12/10/2021, 13.55
AFGHANISTAN
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Pakistan e talebani chiedono il sostegno (economico) dell'Occidente

Oggi si apre in videoconferenza il G20 sull'Afghanistan. Si vuole evitare la crisi umanitaria, ma il nuovo governo di Kabul chiede risorse finanziarie senza voler fare concessioni sul piano dei diritti. Il primo ministro pakistano Imran Khan chiede alle nazioni occidentali di collaborare per evitare di "tornare indietro di 20 anni".

Kabul (AsiaNews/Agenzie) - Si apre oggi in videoconferenza il G20 sull’Afghanistan indetto dal premier italiano Mario Draghi. Dopo il blocco dei prestiti e degli aiuti internazionali, l’economia afghana è prossima al collasso. Le discussioni verteranno su come evitare la crisi umanitaria e il tracollo finanziario, mentre il governo talebano e il Pakistan chiedono ai Paesi occidentali riconoscimento e sostegno (economico).

Ieri la nuova amministrazione di Kabul ha lanciato un appello per la rimozione delle sanzioni che hanno congelato 9 miliardi di dollari (7,80 miliardi di euro) di riserve della Banca centrale afghana conservati all’estero. A Doha, dove si stanno tenendo incontri diplomatici paralleli al G20, il ministro degli Esteri afghano Amir Khan Muttaqi, rivolgendosi alle delegazioni dell’Unione europea e degli Stati Uniti, ha affermato che l’Afghanistan vuole mantenere buone relazioni con gli altri Paesi: “La comunità internazionale deve iniziare a cooperare con noi”, ha dichiarato il mullah. Però i talebani si rifiutano di accogliere le richieste straniere, per cui le ragazze continuano a restare escluse dall’istruzione secondaria.

Rispondendo alle critiche degli interlocutori esteri, Muttaqi ha detto che in poche settimane il nuovo governo non può completare riforme che la comunità internazionale non è stata in grado di attuare in 20 anni. "[Il governo precedente] aveva molte risorse finanziarie e un forte sostegno e supporto internazionale, ora ci state chiedendo di fare tutte le riforme in due mesi?”

Anche il primo ministro del Pakistan Imran Khan ha sottolineato la necessità che i governi occidentali cooperino con la nuova amministrazione di Kabul: "Il mondo deve collaborare con l'Afghanistan", ha detto il premier in un’intervista a The Middle East Eye. In caso contrario il rischio potrebbe essere quello di “tornare ai talebani di 20 anni fa. E questo sarebbe un disastro”. Secondo Imran Khan il governo talebano non è inclusivo “ora” e non sta trattando le donne come promesso, ma lo farà nel prossimo futuro. Si è poi detto “sollevato” per la “pacifica transizione di potere” che c’è stata con la conquista di Kabul di due mesi fa. 

Cercando di rassicurare ancor più l’Occidente, il premier pakistano ha sottolineato l’intenzione dei talebani di non voler lasciare “che l'Afghanistan sia usato a scopi terroristici”. Il mullah Muttaqi ha detto che le forze talebane hanno il pieno controllo del Paese e lo Stato islamico del Khorasan (IS-K o Iskp) è una minaccia sotto controllo. Ma i combattenti islamisti hanno rivendicato una serie di attacchi nell'ultimo periodo (solo la settimana scorsa se ne sono registrati tre contro istituzioni religiose), tra cui l’attentato contro una moschea sciita a Kunduz, in cui sono state uccise più di 50 persone e ferite quasi 150.

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