Papa alla Gmg: giovani dite “no” a chi dice che non si può cambiare, ai “venditori di fumo”
Francesco alla “cerimonia di accoglienza” della Giornata mondiale della gioventù. La Chiesa “vuole imparare dai giovani per rinnovare la sua fiducia nella Misericordia del Padre che ha il volto sempre giovane”.
Cracovia (AsiaNews) – I giovani dicano “no” a chi dice che non si può cambiare, a quei loro coetanei “pensionati prima del tempo”, “annoiati” e “noiosi”, dicano “no” ai “venditori di fumo”, che rubano “le energie, la gioia, i sogni con false illusioni”. E’ il messaggio che il Papa ha lanciato oggi a 500mila giovani raccolti nella spianata di Błonia, a Cracovia, avanguardia dei tanti che li raggiungeranno sabato e domenica per i momenti principali della 31ma Giornata mondiale della gioventù. E la Chiesa “vuole imparare dai giovani per rinnovare la sua fiducia nella Misericordia del Padre che ha il volto sempre giovane”, imparare “a costruire ponti e ad abbattere muri”, a “soccorrere il povero”, ad ascoltare anche “quelli che vengono da altre culture, altri popoli, anche di quelli che temiamo perché crediamo che possono farci del male”.
Oggi pomeriggio il Papa si è unito ai giovani di più di 170 nazioni che stanno vivendo la “loro” Giornata. Per la cerimonia “di accoglienza” Francesco è giunto alla grande spianata in tram. Un tram ecologico col quale il sindaco di Cracovia, Jacek Majchrowski, è andato a prenderlo davanti all’arcivescovado, dove Francesco risiede, per accompagnarlo al grande parco. Sul tram anche alcuni giovani disabili, salutati uno ad uno. E un posto vuoto. Era quello del giovane disegnatore e cartonista che ha preparato molti dei manifesti della Gmg, si è ammalato di cancro lo scorso novembre, ed è morto. E’ stato lo stesso papa Francesco, affacciandosi ieri alla finestra dell’arcivescovado, a raccontare la storia di questo ragazzo che “voleva vedere dal vivo la visita del Papa, aveva un posto prenotato sul tram con il Papa, ma è morto il 2 luglio, la gente è molto toccata, lui ha fatto un grande bene a tutti".
Ad accogliere il Papa un tripudio di bandiere, di canti, di danze, di grida festose che hanno accompagnato il giro in auto. Poi la vera e propria cerimonia di accoglienza, che ha avuto per tema “Chiamati alla santità”, con un’introduzione con musiche e danze cracoviane e la successiva sfilata dei giovani in rappresentanza dei vari continenti. “Tutto questo – ha detto nel suo saluto il card. Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia - avviene in un luogo particolarmente legato a colui che ha dato inizio alle Giornate mondiali della gioventù, san Giovanni Paolo II ed, anche, nella città che chiamiamo capitale spirituale della Divina Misericordia a motivo di santa suor Faustina “.
“Cari giovani – dice, tra l’altro, Francesco - in questi giorni la Polonia si veste a festa; in questi giorni la Polonia vuole essere il volto sempre giovane della Misericordia. Da questa terra con voi e anche uniti a tanti giovani che oggi non possono essere qui, ma che ci accompagnano attraverso i vari mezzi di comunicazione, tutti insieme faremo di questa giornata una vera festa giubilare. Nei miei anni vissuti da Vescovo ho imparato una cosa: non c’è niente di più bello che contemplare i desideri, l’impegno, la passione e l’energia con cui tanti giovani vivono la vita. Quando Gesù tocca il cuore di un giovane, di una giovane, questi sono capaci di azioni veramente grandiose. È stimolante, sentirli condividere i loro sogni, le loro domande e il loro desiderio di opporsi a tutti coloro che dicono che le cose non possono cambiare. E’ un dono del cielo poter vedere molti di voi che, con i vostri interrogativi, cercate di fare in modo che le cose siano diverse. E’ bello, e mi conforta il cuore, vedervi così esuberanti”.
