04/04/2024, 12.23
VATICANO
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Papa al forum religioso del Kazakistan: no alla 'retorica bellicista'

Questa mattina Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti al primo colloquio tra il Dicastero per il Dialogo Interreligioso e il Congresso dei Leader delle Religioni Tradizionali e Mondiali. Nel discorso ha sottolineato i tre “aspetti” su cui operare: il rispetto delle diversità, l’impegno in chiave ambientale per la “casa comune” e la promozione della pace. 

Città del Vaticano (AsiaNews) - “Oggi tanti, troppi parlano di guerra: la retorica bellicista è purtroppo tornata di moda” ma “mentre si spargono parole d’odio, le persone muoiono nella brutalità dei conflitti”. Ecco perché “abbiamo bisogno invece di parlare di pace, di sognare la pace, di dare creatività e concretezza alle attese di pace, che sono le vere aspettative dei popoli e della gente”. È quanto ha sottolineato papa Francesco, ricevendo questa mattina in udienza nel Palazzo apostolico in Vaticano i partecipanti al primo colloquio fra il Dicastero per il dialogo interreligioso e il Congresso dei leader delle religioni tradizionali e mondiali. Un evento che lo stesso pontefice definisce “primo significativo frutto del Protocollo d’Intesa stipulato tra il Nazarbayev Center e il suddetto Dicastero”, rivolgendosi con calore alle autorità del Kazakistan. 

Nel suo discorso papa Francesco ha sottolineato l’importanza del sostegno reciproco nel coltivare l’armonia fra fedi, etnie e culture di cui il Paese asiatico “può essere fiero. In particolare, sono tre - ha spiegato il pontefice - gli aspetti della vostra realtà che vorrei sottolineare: il rispetto delle diversità, l’impegno per la “casa comune” e la promozione della pace”. E proprio sull’ultimo punto, quello relativo alla pace, egli ha esortato a compiere “ogni sforzo in tal senso, dialogando con tutti. Il vostro incontrarvi nel rispetto delle diversità e con l’intento di arricchirvi vicendevolmente - aggiunge - sia di esempio a non vedere nell’altro una minaccia, ma un dono e un interlocutore prezioso per la crescita reciproca”.

In un passaggio Francesco ha fatto “memoria” del VII Congresso dei Leader delle Religioni Tradizionali e Mondiali cui ha partecipato nel 2022 ad Astana, definendolo “piattaforma unica e ben sperimentata per il dialogo” che coinvolge religiosi, politica, cultura e mezzi di comunicazione. “È un’iniziativa meritoria, che ben corrisponde - avverte - alla vocazione del Kazakhstan [in cui è nata la piattaforma, ndr] a essere Paese dell’incontro”. Una vocazione emersa nel gennaio scorso anche nell’incontro in Vaticano col presidente della Repubblica kazako Kassym-Jomart Tokayev. 

Il pontefice ha quindi proseguito affermando una volta di più il valore del “rispetto delle diversità”, che definisce “elemento imprescindibile nella democrazia” al quale contribuisce in modo decisivo quale elemento di “armonia” il fatto che lo Stato stesso “sia secolare. Parliamo - aggiunge - ovviamente di una sana laicità, che non mescola religione e politica, ma le distingue per il bene di entrambe, e che riconosce allo stesso tempo alle religioni il loro ruolo essenziale nella società, a servizio del bene comune”. In questa prospettiva risulta essenziale un “trattamento equo e paritario” delle “diverse componenti etniche, religiose e culturali” in tema di lavoro, vita politica e sociale “affinché nessuno si senta discriminato o favorito a motivo della sua specifica identità”.

Infine, il pontefice affronta un tema a lui caro quale l’impegno per la salvaguardia del creato, la cosiddetta “casa comune” citata anche nel tema di questo primo colloquio e definita “un dono divino da amare e di cui prendersi cura”. Per il papa il rispetto per il creato è “conseguenza irrinunciabile dell’amore per il Creatore, per i fratelli e le sorelle con cui condividiamo la vita sul pianeta, e in modo particolare per le generazioni future”. Da qui l’augurio finale che il “primo colloquio” tra il Dicastero per il Dialogo Interreligioso e il Congresso dei Leader delle Religioni Tradizionali e Mondiali possa dare “un importante contributo in questo senso”.

(Foto Vatican Media)

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