Pakistan, scricchiola l’accordo con i talebani
Incertezza sulla sorte del patto siglato fra il governo ed i militanti islamici della Swat. I media locali parlano di accordo “stracciato”, mentre, secondo Al Jazeera, non sarebbe stato annullato. Nel frattempo, continua la protesta di giudici ed avvocati.
Islamabad (AsiaNews) – Mentre continuano le proteste a favore dei giudici rimossi da Musharraf durante il colpo di Stato dello scorso novembre, il governo pakistano avrebbe stracciato il patto siglato con i talebani nella provincia della Frontiera nord-occidentale. Tuttavia, la Tv araba Al Jazeera nega e parla di “momenti di tensione” fra Islamabad e leader islamici, che si sarebbero risolti nelle prime ore di oggi.
Rehman Malik, consigliere del premier per gli Affari interni, ha dichiarato ieri che l’accordo con i militanti talebani – che prevede per gli estremisti islamici un’autonomia giuridica basata sulla sharia nella parte settentrionale del Paese – è stato “stracciato, dato che la controparte non rispetta gli impegni presi”. Il riferimento è all’immediata interruzione degli attacchi suicidi contro civili e membri delle forze dell’ordine prevista nel testo, che non è mai stata messa in pratica: solo ieri, sono morti tre soldati in un attacco suicida.
Queste dichiarazioni sono state smentite dal corrispondente di Al Jazeera in Pakistan, Kamal Hyder, che parla di un “ultimatum espresso dal governo ai militanti”, ma non della revoca del trattato. Secondo Hyder, questa mattina “il ministero degli Interni ha ammesso di essere sul punto di perdere la pazienza, ma ha concesso altro tempo ai talebani per rispettare gli accordi presi”.
Nel frattempo, però, continuano le agitazioni interne al Paese. Circa mille fra avvocati ed attivisti democratici si sono riuniti questa mattina a Lahore per marciare verso Islamabad e chiedere il reintegro dei giudici cacciati dal presidente Musharraf durante il colpo di Stato dello scorso novembre. Altri 1.500 attivisti si sono riuniti a Multan, mentre 200 avvocati hanno protestato a Quetta.
La questione dei giudici rimane una spina nel fianco dell’esecutivo, che aveva fatto del reintegro dei giudici il proprio cavallo di battaglia in campagna elettorale. Attualmente, però, il Partito popolare e la Lega musulmana, che compongono la maggioranza di governo, non riescono a trovare un accordo per mettere in atto questo proposito. Secondo alcuni analisti, alla base del mancato accordo vi sarebbe l’ostruzionismo di Asif Ali Zardari, leader dei Popolari, che teme le accuse di corruzione che potrebbero essergli mosse da una magistratura indipendente.
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