quello che Dio ha fatto e fa per me, per noi, fare memoria del cammino percorso; e questo spalanca il cuore alla speranza per il futuro. Impariamo a fare memoria di quello che Dio ha fatto nella nostra vita!".
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