Papa a Bologna: Valorizzare l’umanesimo. Quanto dico vale per l’Italia e per l’Europa
Nella sua visita pastorale a Bologna (e Cesena), papa Francesco augura collaborazione fra la Chiesa, l’università e il comune, per dare “un orizzonte” alla vita della città. Solidarietà e dialogo fra le parti sociali per superare la crisi economica, che ha una radice etica: “Alla radice c’è un tradimento del bene comune, da parte sia di singoli sia di gruppi di potere. È necessario quindi togliere centralità alla legge del profitto e assegnarla alla persona e al bene comune”. La beatificazione di Titus Zeman, salesiano slovacco.
Bologna (AsiaNews) - “Vi incoraggio a valorizzare questo umanesimo di cui siete depositari per cercare soluzioni sapienti e lungimiranti ai complessi problemi del nostro tempo, vedendoli sì come difficoltà, ma anche come opportunità di crescita e di miglioramento. E questo che dico vale per l’Italia nel suo insieme e per l’intera l’Europa”. È l’augurio che papa Francesco ha rivolto oggi alla città di Bologna dove è in visita pastorale, incontrando prima dell’Angelus rappresentanti del mondo del lavoro, imprenditori, sindacati e disoccupati. L’incontro è avvenuto nella Piazza Maggiore, davanti alla basilica di san Petronio. E proprio riferendosi a lui, protettore della città, il pontefice ha suggerito la via dell’umanesimo, che è la collaborazione fra “la Chiesa, il Comune e l’Università”. “Quando essi dialogano e collaborano tra loro - ha aggiunto - si rafforza il prezioso umanesimo che essi esprimono e la città – per così dire – ‘respira’, ha un orizzonte, e non ha paura di affrontare le sfide che si presentano”.
Il papa ha sottolineato la necessità del dialogo e della solidarietà anche fra le parti sociali. “Non pieghiamo mai - ha detto - la solidarietà alla logica del profitto finanziario, anche perché così la togliamo – potrei dire la rubiamo – ai più deboli che ne hanno tanto bisogno”.
Egli ha anche citato il “Patto per il lavoro” firmato lo scorso maggio dalla Curia bolognese insieme al comune per reintegrare e dare lavoro a molti disoccupati. Esso utilizza fondi del governo locale e di un’eredità della curia (i proventi dell’industria Faac, dei cancelli automatici).
“Il recente ‘Patto per il lavoro’, che ha visto tutte le parti sociali, e anche la Chiesa, firmare un comune impegno per aiutarsi nella ricerca di risposte stabili, non di elemosine, è un metodo importante che auspico possa dare i frutti sperati”. E ha ricordato la radice etica della crisi economica attuale: “La crisi economica - ha detto - ha una dimensione europea e globale; e, come sappiamo, essa è anche crisi etica, spirituale e umana. Alla radice c’è un tradimento del bene comune, da parte sia di singoli sia di gruppi di potere. È necessario quindi togliere centralità alla legge del profitto e assegnarla alla persona e al bene comune. Ma perché tale centralità sia reale, effettiva e non solo proclamata a parole, bisogna aumentare le opportunità di lavoro dignitoso”.
All’Angelus Francesco ha affidato tutta la città alla Madonna di san Luca, il cui santuario domina dalle colline dei dintorni.
Dopo la preghiera mariana, papa Francesco ha ricordato che ieri, a Bratislava (Slovacchia), è stato beatificato Titus Zeman (1915-1969), sacerdote salesiano. All’avvento del comunismo in Cecoslovacchia e al bando degli ordini religiosi, egli continuava ad educare i giovani. Per questo nel 1952 è stato condanno a 25 anni di prigione, dei quali ne scontò solo 12. Ma, debilitato dal carcere, morì nel 1969. “Egli - ha detto il papa - si unisce alla lunga schiera dei martiri del XX secolo… La sua testimonianza ci sostenga nei momenti più difficili della vita e ci aiuti a riconoscere, anche nella prova, la presenza del Signore”.