22/09/2023, 08.53
ASIA TODAY
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Pakistan: le elezioni generali si terranno a gennaio

Le notizie di oggi: continuano gli scontri in Manipur, ieri 10 feriti. In Laos la trappola del debito con la Cina potrebbe essere più grande di quella che si immagina. Polveri e gas vulcanici nelle Filippine fanno chiudere le scuole. In Corea del Sud i campioni di videogiochi potrebbero ottenere l'esenzione dal servizio militare. Ancora nessun accordo per il Nagorno-Karabakh dopo la capitolazione delle milizie armene sotto i colpi dell'esercito azero. I Paesi africani abbandonano il rublo per lo yuan cinese negli acquisti dalla Russia.

PAKISTAN

La Commissione elettorale ha annunciato che le tanto attese elezioni generali si terranno nell'ultima settimana di gennaio del prossimo anno, spiegando che, inizialmente previste per novembre, sono state ritardate a causa della nuova classificazione dei collegi elettorali, di cui un elenco verrà pubblicato entro la fine di novembre.

INDIA

Nello stato nordorientale del Manipur, dove da inizio maggio si registrano violenti scontri tra le tribù Meitei e Kuki, almeno 10 persone sono rimaste ferite dopo un confronto con la polizia nella capitale Imphal. Un coprifuoco totale è stato imposto in alcuni distretti come misura precauzionale da parte delle autorità. In precedenza il coprifuoco era stato allentato dalle 5 alle 21 per consentire l'acquisto di beni di prima necessità.

LAOS

Secondo il Fondo monetario internazionale, il debito pubblico del Laos ammonta al 123% del PIL nel 2023. Più della metà è dovuta alla Cina, che negli ultimi anni ha finanziato diversi grandi progetti infrastrutturali, ma gli economisti dicono di “non aver mai visto nulla di simile” riguardo il grado di segretezza che circonda la situazione debitoria del Paese: "La crisi del debito del Laos è molto più grande di quanto il mondo si renda conto", ha detto Mariza Cooray a Nikkei Asia. "Ciò è in parte dovuto all'incredibile livello di opacità e alla scarsa qualità delle statistiche e delle informazioni diffuse."

FILIPPINE

Le autorità filippine questa mattina hanno chiuso le scuole in cinque città e decine di piccoli paesi invitando le persone a rimanere a casa a causa dell’emissione di polveri e gas vulcanici da parte di un piccolo vulcano vicino alla capitale Manila, il Taal. Alto 311 metri, è tra i più attivi dei 24 vulcani del Paese: nel gennaio 2020 aveva emesso una colonna di cenere e vapore alta fino a 15 km, costringendo più di 100mila persone all’evacuazione.

COREA DEL SUD

La Corea del Sud concede esenzioni limitate dal servizio militare e per la prima volta potrebbe essere concesso ai campioni di videogiochi (mentre ai membri della famosa band di K-pop BTS non è stato concesso). Per gli uomini sudcoreani, infatti, vincere l'oro in qualsiasi sport ai Giochi asiatici che si apriranno domani a Hangzhou comporta l'esenzione automatica di 18 mesi dall'esercito. Quest’anno per la prima volta gli eSport saranno uno sport ufficiale e i gamer sudcoreani sono tra i favoriti.

TAIWAN – CINA

Il ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato di aver rilevato 24 aerei dell'aeronautica cinese che sono entrati nella zona di difesa aerea dell'isola. Secondo una mappa pubblicata dal ministero, almeno 17 aerei hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan. La linea mediana in precedenza fungeva da barriera non ufficiale tra le due parti fino a quando l’aeronautica cinese non ha iniziato ad attraversarla regolarmente lo scorso anno.

NAGORNO - KARABAKH

Si è concluso nella città azerbaigiana di Yevlakh l’incontro dei rappresentanti di Baku con quelli degli armeni del Nagorno Karabakh, per parlare del futuro degli abitanti della regione dopo la capitolazione della repubblica non riconosciuta. Dopo diverse ore di trattative a porte chiuse non è stato raggiunto alcun accordo, perché “bisogna concordare ancora alcuni dettagli”, ha dichiarato il rappresentante degli armeni David Babayan.

AFRICA - RUSSIA - CINA

I Paesi dell’Africa stanno smettendo di usare il rublo per le transizioni finanziarie legate all’esportazione dalla Russia, passando allo yuan cinese, come risulta dalle statistiche diffuse dalla Banca di Russia. Prima della guerra in Ucraina oltre il 98% dei pagamenti africani ai russi avvenivano in dollari o in euro, ma con le sanzioni e l’attuale crollo del rublo tutto è cambiato: a febbraio erano in rubli all’82%, ora sono scesi al 12%.

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