P. Sosa: poveri, giovani e riconciliazione, le sfide della missione in India
Il superiore dei gesuiti presenta le “preferenze apostoliche universali” per i prossimi 10 anni. Mons. Machado: “Il Santo Padre suggerisce modi concreti della spiritualità”.
Mumbai (AsiaNews) – Camminare al fianco di poveri, vulnerabili e di coloro che la società considera inutili; accompagnare i giovani; lavorare per la riconciliazione e la giustizia. Sono le sfide per la missione della Chiesa per i prossimi 10 anni secondo p. Arturo Sosa, superiore generale della Compagnia di Gesù. Egli le ha discusse durante un viaggio in India lo scorso 3-4 marzo.
A fine febbraio p. Sosa ha annunciato le quattro “preferenze apostoliche universali”, frutto di due anni di discernimento. I punti apostolici dovrebbero segnare il cammino della missione della Compagnia per i prossimi 10 anni. Essi sono: “promuovere il discernimento e gli esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola” per aiutare le persone a trovare la via verso Cristo; “camminare con gli esclusi” al fianco dei poveri, dei vulnerabili e di coloro che la società considera inutili, in una missione di riconciliazione e giustizia; “accompagnare i giovani in cammino” nella creazione di un futuro pieno di speranza; “prendersi cura della nostra casa comune” per la protezione del Creato.
Mons. Felix Machado, arcivescovo di Vasai, ha incontrato p. Sosa durante la tappa indiana. Ad AsiaNews riporta: “Ho chiesto al superiore generale d’instaurare una stretta collaborazione tra i sacerdoti gesuiti e la diocesi di Vasai. I gesuiti presenti a Vasai devono insegnare come rafforzare la fede nella Chiesa, non solo attraverso le letture ma anche con l’esempio concreto”.
Secondo mons. Machado, “il primo punto sul discernimento è davvero importante. Ho riportato l’esempio del Santo Padre che, da gesuita, non si limita a parlare della spiritualità di sant’Ignazio, ma suggerisce modi concreti della sua spiritualità, e ci persuade a rafforzare la nostra fede. La fede deve sempre tradursi in azione ed è ciò che il papa insegna. Ignazio di Loyola è importante per tutti i cristiani, non solo per i gesuiti”. Per quanto riguarda le altre tre preferenze, l’arcivescovo sottolinea: “Sono comuni a tutti noi, è ciò che ogni battezzato dovrebbe fare”.
Mons. Machado riferisce che p. Sosa ha apprezzato il suo desiderio di collaborare insieme. L’arcivescovo dice di aver chiesto “a tutti i consacrati della diocesi, uomini e donne, di mantenere la loro identità di religiosi e collaborare, insegnare e persuadere il clero diocesano e i laici alla gioia del Vangelo. I voti di obbedienza, castità e povertà (che sono propri dell’identità anche dei sacerdoti e dei laici diocesani) possono essere arricchiti in maniera concreta attraverso la vita e lo scambio con i religiosi [gesuiti]. Abbiamo molti gesuiti che possono prendere l’iniziativa”.
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