27/03/2018, 12.15
IRAQ
Invia ad un amico

P. Samir: A Pasqua, dateci il vostro aiuto per i profughi di Mosul (Foto)

di Bernardo Cervellera

Nella parrocchia di Amadiya e nei villaggi circostanti vi sono 158 famiglie di rifugiati che hanno bisogno di cibo, vestiti, scarpe, sostegno scolastico, kerosene. Molte famiglie cristiane, yazidi e arabe, tornate a Mosul, sono dovute ritornare indietro. Sempre in atto la campagna “Adotta un cristiano di Mosul”.

Roma (AsiaNews) - Le famiglie dei profughi di Mosul hanno ancora bisogno del nostro aiuto. Il P. Samir Youssef, parroco di Amadiya, al quale sono legato da una lunga amicizia, in questi giorni mi ha mandato una lettera in cui mi chiede “se è possibile aiutarci anche questa Pasqua, perché senza i vostri aiuti davvero non possiamo fare niente per le famiglie dei profughi e quelle che sono nel bisogno”.

Come si sa, quasi 500mila persone sono fuggite dalle crudeli violenze dell’Isis nell’estate 2014. Esse hanno trovato rifugio nel Kurdistan irakeno, dove la Chiesa cattolica ha sostenuto un grande impegno per nutrirli, vestirli e trovare loro un lavoro.

Nel giugno 2017, con la cacciata di Daesh da Mosul, l’odissea non è finita. Molti profughi sono ritornati ai loro villaggi e alla città da cui erano fuggiti, ma hanno trovato una situazione disastrosa: case distrutte, strade impraticabili, campi minati.

Tempo fa, p. Samir mi raccontava che “molte famiglie cristiani e yazidi che erano tornate a Mosul, Teleskof e Sinjar, sono ritornate indietro” a causa delle tensioni fra i curdi e l’esercito iracheno.

“Qui da noi – racconta ancora p. Samir - sono rimaste 158 famiglie cristiane, yazidi e arabe che non possono tornare a Mosul: le loro case sono distrutte e la loro zona non è stabile. Inoltre, non vi sono scuole, né ospedali, né energia. Li frena soprattutto il non poter mandare i figli a scuola”.

Tutti questi profughi “stanno aspettando la fine dell’estate, quando finiscono le scuole, per tornare nelle loro città e villaggi”, sperando in una situazione più stabile Ma intanto essi hanno bisogno di cibo, di riscaldamento, di vestiti, di aiuti per la scuola dei loro figli.

P. Samir elenca le necessità delle famiglie: riso, olio, pane, scarpe, vestiti, kerosene (il cui prezzo è salito a 140 dollari il barile, dopo il conflitto fra governo e Kurdistan).  Grazie agli aiuti inviati da AsiaNews, p. Samir e i suoi collaboratori fanno distribuzioni settimanali di questi beni di prima necessità (v. galleria foto).

“Nella mia parrocchia – continua la lettera - e nei villaggi attorno, molte famiglie aspettano i nostri aiuti…. Io conto su di te e sui nostri cari amici di AsiaNews ... e credo nella provvidenza divina”.

Cari lettori, non possiamo rimanere inerti davanti a un appello così semplice ed urgente. Come sapete, AsiaNews in questi anni ha lanciato la campagna “Adotta un cristiano di Mosul” che, grazie a tutti voi, ha potuto raccogliere e donare quasi 2 milioni di euro per i profughi cristiani e non rifugiati in Kurdistan.

Per aiutare le 158 famiglie sostenute da p. Samir, chiediamo a tutti di fare le donazioni secondo le modalità della campagna, che rimarrà in atto fino a che tutti i profughi potranno ritornare a Mosul.

P. Samir mi scrive: “Alla Domenica delle Palme, chiediamo al Signore di accettare le nostre vite, le nostre debolezze, per renderle un mezzo perché Lui entri nel cuore della gente”. Questa nostra carità, cari amici, è parte della missione della Chiesa. Grazie.

 

 

Le donazioni possono essere inviate in modi diversi. Tutti devono avere la causale "AsiaNews - Adotta un cristiano di Mosul":

- Via Carta di Credito con Paypal

 

- Via Carta di credito dal sito (v. funzione: "Il tuo contributo- Dona")

 

- Via cc postale n. 45443009

intestato a Pontificio Istituto Missioni Estere, causale "AsiaNews - Adotta un cristiano di Mosul"

 

- Via bonifico bancario a Pontificio Istituto Missioni Estere (P.I.M.E.) - AsiaNews - C/C 05000/1000/00118726

presso BANCA PROSSIMA S.p.a. Per le Imprese Sociali e le Comunità Gruppo Intesa Sanpaolo FILIALE DI MILANO

Indirizzo: PIAZZA PAOLO FERRARI, 10 20121 MILANO (MI)

Coord Bancarie/IBAN: IT98G0335901600100000118726

Swift Code: BCITITMX

causale "AsiaNews - Adotta un cristiano di Mosul"

 

- Via assegno circolare non trasferibile, indirizzato a

AsiaNews c/o PIME

Via Guerrazzi 11

00152 Roma RM

Italia

 

Per donazioni che consentono la detrazione/deduzione fiscale:

Bonifico bancario: intestato a

Fondazione PIME Onlus,

Credito Valtellinese S.C. - P.zza San Fedele, 4 - 20121 MILANO -

IBAN IT 11 W 05216 01630 000000005733

Codice identificativo istituto (BIC): BPCVIT2S

Si prega di mandare sempre un fax al n° 02.4695193 o una mail a uam@pimemilano.com di conferma dell'avvenuto bonifico, specificando nome, cognome e indirizzo (dati utili all'emissione del documento valido per la detrazione fiscale).

Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
Adotta un cristiano di Mosul
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Kurdistan, Pasqua di preghiera e solidarietà per i profughi di Mosul e Ninive
11/04/2019 12:16
Serata di poesia e solidarietà. Lettera dai profughi di Mosul (video)
02/03/2016 12:42
Parroco di Amadiya: profughi cristiani di Mosul, fra l’emergenza aiuti e l’attesa del rientro
23/11/2016 12:06
“Adotta un cristiano di Mosul”: il dono di Natale per attraversare l’inverno
23/11/2016 11:57
P. Samir di Amadiya: Il Papa è la voce dei profughi irakeni
28/08/2015


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”