“La Chiesa oggi vi guarda e vuole imparare da voi, per rinnovare la sua fiducia nella Misericordia del Padre che ha il volto sempre giovane e non smette di invitarci a far parte del suo Regno. Conoscendo la passione che voi mettete nella missione, oso ripetere: la misericordia ha sempre il volto giovane. Perché un cuore misericordioso ha il coraggio di lasciare le comodità; un cuore misericordioso sa andare incontro agli altri, riesce ad abbracciare tutti. Un cuore misericordioso sa essere un rifugio per chi non ha mai avuto una casa o l’ha perduta, sa creare un ambiente di casa e di famiglia per chi ha dovuto emigrare, è capace di tenerezza e di compassione. Un cuore misericordioso sa condividere il pane con chi ha fame, un cuore misericordioso si apre per ricevere il profugo e il migrante. Dire misericordia insieme a voi, è dire opportunità, è dire domani, impegno, fiducia, apertura, ospitalità, compassione, sogni”.
“Voglio anche confessarvi un’altra cosa che ho imparato in questi anni. Mi addolora incontrare giovani che sembrano ‘pensionati’ prima del tempo. Mi preoccupa vedere giovani che hanno ‘gettato la spugna’ prima di iniziare la partita. Che si sono ‘arresi’ senza aver cominciato a giocare. Che camminano con la faccia triste, come se la loro vita non avesse valore. Sono giovani essenzialmente annoiati... e noiosi. E’ difficile, e nello stesso tempo ci interpella, vedere giovani che lasciano la vita alla ricerca della ‘vertigine’, o di quella sensazione di sentirsi vivi per vie oscure che poi finiscono per ‘pagare’... e pagare caro. Fa pensare quando vedi giovani che perdono gli anni belli della loro vita e le loro energie correndo dietro a venditori di false illusioni (nella mia terra natale diremmo ‘venditori di fumo’) che vi rubano il meglio di voi stessi. Per questo, cari amici, ci siamo riuniti per aiutarci a vicenda, perché non vogliamo lasciarci rubare il meglio di noi stessi, non vogliamo permettere che ci rubino le energie, la gioia, i sogni con false illusioni”.
Il Papa ha poi preso spunto dal brano del Vangelo che racconta della visita di Gesù a Marta, Maria e Lazzaro. “Le molte occupazioni ci fanno essere come Marta: attivi, distratti, sempre di corsa di qua e di là... ma spesso siamo anche come Maria: davanti a un bel paesaggio, o un video che ci manda un amico nel cellulare, ci fermiamo a riflettere, in ascolto. In questi giorni della GMG, Gesù vuole entrare nella nostra casa; vedrà le nostre preoccupazioni, il nostro andare di corsa, come ha fatto con Marta... e aspetterà che lo ascoltiamo come Maria: che, in mezzo tutte le faccende, abbiamo il coraggio di affidarci a Lui. Che siano giorni per Gesù, dedicati ad ascoltarci, a riceverlo in quelli con cui condivido la casa, la strada, il gruppo o la scuola. E chi accoglie Gesù, impara ad amare come Gesù. Allora Lui ci chiede se vogliamo una vita piena: Vuoi una vita piena? Comincia a lasciarti commuovere! Perché la felicità germoglia e sboccia nella misericordia: questa è la sua risposta, questo è il suo invito, la sua sfida, la sua avventura: la misericordia. La misericordia ha sempre un volto giovane; come quello di Maria di Betania, seduta ai piedi di Gesù come discepola, che ama ascoltarlo perché sa che lì c’è la pace. Come il volto di Maria di Nazareth, lanciata con il suo ‘sì’ nell’avventura della misericordia, e che sarà chiamata beata per tutte le generazioni, chiamata da tutti noi ‘la Madre della Misericordia’. Allora tutti insieme, ora chiediamo al Signore: lanciaci nell’avventura della misericordia! Lanciaci nell’avventura di costruire ponti e abbattere muri (recinti e reti); lanciaci nell’avventura di soccorrere il povero, chi si sente solo e abbandonato, chi non trova più un senso per la sua vita. Spingici, come Maria di Betania, all’ascolto di coloro che non comprendiamo, di quelli che vengono da altre culture, altri popoli, anche di quelli che temiamo perché crediamo che possono farci del male. Fa’ che volgiamo il nostro sguardo, come Maria di Nazareth con Elisabetta, ai nostri anziani per imparare dalla loro saggezza. Eccoci, Signore! Mandaci a condividere il tuo Amore Misericordioso. Vogliamo accoglierti in questa Giornata Mondiale della Gioventù, vogliamo affermare che la vita è piena quando la si vive a partire dalla misericordia, che questa è la parte migliore, e che mai ci sarà tolta”.