Papa ai politici: 'Leggi per una tecnologia al servizio del bene comune'
Incontrando l'International Catholic Legislators Network il pontefice ha invitato a non abbandonare la scienza "a se stessa e alle forze del mercato", proteggendo "la dignità umana quando viene minacciata". Parlamentari "non sempre tenuti in grande stima", ma "buona politica è compito indispensabile alla fraternità".
Città del Vaticano (AsiaNews) – Portare avanti “una seria e approfondita riflessione morale sui rischi e le opportunità insiti nel progresso scientifico e tecnologico, affinché la legislazione e le norme internazionali che li regolano possano concentrarsi sulla promozione dello sviluppo umano integrale e della pace”. Papa Francesco ha indicato questo compito questa mattina ai politici di tutto il mondo incontrando in vaticano i partecipanti all’incontro dell’International Catholic Legislators Network, sodalizio fondato nel 2010 che riunisce insieme parlamentari cristiani di tutto il mondo.
Iniziando l'udienza tenuta nel Palazzo Apostolico il pontefice si è scusato per non poter parlare in piedi (“ancora sono nel periodo post-operatorio e devo farlo da seduto”). Ma - soprattutto – ha sottolineato il “momento critico della storia” che stiamo vivendo. “La pandemia da Covid-19 - ha ricordato - si accanisce. Abbiamo certamente registrato progressi significativi nella creazione e nella distribuzione di vaccini efficaci, però ci rimane ancora molto lavoro da portare a termine. Ci sono stati già più di 200 milioni di casi confermati e 4 milioni di morti per questa piaga terribile, che ha causato anche tanta rovina economica e sociale”. Questo chiede di “affrontare le cause profonde che la crisi ha rivelato e amplificato: la povertà, la disuguaglianza sociale, l’estesa disoccupazione e le mancanze di accesso all’educazione”. Consapevoli che “da una crisi non si esce uguali e non si esce da soli”.
“In un’epoca di perturbazione e polarizzazione politica - ha aggiunto papa Francesco - i parlamentari e i politici più in generale non sono sempre tenuti in grande stima. Tuttavia, quale chiamata più alta esiste che quella di servire il bene comune e dare priorità al benessere di tutti, prima del tornaconto personale? Il vostro obiettivo dev’essere sempre questo, perché una buona politica è indispensabile per la fraternità universale e la pace sociale”.
In questo orizzonte si inserisce anche il tema dell’amministrazione della tecnologia per il bene comune. Se è giusto rallegrarsi di fronte alle nuove possibilità che la scienza e la tecnologia aprono, occorre anche ricordarsi che se sono “abbandonate a loro stesse e alle sole forze del mercato, senza gli opportuni orientamenti impressi dalle assemblee legislative e delle altre pubbliche autorità guidate dal senso di responsabilità sociale, queste innovazioni possono minacciare la dignità dell’essere umano”.
“Non si tratta di frenare il progresso tecnologico”, ha spiegato il pontefice, ma di “proteggere la dignità umana quando essa viene minacciata. Penso - ha aggiunto - alla piaga della pornografia minorile, allo sfruttamento dei dati personali, agli attacchi alle infrastrutture critiche come gli ospedali, alle falsità diffuse tramite isocial e così via. Una legislazione attenta può e deve guidare l’evoluzione e l’applicazione della tecnologia per il bene comune”.
Pur essendo tutti chiamati a promuovere lo spirito di solidarietà, a partire dalle necessità delle persone più deboli, “per guarire il mondo e costruire un futuro più inclusivo e sostenibile in cui la tecnologia serva i bisogni umani e non ci isoli l’uno dall’altro, c’è bisogno non solo di cittadini responsabili ma anche di leader preparati e animati dal principio del bene comune”. Iil Signore ha concluso Francesco - vi conceda di essere fermento di una rigenerazione di mente, cuore e spirito, testimoni di amore politico per i più vulnerabili, affinché, servendo loro, possiate servire Lui in tutto ciò che fate”.