08/09/2009, 00.00
PAKISTAN
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Pakistan: cristiani, musulmani e indù pellegrini a Mariamabad, il villaggio di Maria

di Sarah John
Compie 60 anni la festa dedicata alla Madonna in una delle più antiche località cristiane del Paese. Nonostante le violenze degli inizi di agosto, da tutto il Pakistan migliaia di pellegrini visitano la Grotta. Nella storia del luogo anche il racconto della mucca portata da una famiglia islamica per ringraziare di un miracolo.
Faisalabad (AsiaNews) - Per i circa 2milioni di cattolici del Pakistan sono giorni di festa.  Molti di essi, nei giorni scorsi, si sono messi per strada per raggiungere Mariamabad, il villaggio di Maria, nel distretto di Shekhupura.
 
Da 60 anni, il 4 settembre è il giorno in cui inizia il tradizionale pellegrinaggio alla grotta della Madonna, Daman e Mariam, situato in uno delle più antiche località cristiane del Pakistan, circa 115 km da Lahore.
 
Da tutto il Paese i fedeli percorrono le strade del Paese a piedi o in bicicletta. Alcuni gruppi si muovono in treno, chi ce l’ha, usa la macchina. Tutti addobbano il loro mezzo di trasporto con festoni o striscioni per  segnalare che sono in viaggio verso il villaggio di Maria. Insieme ai cattolici si muovono cristiani di altre confessioni, ma anche musulmani, indù e sikh. La Madonna di Mariamabad ha molti devoti e negli anni ha chiamato a sé sempre più pellegrini.
 
L’edificazione della grotta risale al 1927, la fece costruire un missionario, p. Ostar. Anni dopo, nel 1949, p. Emmanuel Asi promosse il primo pellegrinaggio e da allora per tre giorni, a partire dal 4 settembre, fedeli di tutto il Paese compiono il loro viaggio per rendere omaggio alla Vergine e chiedere la sua intercessione.
 
I pellegrini sono accolti nella cosiddetta Terra di Maria, Medan e Mariam, dove si svolgono poi i diversi momenti di preghiera, le messe, l’adorazione eucaristica, ma anche la proiezione di film di contenuto religioso. La celebrazione che da inizio ai tre giorni di festa parte dalla Grotta: la statua della Vergine viene portata in pellegrinaggio per le strade della zona toccando i villaggi limitrofi per poi tornare sul punto di partenza dove viene incoronata..
 
A guidare la processione di quest’anno mons. Lawrence Saldanha, vescovo di Lahore, che ai fedeli ha ricordato le parole di p. Asi, il promotore del pellegrinaggio: “Nostra Signora ci chiede di pentirci e convertirci come nel messaggio di Lourdes. Essa è nata immacolata e questo è un invito a noi ad essere puri: il nostro amore per gli altri deve essere senza malizia e gelosia”.
 
Per i cristiani di Mariamabad i giorni di festa sono impegnativi e carichi di lavoro. Ospitano nelle loro case i pellegrini che non hanno soldi per pagarsi il soggiorno, vanno in cerca di donazioni di riso e cibo nei villaggi limitrofi per offrirli ai loro confratelli che arrivano da ogni parte del Paese. La festa è ormai un evento per tutta la popolazione della zona ed in molti, anche non cristiani, offrono alimenti per gli ospiti.
 
Interpellato da AsiaNews mons. Saldanha spiega che “dopo gli incidenti di Gojra [il 1 agosto 8 cristiani sono stati arsi vivi da una folla di 3mila musulmani, ndr] molte persone si sono spaventate, ma la partecipazione dei devoti al pellegrinaggio è comunque molto buona. Vengono a visitare ‘mamma Maria’ da tutto il Paksitan e l’atmosfera di raccoglimento è più forte che negli anni passati”.
 
Tra i pellegrini ci sono anche fedeli di altre religioni. Per i musulmani la Grotta di Mariamabad ha un significato particolare poiché ad essa è legata la storia di un miracolo che ha visto come protagonista una giovane donna di religione islamica.
 
Sardar John, catechista 73 enne di Faisalabad, racconta: “Una ragazza musulmana era solita recarsi dalle suore del villaggio per chiedere medicine. Era molto provata perché non riusciva ad avere figli. Un giorno le suore ci dissero che ‘dovevamo fare del nostro meglio’ per aiutarla. Noi non avevamo capito cosa intendessero. Quando poi andammo con la donna alla Grotta ci fu chiaro cosa avevano in mente: il ‘nostro meglio’ era chiedere l’intercessione della Madonna. La donna venne con noi e pregò anche lei, piangendo e implorando Maria secondo la sua tradizione. Dopo nove mesi quella donna partorì un bambino. La sua famiglia di musulmani tribali si presentò alla Grotta con una mucca con al collo un pendaglio d’oro: era la loro offerta in ringraziamento alla Madonna per la sua intercessione”.
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