Pakistan, un francobollo per onorare un politico cristiano
Il francobollo del valore di 0,08 centesimi è intitolato a Dewan Bahadur S.P. Singha. Egli fu tra quelli che votarono a favore dell’annessione del Punjab al territorio del Pakistan. Da quel voto scaturì la partizione dall’India. Il nuovo francobollo accolto con favore da cristiani e musulmani, segno dei tentativi del governo per costruire l’armonia tra le religioni.
Islamabad (AsiaNews) – Da oggi le poste pakistane hanno immesso in circolazione un nuovo francobollo, intitolato al leader cristiano “Dewan Bahadur” S.P. Singha. Egli è stato uno dei maggiori sostenitori della divisione del Pakistan dall’India nel 1947, durante la votazione che decretò l’annessione della provincia del Punjab sotto l’autorità di Islamabad e la creazione definitiva di uno Stato autonomo. Esponenti cristiani e musulmani hanno accolto con favore l’iniziativa del governo, definita un importante passo in avanti per riconoscere anche il ruolo delle minoranze nella costruzione dello Stato.
La cerimonia con cui il francobollo è stato svelato al pubblico si è svolta il 30 aprile scorso nella residenza ufficiale del presidente Mamnoon Hussain (Aiwan-e-Sadr). Egli ha dichiarato: “Le nazioni evolute ricordano sempre coloro che hanno servito il proprio Paese. Dewan Bahadur [titolo onorifico coniato sotto la dominazione coloniale inglese – ndr] la reso un servizio indimenticabile. Il Pakistan gli è grato”.
Il francobollo, per un valore di 10 rupie [0,08 euro – ndr], è il quarto di questo tipo, creato per celebrare l’anniversario dell’indipendenza. Il primo venne rilasciato nel 1948 e ottenne l’approvazione del fondatore della patria Mohammed Ali Jinnah, detto “Quaid-i-Azam” [il grande leader].
Suneel Malik, direttore della Fondazione Peace and Human Development, dice ad AsiaNews: “È davvero importante che venga riconosciuto il contributo dato dalle minoranze nella creazione del Pakistan. Dobbiamo diffondere la conoscenza dei fatti storici, perché esiste la diffusa percezione sbagliata che solo i musulmani si siano sacrificati durante la partizione e che il Paese sia nato in nome dell’islam, per cui è destinato a proteggere gli interessi dei musulmani e glorificare una sola religione, piuttosto che rispettare tutte le fedi praticate dai cittadini”.
Shazia George, femminista cristiana e membro della Commissione del Punjab per lo status delle donne, afferma che la decisione di dedicare l’effigie all’eroe nazionale cristiano, “sarà come un ramoscello d’ulivo, in un momento in cui si diffondono estremismo ed intolleranza, e le forze armate hanno lanciato un giro di vite contro quegli elementi che fomentano odio, pregiudizio e terrore”.
Anche Zakir Shaheen, un attivista di fede islamica e direttore regionale del South Asia Partnership Pakistan (Sap-Pk), conferma: “È davvero una grande notizia di questi tempi. Apprezzo molto l’iniziativa del governo. Dobbiamo riconoscere gli sforzi e il sacrificio delle minoranze nella fondazione e nello sviluppo del Pakistan”. In questo modo, sottolinea, “promuoveremo l’armonia tra le religioni, la tolleranza e lo spirito del nazionalismo, e realizzeremo la visione di Muhammad Ali Jinnah, che sognava uguali diritti per tutti i cittadini senza discriminazione di alcun tipo”.