03/11/2024, 13.14
VATICANO
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Papa all'Angelus: 'Ripudio della guerra sia attuato in tutto il mondo'

Dalla finestra del Palazzo Apostolico il saluto ad un gruppo locale di Emergency richiamando la Costituzione Italiana. "La guerra sia bandita, si affrontino le questioni con diritto e negoziati". Una preghiera rivolta ai Paesi in guerra: "Tacciano le armi, si dia spazio al dialogo". Ricordando la tragedia di Valencia: "Cosa faccio io? Pensate a questa domanda". 

Città del Vaticano (AsiaNews) - Stamattina, dopo la recita della preghiera mariana dell’Angelus, dalla finestra del Palazzo Apostolico il Papa ha salutato i fedeli radunati in una assolata Piazza San Pietro, in particolare quelli Italiani provenienti da molte città. Al saluto dedicato alle Suore Carmelitane Missionarie dello Spirito Santo, che celebrano i 25 anni della loro fraternità secolare, e a diversi gruppi locali, è seguito quello al gruppo di Roma Sud dell’organizzazione Emergency, fondata dal medico italiano Gino Strada nel 1994. Il gruppo romano era in piazza con lo striscione della campagna “R1pud1a”, volta alla creazione di una comunità che metta al centro del suo operato il ripudio della guerra, principio affermato nell’art. 11 della Costituzione Italiana.

“Che possa questo principio attuarsi in tutto il mondo”, ha detto Bergoglio dopo aver letto un passaggio: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. E subito è seguito un invito: “Ricordare questo articolo, eh, avanti!”. Un incoraggiamento rivolto all’ong nata a Milano, impegnata nella difesa della pace e nell’offrire cure gratuite e di qualità alle vittime della guerra e della povertà. Negli anni è intervenuta in 20 Paesi, costruendo ospedali, centri chirurgici, centri di riabilitazione, centri pediatrici, posti di primo soccorso, centri sanitari, e altre strutture di intervento. “La guerra sia bandita, e si affrontino le questioni con diritto e i negoziati - ha aggiunto il Santo Padre -. Tacciano le armi, si dia spazio al dialogo. Preghiamo per la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar, Sud Sudan”.

Poi, un pensiero è stato dedicato alla tragedia dell’alluvione di Valencia, Spagna, degli scorsi gironi, che ha provocato la morte di almeno 214 persone, oltre 1000 quelle disperse. Il bilancio delle vittime è destinato a salire, con le ricognizioni e le operazioni di salvataggio nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire completamente sotto acqua, con una capacità di 5700 posti auto. “Continuiamo a pregare per Valencia. E altri popoli di Spagna che soffrono tanto in questi giorni. Cosa faccio io per la gente di Valencia? Prego? Offro qualcosa? Pensate a questa domanda”, ha affermato il Vescovo di Roma all’Angelus. 

Prima della preghiera Papa Francesco ha commentato il Vangelo del giorno (Mc 12,28b-34), in cui si narra che uno degli scribi, avvicinato Gesù al tempio, gli chiese: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù replica tenendo unite “due parole fondamentali della legge mosaica”: “Amerai il Signore tuo Dio” e “amerai il tuo prossimo" (vv. 30-31). La richiesta dello scriba indica la ricerca di un “principio che stia alla base di tutti”. “Questa domanda è essenziale anche per noi, per la nostra vita e per il cammino della nostra fede. Anche noi, infatti, a volte ci sentiamo dispersi in tante cose”, ha detto Bergoglio. Una confusione che porta a chiedersi quali siano siano le cose più importanti di tutte: “Dove posso trovare il centro della mia vita, della mia fede? Gesù ci dà la risposta”, ha aggiunto.

Da qui il bisogno di “ritornare al cuore della vita e della fede”, perché è proprio il cuore “la fonte e la radice di tutte le altre forze, di tutte le altre convinzioni”, ha detto Francesco riprendendo le parole dell’ultima lettera enciclica “Dilexit nos”, diffusa il 24 ottobre 2024. “Gesù ci dice che la fonte di tutto è l’amore, che non dobbiamo mai separare Dio dall’uomo”. Aggiungendo che sono molte le vie azioni percorribile per andare in questa direzione, ma l’importante non è farle “solo per noi stessi e senza amore”, o “con il cuore distratto oppure con il cuore chiuso”, ma “con l’amore”. Perché quando il Signore verrà “chiederà anzitutto sull’amore”. In conclusione, Francesco ha affermato: “È importante allora fissare nel cuore il comandamento più importante – ama il Signore tuo Dio e ama il tuo prossimo come te stesso –, e tutti i giorni fare il nostro esame di coscienza e chiederci: l’amore per Dio e per il prossimo è il centro della mia vita?”.

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