28/03/2016, 11.58
VATICANO
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Papa Francesco condanna l’attentato di Lahore: “Esecrabile attentato, che ha fatto strage di tante persone innocenti”

Al Regina Caeli, il pontefice denuncia l’attacco terrorista in Pakistan, che ha fatto 72 morti e 350 feriti “per la maggior parte famiglie della minoranza cristiana”. Preghiera per le vittime e appello alle autorità “perché compiano ogni sforzo per ridare sicurezza e serenità alla popolazione e, in particolare, alle minoranze religiose più vulnerabili”. La gioia pasquale è perché “La vita ha vinto la morte”. “Se Cristo è risuscitato, possiamo guardare con occhi e cuore nuovi ad ogni evento della nostra vita, anche a quelli più negativi”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Un “esecrabile attentato, che ha fatto strage di tante persone innocenti”: così papa Francesco ha stigmatizzato oggioggi l’attentato avvenuto ieri a Lahore, che ha fatto 72 morti e 350 feriti.  Le vittime, ha continuato il pontefice sono “per la maggior parte famiglie della minoranza cristiana – specialmente donne e bambini – raccolte in un parco pubblico per trascorrere nella gioia la festività pasquale”.

La condanna della violenza terrorista è seguita alla recita coi pellegrini in piazza san Pietro del Regina Caeli, la preghiera mariana che sostituisce l’Angelus nel tempo pasquale. Il papa ha poi aggiunto: “Desidero manifestare la mia vicinanza a quanti sono stati colpiti da questo crimine vile e insensato, e invito a pregare il Signore per le numerose vittime e per i loro cari. Faccio appello alle Autorità civili e a tutte le componenti sociali di quella Nazione, perché compiano ogni sforzo per ridare sicurezza e serenità alla popolazione e, in particolare, alle minoranze religiose più vulnerabili. Ripeto ancora una volta che la violenza e l’odio omicida conducono solamente al dolore e alla distruzione; il rispetto e la fraternità sono l’unica via per giungere alla pace. La Pasqua del Signore susciti in noi, in modo ancora più forte, la preghiera a Dio affinché si fermino le mani dei violenti, che seminano terrore e morte, e nel mondo possano regnare l’amore, la giustizia e la riconciliazione”.

"Preghiamo - ha aggiunto a braccio - per tutti per i morti di questo attentato, per i familiari, per le minoranze cristiane ed etniche di questa nazione" e ha invitato i pellegrini a recitare insieme un'Ave Maria.

In precedenza, papa Francesco ha sottolineato ancora una volta il senso della “gioia pasquale”. “La vita – ha detto - ha vinto la morte. La misericordia e l’amore hanno vinto sul peccato! C'è bisogno di fede e di speranza per aprirsi a questo nuovo e meraviglioso orizzonte. Lasciamoci pervadere dalle emozioni che risuonano nella sequenza pasquale: «Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto». Questa verità segnò in modo indelebile la vita degli Apostoli che, dopo la risurrezione, avvertirono di nuovo il bisogno di seguire il loro Maestro e, ricevuto lo Spirito Santo, andarono senza paura ad annunziare a tutti quanto avevano visto con i loro occhi e personalmente sperimentato”.

“In questo Anno giubilare – ha continuato - siamo chiamati a riscoprire e ad accogliere con particolare intensità il confortante annuncio della risurrezione: «Cristo, mia speranza, è risorto!». Se Cristo è risuscitato, possiamo guardare con occhi e cuore nuovi ad ogni evento della nostra vita, anche a quelli più negativi. I momenti di buio, di fallimento e di peccato possono trasformarsi e annunciare un cammino nuovo. Quando abbiamo toccato il fondo della nostra miseria e della nostra debolezza, Cristo risorto ci dà la forza di rialzarci. Se ci affidiamo a Lui, la sua grazia ci salva! Il Signore crocifisso e risorto è la piena rivelazione della misericordia, presente e operante nella storia. Ecco il messaggio pasquale che risuona ancora oggi e che risuonerà per tutto il tempo di Pasqua fino a Pentecoste”.

“Testimone silenziosa degli eventi della passione e della risurrezione di Gesù – ha concluso - fu Maria. Lei è stata in piedi accanto alla croce: non si è piegata di fronte al dolore, ma la sua fede l’ha resa forte. Nel suo cuore straziato di madre è sempre rimasta accesa la fiamma della speranza. Chiediamo a Lei che aiuti anche noi ad accogliere in pienezza l’annuncio pasquale della risurrezione, per incarnarlo nella concretezza della nostra vita quotidiana. La Vergine Maria ci doni la certezza di fede che ogni passo sofferto del nostro cammino, illuminato dalla luce della Pasqua, diventerà benedizione e gioia per noi e per gli altri, specialmente per quanti soffrono a causa dell’egoismo e dell’indifferenza. Invochiamola, dunque, con fede e devozione, con il Regina Caeli”.

Alla fine, il pontefice ha voluto che tutti ripetessero per tre volte una frase della liturgia: "Cristo, mia speranza, è risorto!". E ha invitato i fedeli a leggere in questi giorni qualche brano del vangelo che tratta del racconto di Pasqua.

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