Papa ai giovani di Dili: libertà, impegno e fraternità
Mentre tutto il Paese ha ancora negli occhi le oltre 600mila persone della Messa di ieri, questa mattina - nell'ultimo appuntamento a Timor Est - Francesco ha incontrato i giovani, invitandoli a "fare chiasso" per costruire il futuro senza lasciarsi vincere dall'individualismo. Poi la partenza per Singapore dove il pontefice è arrivato nel primo pomeriggio.
Singapore (AsiaNews) – È arrivato questo pomeriggio a Singapore papa Francesco, ultima tappa del suo lungo viaggio apostolico in Asia e Oceania iniziato ormai da dieci giorni. Accolto all’aeroporto internazionale dal ministro della Cultura, della Comunità e della Gioventù, Edwin Tong, il pontefice si è trasferito al St. Francis Xavier Retreat Centre, che sarà la sua “casa” nelle due giornate che trascorrerà nella città-Stato. E qui più tardi avverrà l’incontro privato con i confratelli gesuiti che qui svolgono il loro ministero, unico appuntamento della giornata, mentre solo per domani mattina è previsto il primo discorso pubblico alla comunità di Singapore.
Nella grande metropoli - crocevia del Sud-est asiatico - papa Francesco è arrivato da Timor Est, dove tutti hanno ancora negli occhi l’immensa folla di oltre 600mila persone riunitasi nella spianata di Tasi Tolu per la grande celebrazione eucaristica di ieri. Ad AsiaNews una missionaria indonesiana, sr. Ignazia, ha raccontato la compostezza della gente nonostante le lunghe ore di tragitto per raggiungere il luogo della celebrazione con una concentrazione così grande di persone: “Nessuno sembrava stanco o infastidito, la gioia prevaleva ovunque”. Anche Sr. Immacolata - una suora nativa di Timor Est che insieme ad altre suore di altre congregazioni ha curato l’allestimento dei fiori sia per la celebrazione di Tasi Tolu sia nella cattedrale - racconta l’entusiasmo della gente arrivata da tutto il Paese. Mentre il gesuita Joaquin Sarmento sottolinea l’invito che papa Francesco in questi giorni ha rivolto a tutti a “ravvivare la testimonianza nella società di uno stile di vita basato sulla fede cristiana”.
E al cammino che attende Timor Est ha guardato anche l’ultimo appuntamento di papa Francesco a Dili, l’incontro con i giovani presso il Centro de Convenções, avvenuto a inizio mattina, prima della partenza per Singapore. Pur ricordando gli “esempi meravigliosi di fede, di martirio, e soprattutto di perdono e di riconciliazione” delle generazioni che li hanno preceduti, il pontefice ha invitato i tanti giovani che vivono in questo Paese a “fare chiasso”, a diventare protagonisti del futuro di questa terra. "Non smettete di sorridere - ha detto loro -. E voi giovani siete la maggioranza della popolazione di questa terra, e la vostra presenza riempie questa terra di vita, la riempie di speranza e la riempie di futuro". In un dialogo serrato li ha messi in guardia dai "venditori di felicità vengono a vendervi la droga e le cose che vi danno la felicità per mezz'ora, niente di più"; li ha invitati a "sognare cose grandi", a dire basta al bullismo, a coltivare amore e servizio, a rispettare gli anziani. Ma ha indicato - in particolare - tre parole come guida nel cammino: libertà, impegno e fraternità.
Sulla libertà Francesco ha preso in prestito un’espressione dalla lingua tetum, la lingua nativa della comunità di Tiomr Est che affianca qui portoghese: ukun rasik-an, che letteralmente vuol dire “ciascuno si governi da sé”. “Un giovane uomo o una giovane donna che non sono in grado di governarsi, che non sono in grado di vivere così che cosa sono? Sono schiavi”.
Sull’impegno papa Francesco ha citato uno dei tanti proverbi che sono una fonte di sapienza per i popoli dell’Oriente. “Dice che ‘i tempi difficili creano uomini forti’, e che ‘gli uomini forti creano tempi facili’, ma poi aggiunge che ‘i tempi facili creano uomini deboli’ e che ‘gli uomini deboli creano tempi difficili’”, ha citato. "Guardate i vostri genitori, i vostri nonni, che hanno dovuto affrontare tempi difficili per costruire la libertà del Paese. Ecco perché dovete imparare a gestire i momenti difficili".
E poi la fraternità: "Siate fratelli, non nemici - ha ammonito -. Odio no, amore e servizio sì. E se un giovane o una giovane donna, litiga con un altro giovane, che cosa deve fare? Amore e riconciliazione". "Cari giovani - ha concluso - siate eredi della bella storia che vi ha preceduto - siate eredi della bella storia che vi ha preceduto. E portatela avanti. Abbiate coraggio".
(ha collaborato Mathias Hariyadi)
20/07/2022 13:40