Papa Francesco vicino ai terremotati del Gansu e del Qinghai
Salito a 131 il bilancio ufficiale delle vittime del sisma che ha colpito le due province nord-occidentali della Repubblica popolare cinese. Il freddo rigidissimo rende difficili le operazioni di soccorso. Anche la comunità cattolica cinese si sta mobilitando.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Mentre i soccorritori scavano al gelo tra le macerie, anche papa Francesco oggi ha voluto esprimere la sua vicinanza alle popolazioni colpite nelle province del Gansu e del Qinghai, nel nord-ovest della Repubblica popolare cinese. Il bilancio delle vittime accertate della scossa - avvenuta l’altra notte con epicentro localizzato nell’area di Jishishan, a circa 100 chilometri da Lanzhou, il capoluogo della provincia del Gansu - è salito a 131 morti. Ma a preoccupare sono soprattutto le condizioni in cui avvengono i soccorsi in quello che è il più grave terremoto che ha colpito la Cina dal 2014. Nell’area in questione le temperature in questa stagione sono infatti rigidissime: durante la notte le temperature arrivano a sfiorare i 20 gradi sotto lo zero.
Papa Francesco, con un nuovo gesto di grande vicinanza al popolo cinese, ha voluto ricordare al termine dell’udienza generale di oggi quanti stanno soffrendo a causa del sisma. “Rivolgo il mio pensiero alle vittime e ai feriti causati - ha detto -. Sono vicino con l’affetto e la preghiera alle popolazioni sofferenti. Incoraggio i servizi di soccorso e invoco su tutti la benedizione dell’Onnipotente perché rechi conforto e sollievo nel dolore”.
Dalla città di Dahejia, vicino all'epicentro del terremoto, l’agenzia Afp racconta di persone rannicchiate per strada attorno a piccoli fuochi all'aperto, con la paura di rientrare nelle abitazioni gravemente danneggiate. I media statali della Repubblica popolare cinese parlando della mobilitazione di vigili del fuoco e personale di soccorso inviati nella zona del disastro.
Anche i cattolici cinesi, ormai alla vigilia del Natale, guardano con preoccupazione alla situazione nel Gansu e nel Qinghai. Il sito Xinde racconta di aver contattato telefonicamente le comunità cattoliche locali, che non segnalano proprie persone direttamente colpite dal disastro. Xinde è comunque in contatto con i propri partner locali per offrire il proprio contributo alle attività di assistenza.