Papa agli scout d’Europa: Siate gli apri-strada sulla via del dono. Date e vi sarà dato
Nell’udienza ai giovani dell’Euromoot, papa Francesco sottolinea che il punto di partenza nella vita è “non l’avere, ma il dare: date, cioè iniziate a mettere in gioco la vita”. Ognuno ha un unico e importante contributo da dare al mondo: l’esempio di Madre Teresa. “Il creato non ha frontiere... siamo al mondo per incontrare gli altri, per creare comunione”. L’impegno per “un’Europa rinnovata; non protettrice di spazi, ma generatrice di incontri”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Vi auguro, cari scolte e rover d’Europa, di essere degli apri-strada sulla via del dono. Date e vi sarà dato”: un boato di applausi, fischi entusiasti, ululati, canti, slogan, sventolii di bandiere ha accolto le ultime parole che papa Francesco ha rivolto ai partecipanti all’Euromoot, un raduno internazionale a cui partecipano ragazzi e ragazze dai 16 ai 21 anni provenienti da 20 nazioni, appartenenti all’Unione Internazionale delle Guide e degli Scouts d’Europa (Uisge). L’Euromoot, svoltosi dal 27 luglio al 3 agosto, ha percorso itinerari storici di alcune regioni d’Italia, visitando cinque città dell’Italia, ognuna dedicata alla figura di un santo: Paolo di Tarso, Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio, Francesco di Assisi, Caterina da Siena.
Incontrando stamane le migliaia di giovani nell’aula Paolo VI, Francesco ha anzitutto additato questi santi come modelli: “Non hanno atteso qualcosa dalla vita o dagli altri, ma si sono fidati di Dio e hanno rischiato, si sono messi in gioco, in cammino per realizzare dei sogni così grandi che dopo secoli hanno fatto bene anche a voi. Hanno dato la vita, non l’hanno tenuta per sé”.
Proprio per questo, il papa ha voluto consegnare ai giovani “cinque parole… Parole semplici, che tracciano una rotta chiara. Date e vi sarà dato”.
“Prima di tutto date. Oggi si pensa subito ad avere. Tanti vivono col solo scopo di possedere quel che piace…Gesù fissa come punto di partenza non l’avere, ma il dare: date, cioè iniziate a mettere in gioco la vita! Dare vuol dire alzarsi dalla poltrona, dalle comodità che fanno ripiegare su se stessi, e mettersi in cammino”. E ha aggiunto: “Nella voglia di avere, tu perdi la propria originalità e diventerai una fotocopia”.
È seguito poi una specie di dialogo, con domande e risposte fatte sempre dal pontefice: “E tu dici: ‘Va bene, do il meglio di me, ma in giro c’è tanto menefreghismo, tanti pensano solo a se stessi. Non è che faccio la figura dell’ingenuo e ci perdo?’. Vorrei dirti: fidati di Gesù. Egli, dopo aver detto date, aggiunge: e vi sarà dato. Dio è Padre e vi darà più di quello che immaginate. Dio non lascia a mani vuote… Gesù ti rende felice dentro, non fuori, Gesù non ti fa il maquillage, ma ti fa bello dentro; ti dà quello che nessuna cosa ti può dare; perché l’ultimo smartphone, la macchina più veloce o il vestito alla moda, oltre a non bastare mai, non ti daranno mai la gioia di sentirti amato e di amare”.
“Ma tu puoi dire: ‘Anche se do il meglio di me, la realtà non cambierà in meglio’. Non è vero. Sai perché? Perché tu sei unico. Perché nessuno al mondo può dare al mondo quello che sei chiamato a dare tu… Ciascuno di voi è unico e – per favore non dimenticatelo mai – prezioso agli occhi di Dio. Per la Chiesa siete preziosi, per me siete preziosi. Vorrei dirlo a ciascuno di voi: per me tu sei prezioso. Sarebbe bello che ve lo diceste anche voi gli uni agli altri”. Per ribadire il fatto che ognuno ha un unico e importante contributo da dare al mondo, papa Francesco ricorda Madre Teresa per la quale il suo impegno era solo “una goccia nel mare”, ma importante perché senza di essa, il mare non sarebbe completo.
“Date e vi sarà dato vale anche nei confronti del creato. Se continuiamo a sfruttarlo, ci darà una lezione terribile. Se ce ne prendiamo cura, avremo una casa anche domani. Nel vostro cammino vi siete immersi nella natura. Avete notato che il creato non ha frontiere? Le piante, i boschi, gli animali crescono senza confini, senza dogane. Il creato è un libro aperto che ci dà un insegnamento prezioso: siamo al mondo per incontrare gli altri, per creare comunione, perché siamo tutti collegati. Il creato è fatto per collegarci con Dio e tra di noi, è il social di Dio. Ma se partiamo dai preconcetti sugli altri, da idee prestabilite, vedremo sempre limiti e barriere. Se invece incominciamo a incontrare l’altro, con la sua storia, con la sua realtà, scopriremo un fratello col quale abitare la casa comune”.
“Scegliendo la strada del dono – ha concluso - si diventa cittadini attivi, come diceva il vostro fondatore Baden Powell. È tanto importante, oggi: il Signore non cerca solo gente per bene, ma gente che fa il bene! Anche l’amore per l’Europa, che vi accomuna, non richiede solo osservatori attenti, ma costruttori attivi: costruttori di società riconciliate e integrate, che diano vita a un’Europa rinnovata; non protettrice di spazi, ma generatrice di incontri. Voi, rover e scolte di tutta Europa avete questo compito storico. Con il vostro cammino e i vostri sogni state già forgiando lo spirito europeo. Il distintivo di tutti gli scouts è un giglio. È il simbolo che indica il nord sulle bussole e sulle antiche carte nautiche. Ricorda che lo scoutismo vuole formare uomini e donne che aprono strade verso l’Alto e mantengono la rotta giusta, quella del bene. Vi auguro, cari scolte e rover d’Europa, di essere degli apri-strada sulla via del dono. Date e vi sarà dato”.
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