P. Brambilla, Natale in ospedale: Il malato è persona da incontrare (Foto)
Il superiore regionale del Pime dirige il St. Vincent Hospital di Dinajpur. La struttura sanitaria è all’avanguardia nel Paese, uno dei pochi che offre il servizio di fisioterapia. Una nuova ala aprirà a settembre 2020 e ospiterà sale parto e stanze per la degenza.
Dinajpur (AsiaNews) – Il malato “è una persona da incontrare. Il mio compito di sacerdote è insegnare che la prima cura è mostrare la nostra vicinanza verso di lui. Se vedo alcune infermiere fermarsi a parlare a lungo con gli ammalati, chiudo gli occhi di direttore per aprire quelli di uomo e sacerdote e gioire per questo incontro tra il ‘sofferente’ e il ‘guaritore’”. Lo racconta p. Michele Brambilla, superiore regionale del Pime (Pontificio istituto missioni estere) in Bangladesh. Il sacerdote vive a Dinajpur, dove dirige il St. Vincent Hospital, l’ospedale diocesano. In precedenza, è stato il primo parroco della chiesa della Conversione di san Paolo a Kodbir, ex sotto-centro della parrocchia di Dhanjuri. Di seguito, la sua lettera di Natale rivolta a tutti gli amici e ai lettori.
Carissimi amici,
un altro anno giunge al termine e ci stiamo preparando per celebrare il Santo Natale.
Ho scelto quest’anno di aiutare nei fine settimana di Avvento un giovane sacerdote del Pime che si trova in una parrocchia a circa 40 km da Dinajpur. Visitare i villaggi, incontrare la gente, portare i sacramenti, mi ricordano gli otto anni passati in pastorale nelle parrocchie di Dhanjuri e Kodbir. Due esperienze che mi hanno segnato profondamente e un lavoro, quello pastorale, al quale spero di ritornare nel giro di qualche anno.
Nostalgia a parte, devo dire che l’incarico in ospedale è interessante e cerco di fare del mio meglio per portare avanti il lavoro svolto dai miei predecessori a servizio degli ammalati e dei poveri.
Il nuovo centro di fisioterapia è ben visto dai pazienti che lo frequentano e vi trovano un dottore e un fisioterapista sempre disponibili. La fisioterapia è qualcosa di nuovo qui a Dinajpur dove oltre al nostro centro ci sono solo due ospedali che svolgono questo servizio. Inoltre, la gente vorrebbe guarire subito e quindi il primo lavoro da fare è spiegare che la fisioterapia richiede tempo e determinazione da parte del paziente, che non deve abbandonare la cura in corso.
I lavori della nuova ala dell’ospedale stanno procedendo come da programma. La prevista consegna dei lavori murari è attesa per la fine di settembre 2020, poi un altro lavoro sarà acquistare e sistemare le nuove attrezzature. In questa nuova ala troveranno posto le sale operatorie con le loro infrastrutture, le sale per il parto e le stanze per la degenza.
Durante questi ultimi anni, attraverso la generosità di molte persone siamo riusciti ad acquistare nuove apparecchiature per vari reparti dell’ospedale tra cui la sala parto e la fisioterapia. A tutti coloro che ci sostengono, va il nostro grazie di cuore.
Un altro aspetto che vorrei farvi conoscere della realtà dell’ospedale è la scuola infermiere riconosciuta dal governo. La scuola ospita 180 studenti di cui 80 trovano alloggio nell’ostello all’interno dell’ospedale. Il loro curriculum formativo prevede tre anni di corsi con tirocinio. Ogni anno 60 studenti passano l’esame governativo e accedono al mondo del lavoro. A me, come direttore, è chiesto il compito di sorvegliare sulla disciplina, ma come sacerdote di insegnare che l’ammalato è una persona da incontrare e che la prima cura è mostrare la nostra vicinanza verso di lui. Se vedo alcune infermiere fermarsi a parlare a lungo con gli ammalati, chiudo gli occhi di direttore per aprire quelli di uomo e sacerdote e gioire per questo incontro tra il “sofferente” e il “guaritore”.
A voi tutti i miei migliori auguri di un sereno Santo Natale e felice anno nuovo.
16/12/2016 10:11